A distanza di qualche giorno dal vile atto terroristico in Sri Lanka, che ha visto oltre 300 morti fra cui circa 40 bambini, la propaganda del gruppo terroristico dell’Isis ha postato, fra i tanti messaggi, una frase intimidatoria pubblicata nella pagina facebook della falange araba “Seylan Muslims in Shaam” dal tono minaccioso chiarissimo: “O gente dello Sri Lanka, noi musulmani dello Shaam, con origini nello Sri Lanka, vi invitiamo a lasciare tutti i sistemi corrotti che sottomettono l’umanità alla ricerca della libertà…; ricordate che vi raggiungeremo anche se ci vorrà un’altra generazione e combatteremo contro la leadership corrotta che impedisce di cercare la verità e stabilire l’Islam nello Sri Lanka”.
Fermo restando la condanna di tutto il mondo verso l’ennesima strage di stampo musulmano-integralista, resta da chiedersi quale sia questa presunta “ricerca della libertà” che i terroristici vedono in un certo modo impedita dai poteri corrotti, dato che l’Isis fonda comunque il suo credo sulle leggi del Corano. Sicuramente non si tratta della stessa “libertà” di cui parlano i vangeli (Giovanni 8:32), né di alcun sentimento liberale o di liberalismo, malgrado l’apparente libertà religiosa professata in Sri lanka; difatti, in questa nazione si praticano molte religioni fra cui la più popolare (70% di adepti) è il Buddhismo Theravada, con appena un sette per cento di cattolici.
Oltremodo, secondo l’ultimo sondaggio fatto dall’Agenzia Gallup, il 99% dei cittadini dichiara di vivere la fede come parte importante della propria vita quotidiana, sebbene sia sintomatico come in un filmato tuttora in rete dei media si nota, dopo gli attentati, una statua della madonna spezzata in due e appoggiata ad un muro di una delle vie teatro delle esplosioni: se nessuna delle molteplici statue del Budda presenti in Sri Lanka è riuscita a impedire la strage, nemmeno la “madonna” adorata dallo sparuto 7% di cattolici ha potuto fare qualcosa per salvare le vittime. La mia non è ironia o mancanza di sensibilità per quanto accaduto, ma vorrei che il lettore facesse attenzione sulla schiavitù religiosa che sottomette, peraltro, il mondo intero, considerato l’elevato numero di dottrine, movimenti e confessioni presenti sulla faccia della terra.
Pertanto, è casuale che in Geremia, capitolo 3 versetto 28, così leggiamo? “Ma dove sono i tuoi dèi, quelli che ti sei costruito? Sorgano, se possono salvarti nel tempo della tua sventura!”. E’ evidente che di fronte al terrorismo dell’isis, in linea con la sharia (guerra santa) e il martirio mussulmano contemplato dal Corano, non c’è divinità che tenga, a dimostrazione che gli idoli resteranno per sempre impotenti.
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
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