SUDAN: 4 CRISTIANI ACCUSATI DI APOSTASIA

Il 22 giugno scorso, un edificio appartenente alla chiesa battista di Zalingei, nel Darfur, in Sudan, è stato oggetto di un’incursione da parte delle autorità. Quattro cristiani ex-musulmani sono stati prelevati e diversi oggetti della chiesa confiscati, tra cui Bibbie e attrezzature tecniche.

Secondo quanto riportato da Middle East Concern (MEC), i quattro, arrivati alla stazione di polizia, sono stati interrogati, malmenati e rilasciati per poi essere riconvocati a distanza di pochi giorni – il 28 giugno – per ritirare i propri effetti personali.

Giunti al commissariato, però, sono stati subito trattenuti e interrogati nuovamente riguardo alla loro fede. Fonti locali sostengono che siano accusati di apostasia, reato condannato dall’articolo 126 del Codice penale in vigore dal 1991 al 2020, che puniva l’abbandono della fede islamica con la pena di morte. Nonostante il reato non sia più riconosciuto, i cristiani sono stati prima rinchiusi nella prigione di Zalingei e poi rilasciati temporaneamente il 3 luglio, grazie alla garanzia di un parente.

Dopo il loro rientro a casa, l’edificio della chiesa e le case di alcuni parenti hanno subito attacchi e saccheggiamenti. Ora, a causa delle minacce da parte della comunità musulmana locale, i quattro hanno deciso di rimanere nascosti, almeno fino alla data del processo.

Il Sudan è alla posizione numero 13 della nostra World Watch List 2022.

https://www.porteaperteitalia.org/sudan-4-cristiani-accusati-di-apostasia/

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