Quattro persone, tra cui il reverendo, sono ricoverate in condizioni gravi. Gli estremisti hanno tentato di aggredirle anche in ospedale. Dissacrato l’altare e un Bibbia, distrutto i veicoli della comunità. Global Council of Indian Christians (Gcic): “Violenze che diffondono una cultura che ritiene illegittime le conversioni religiose”.
Mumbai (AsiaNews) – Una folla di oltre 100 estremisti indù ha aggredito e picchiato una comunità cristiana pentecostale a Udumalpet, Stato meridionale del Tamil Nadu. L’attacco è avvenuto il 16 novembre scorso e lo conferma ad AsiaNews il Global Council of Indian Christians (Gcic). Il rev. K.A. Sathis, pastore della Konkal Marthoma Church, e quattro fedeli sono ricoverati in condizioni gravi. Alcuni aggressori hanno seguito le vittime in ospedale, minacciandole e assalendole una seconda volta.
Prima di fare irruzione nella chiesa, dove la comunità stava partecipando a un servizio di preghiera, il gruppo radicale ha distrutto oltre 20 veicoli parcheggiati nel cortile antistante. Una volta dentro, i militanti hanno picchiato i presenti, dissacrato l’altare, bruciato la Bibbia e rotto gli strumenti musicali.
Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), ha già chiesto protezione per la comunità cristiana dello Stato alla National Commission for Human Rights, al chief minister del Tamil Nadu e al ministro degli Interni del governo centrale dell’India.
“Condanniamo queste violenze anticristiane – ha detto ad AsiaNews Sajan George – nel modo più fermo. Diffondono una cultura che ritiene illegittime le conversioni religiose, anche se l’art.25 della Costituzione garantisce la libertà di culto”. Secondo il presidente del Gcic, “il silenzio della polizia nel rispondere a queste violenze resta un problema pervasivo per la minuscola minoranza cristiana dell’India”.
di Nirmala Carvalho
Fonte: http://www.asianews.it/
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