Torino, ubriaco investe tre pedoni: uno muore…

aaUbriaco al volante, ha investito tre pedoni che si trovavano a bordo strada a scambiare quattro chiacchiere dopo aver assistito a un concerto, a Torino, uccidendone uno.
Positivo all’alcool-test: L’uomo, un moldavo di 24 anni risultato poi positivo all’alcoltest, è stato sottratto al linciaggio dei passanti, testimoni dell’incidente, dalla polizia municipale intervenuta sul luogo. Omicidio colposo: La vittima è un coetaneo dell’investitore che abitava a Ivrea. Gli altri due pedoni investiti, trasportati in ospedale, non sono in gravi condizioni. L’automobilista è stato denunciato per omicidio colposo e lesioni colpose.Di queste notizie siamo ormai terribilmente stanchi… chi assume alcool si ostina a  non comprendere che l’alcool, non uccide soltanto chi lo beve, ma l’alcool annebbiando la vista e diminuendo la capacità di rispondere ai riflessi nervosi uccide anche chi ti sta attorno, come quei pedoni che camminavano tranquilli per strada, ignaro del dramma che gli stava accadendo.

Un numero spropositato e crescente di adolescenti e di giovani mentre stai leggendo questo articolo si sta bruciando il cervello con l’alcol. L’età del primo bicchiere è sempre più bassa; oltre il 50 per cento dei ragazzi tra 15 e 19 anni ha già provato almeno una sbornia pesante. Troppi ragazzini delle medie bevono appena escono di casa al mattino o nei bagni di scuola. Lo fanno come un rito di passaggio, sballo a buon mercato del sabato pomeriggio o del sabato notte, carburante che aiuta a superare la timidezza.

I messaggi devianti che i giovanissimi assorbono come spugne (è proprio il caso di dirlo!) dalla televisione e dal cinema sono incentrati sulla sequenza “festa, trasgressione, conquista, sesso”. Così consumano alcol abbondantemente al di sopra della capacità di assorbimento del corpo e della mente, non per il gusto del bere ma per l’effetto che questo produce.

Ma qualcuno per sentirsi a posto con la propria coscienza può sempre dire: nel nostro gruppo di amici c’è Bob. E’ il cosiddetto “Guidatore designato” da chi esce per una notte con gli amici; lui si incarica di non bere per poter accompagnare a casa i propri amici non più sobri in piena sicurezza. È una figura molto conosciuta oltr’Alpe, che abbiamo importato sulla scia del detto che “gli amici non fanno guidare altri amici se sono ubriachi”.

Bob è il protagonista di tante campagne pubblicitarie che hanno l’obiettivo di sensibilizzare al non guidare quando si è abusato dell’alcol, per non perdere la vita sulle strade o semplicemente per non perdere la patente.

Ma Bob non è un amico vero: se lo fosse, non si presterebbe a rendere facili le tue sbornie; al contrario ti sconsiglierebbe di bere fino all’eccesso, si dimostrerebbe interessato a che tu non perda la tua dignità ubriacandoti ripetutamente.

Consideriamo la Parola di Dio, che ci invita esplicitamente ad essere sobri: “Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza…” (Efesini 5:18), perché gli ubriachi non avranno nulla a che fare con il Regno di Dio (1° Corinzi 6:10).

Chi fa uso di alcool, soprattutto i giovani, hanno la possibilità di uscire fuori da questo tunnel, attraverso la misericordia divina, che è rappresenta una mano tesa verso noi, miseri peccatori.
Forse, in questo momento, qualcuno dei tuoi amici sta lottando da solo, come uno che sta per annegare, per liberarsi dalla presa dell’alcol, della droga o magari da una passione degradante. Per un momento mette la testa fuori dall’acqua.

I suoi sforzi sembrano fruttuosi. Poi, però, sprofonda nuovamente: è la ricaduta. Ha bisogno di aiuto. E l’aiuto c‘è lo offre Dio.

Deve solo afferrare la mano che Lui gli ha teso. Nessuno può farlo al suo posto. Dio ci ama così come siamo e aspetta che noi lo chiamiamo:  perchè Cristo Gesù ci vuole aiutare.

Se un tuo amico si trova  a fare i conti col vizio dell’alcool, digli di rivolgersi a Dio, come si potrebbe rivolgere all’amico più caro della sua vita, e di parlargli della sua miseria, di chiedergli perdono per ciò che lo rende schiavo e che non vuole più.  Digli di Affidare la sua vita solo a Lui. Il Salvatore meraviglioso, il liberatore gli darà uscita e speranza da un vizio che pensava di non poterne mai uscire. Digli di andare a Lui, prima che sia troppo tardi!

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