Una Chiesa che attacca

Abbiamo parlato la volta scorsa del credente che in Cristo si trova in una nuova posizione. Non più nella posizione di essere “preda”, ma si trova nella posizione di essere un “cacciatore”. Non è più schiavo del peccato

e della legge ma ha ricevuto in Cristo la libertà di non essere più schiavizzato dal peccato, ed ha ricevuto l’autorità per dominare sul peccato. Abbiamo anche detto che questo processo dura tutta la vita, finché siamo in questo corpo, la nostra vecchia natura reclamerà con le sue passioni e concupiscenze.

Essendo il credente un “cacciatore” ne consegue che anche la Chiesa lo sia.

Vedremo che la Chiesa non nasce per difendersi dagli attacchi, ma nasce per attaccare.

La Chiesa non è chiamata ad avere un atteggiamento passivo di fronte alle situazioni ma ad avere un atteggiamento attivo.

La Chiesa non è chiamata a subire gli eventi ma a dominare su di essi. La Chiesa non deve subire gli attacchi delle podestà dell’aria come un essere inerme e privo di forza per reagire, la Chiesa è chiamata a combattere e vincere sulle podestà dell’aria.

Desidero ricordare con voi alcune verità bibliche.

Innanzitutto Gesù parlando con Pietro farà un’affermazione gloriosa, una verità sulla quale noi ci poggiamo.
“E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere.” Matteo 16:18

Pietro per rivelazione divina aveva appena fatto una dichiarazione incredibile: “«Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.

Gesù afferma che su questa affermazione lui edificherà la Sua Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere.

Desidero che poniate attenzione sulla seconda parte di questo versetto: “…e le porte dell’Ades non la potranno vincere”.

Sappiamo benissimo che le porte di una città nell’antichità oltre ad avere lo scopo di essere carrabili, avevano lo scopo difensivo. Le porte erano ben custodite, c’era tanta vigilanza alle porte per custodire la città da eventuali ingressi sgraditi. Le porte in genere erano massicce, alte, forti, robuste, difendevano la città, difendevano il regno dall’attacco di un altro regno.

Ora nelle parole citate da Gesù, le porte in questione non sono della Chiesa ma sono “le porte dell’Ades”. Nello scenario descritto da Gesù, la Chiesa non è in difesa è in attacco! È l’Ades che con le sue porte cerca di difendersi dalla Chiesa. L’Ades, con tutto quello che vi è al suo interno, cerca di difendersi da una Chiesa che attacca.
La morte e le forze demoniache si difendono dalla Chiesa.

Analizzando ancora la Parola vediamo l’esortazione rivolta dall’apostolo Paolo agli Efesini:
“Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere. State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio; pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi, e anche per me, affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, perché lo annunci francamente, come conviene che ne parli.” Efesini 6:11-20

Paolo ci parla di un combattimento, contro principati, potenze, dominatori del mondo di tenebre, forze spirituali della malvagità.

Per questo combattimento ordina di indossare l’armatura di Dio, composta da:
Prendete la verità per cintura dei vostri fianchi
Rivestitevi della corazza della giustizia
Calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo
Lo scudo della fede
L’elmo della salvezza
La spada dello Spirito
L’armatura come vedremo velocemente non è uno strumento di sola difesa e protezione.

La Verità è qualcosa che ti difende ma è anche qualcosa che tu pronunci (cintura)

Giustizia è qualcosa che ci difende (corazza)

Lo zelo del Vangelo è il motore che ci spinge a muoverci e ad andare in battaglia (calzari)

La fede, serve per difendersi ma anche per attaccare “spegnere i dardi infuocati”, per mezzo della fede: “i quali per fede conquistarono regni, praticarono la giustizia, ottennero l’adempimento di promesse, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri”. Ebrei 11:33-34
Quindi la fede è intesa non solo come arma di difesa ma anche di attacco.

La Salvezza, è la nostra posizione trionfante in Cristo

La Parola di Dio è la spada, la quale per mezzo della preghiera costituisce un potente mezzo di attacco, “pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi, e anche per me”

Se andiamo al mandato di Gesù per la Chiesa di tutti i tempi, leggiamo:
“E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”. Matteo 28:18-20

Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra “Gesù sulla croce ha vinto per sempre il peccato e la morte” non c’è niente che può fermarlo ne fermare noi.

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli “ci parla di conquista, di reclutare sudditi per il Suo Regno” fate miei discepoli

Insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate “questi discepoli devono avere la mentalità del Nuovo Regno, osserveranno tutto quello che vi ho comandato”

Il Grande Mandato di Gesù per la Sua Chiesa NON è un mandato che promuove la chiusura, la difesa e la staticità. Il Grande Mandato promuove l’attacco, il movimento e la conquista. Promuove l’avanzamento di un Regno, la diffusione della mentalità del Regno, raccoglie sudditi e li discepola per il nuovo regno.

Quindi ritornando al nostro verso principale:
“Le porte dell’Ades non la potranno vincere (la Chiesa)”
Ci dice che è l’Ades ad essere in difesa e la Chiesa in attacco.
Ci dice che L’Ades non può tener testa alla Chiesa.

Inoltre, dopo la vittoria di Gesù sulla croce, Egli possiede le chiavi della morte e degli inferi: le porte non sono più chiuse!
Apocalisse 1:17-18 … “Egli pose la sua mano destra su di me, dicendo: «Non temere, io sono il primo e l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades.”

Colui che ha fatto la promessa che le porte dell’Ades non potranno resistere, è Colui che POSSIEDE le chiavi di quel luogo, Colui che ne ha la piena autorità: il nemico non può resistere perché è Gesù che ha le chiavi: non è possibile opporsi.
Gesù è Colui che apre le porte affinché la Chiesa entri, attacchi e trionfi.
Una Chiesa che non si chiudi tra le sue “mura” ma una Chiesa che va’ in questo regno di tenebre, per liberare i prigionieri e gli oppressi seguendo l’esempio datoci da Gesù.
Luca 4:18-19 “Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l’anno accettevole del Signore”.

Nelle sue parole Gesù dichiara che è la Chiesa l’invasore e non l’invasa.
C’è una bella immagine nella Bibbia, e precisamente nella storia di Sansone. Tra le cose negative che Sansone fece troviamo anche diverse cose belle. E c’è uno scenario particolare:

“… Fu detto a quelli di Gaza: «Sansone è venuto qua». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti e dissero: «Allo spuntar del giorno l’uccideremo». Sansone rimase a letto fino a mezzanotte; e a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che è di fronte a Ebron.” Giudici 16:1-3

Nell’ora più buia, quando il nemico pensò di aver avuto la “meglio” su Sansone, lui si alza, smantella le porte della città, se le mette sulle spalle e li porta in cima al monte.

Gesù fece la stessa cosa: dopo la sua crocifissione è stato nel soggiorno dei morti e tutte le potenze non sono state in grado di trattenerlo: Egli è risorto e ha preso le chiavi dell’Ades.

Su quella croce Gesù ci ha dato libertà dal peccato ed ha permesso alla sua Chiesa di poter entrare come un esercito nel regno delle tenebre per vincere e conquistare.

Francesco Caldaralo | Notizircristiane.com

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