Una pianura inaspettata

Zorobabele è un uomo di Dio, un condottiero, un capo politico e religioso. Insieme ad altri tornerà dell’esilio…

… e ristabilirà il culto a Dio, costruirà un altare e celebrerà la festa delle capanne. Darà anche inizio ai lavori del secondo tempio.
Zorobabele con altri aveva dato inizio alla costruzione del secondo tempio, ad un certo punto furono però ostacolati dagli oppositori.

Qualcuno cerca e cercherà sempre di impedire il progresso dell’opera di Dio, della casa di Dio.
Oggi vedo noi stessi, nati di nuovo, come tempio dello Spirito Santo, come dimora di Dio, un’opera meravigliosa che qualcuno cerca in tutti i modi di rovinare, e di ostacolarne il progresso.
Lo stesso vale per il regno di Dio sulla terra, ci sono delle forze spietate che cercano in tutti i modi di frenare l’opera dei mietitori.
Gesù disse che le campagne biancheggiano per la mietitura. Ma ci sono forze contrarie alla mietitura.

Sulla vita di Zorobabele c’era una Parola da parte di Dio:
” Le mani di Zorobabele hanno gettato le fondamenta di questa casa e le sue mani la termineranno;” Zaccaria 4:9

Tutta l’azione avversaria non avrebbe impedito che Zorobabele portasse a termine l’opera cominciata. La Parola di Dio si adempie sempre.

Sulla nostra vita ci sono promesse di completamento, di pienezza, perché Dio non lascia mai l’opera a metà, non è nella sua natura:
” E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” Filippesi 1:6
” che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.” Efesini 1:23
La simbologia di Cristo (capo) che si completa con la Chiesa (corpo) è meravigliosa. Ogni cosa in Lui ha completezza e pienezza.

Nel libro di Esdra vediamo che i lavori ripartono, e Zorobabele e gli altri furono sostenuti dalle parole profetiche ed edificanti dei profeti Aggeo e Zaccaria (cap.6:14).
In Zaccaria al capitolo 4:6-7 troviamo alcune delle parole pronunciate da Zaccaria da parte di Dio per Zorobabele:
“Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio”, dice il SIGNORE degli eserciti. Chi sei tu, o grande montagna? Davanti a Zorobabele tu diventerai pianura;”

Il governatore di quella provincia rappresentava un grande ostacolo, per un tempo riuscì a far sospendere i lavori di ricostruzione. Per un tempo fermò l’operato di Zorobabele e degli altri che erano rientrati dell’esilio.
Questa volta però Dio avrebbe messo Zorobabele in una posizione differente.
Zorobabele non aveva i mezzi per vincere quella montagna, ma la Parola dichiara che per mezzo dello Spirito di Dio, quella montagna sarebbe divenuta pianura davanti a Zorobabele.
Sarebbe accaduto qualcosa di divino proprio davanti agli occhi di Zorobabele, ed improvvisamente quella montagna sarebbe divenuta pianura, cioè sarebbe scomparsa.

Gli oppositori scriveranno una lettera al re Dario con lo scopo di ottenere dei permessi affinché la costruzione del tempio fosse sospesa. Suggeriscono al re Dario di fare una ricerca nella casa dei tesori di Babilonia per verificare se vi fossero ordini di costruzione.
La loro mossa era determinata dal fatto che credevano che i giudei non avevano nulla in mano che li autorizzasse ad edificare.
Essi non pensavano minimamente che la costruzione del tempio fosse stata decretata da Dio e da Ciro re di Persia. Così Dario farà fare delle ricerche negli archivi, dove erano conservati i tesori…e troveranno tra i tesori un tesoro meraviglioso…il decreto del re Ciro…fantastico!

Babilonia che aveva derubato il tempio precedente di ogni cosa, ora, tra i tesori da essa prelevati vi era anche l’editto del re Ciro che avrebbe permesso il proseguimento della ricostruzione del tempio…è magnifica l’opera di Dio.

Chissà che faccia di stupore e terrore, avranno fatta i governatori quando seppero quello che il re Dario aveva trovato.

Non solo Zorobabele otterrà il permesso, ma oltre all’editto del re Ciro, il re Dario aggiungerà del suo (v.8) aveva messo altro a loro disposizione:
– tutte le spese pagate ed in maniera puntuale (Esdra 4:8)
– le entrate sarebbero state il frutto delle tasse che le nazioni vicine versavano al re
– tutto il necessario per gli olocausti: (vitelli, montoni, agnelli, frumento, sale, vino e olio)
Diverse cose furono aggiunte grazie alla lettera degli oppositori, perché nell’editto di Ciro vi erano solo:
– le spese per la costruzione (Esdra 4:4)
– tutti gli utensili d’oro e d’argento dovevano rientrare nel tempio, cioè al loro posto (Esdra 4:5)
Il male premeditato contro il popolo giudeo fu convertito in bene da Colui che ha ideato il disegno supremo e che ha mosso le circostanze.
Avvenne esattamente quello che scrisse Davide:
“…avevano scavato una fossa davanti a me, ma essi vi sono caduti dentro.” Salmo 57:6

Il sesto anno del regno di Dario il tempio fu ultimato.
La Parola di Dio si è adempiuta.
L’opera di Dio è stata completata.
Il male è stato soppresso e sconfitto definitivamente.

Ritornando alla parola data a Zorobabele:
” Chi sei tu, o grande montagna? Davanti a Zorobabele tu diventerai pianura; egli asporterà la pietra principale, in mezzo alle grida di: “Grazia, grazia su di lei!”»”
La montagna che rappresenta l’opposizione sparisce e fa posto alla pietra principale, che rappresenta Cristo.
Niente può prendere il posto che tocca a Cristo!

Dio aveva detto: ” Le mani di Zorobabele hanno gettato le fondamenta di questa casa e le sue mani la termineranno;” Zaccaria 4:9
E così accadde! Zorobabele cominciò e finì la costruzione.

Gesù disse: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.” Matteo 24:35
La storia del cristianesimo testimonia la realizzazione della rivendicazione profetica. In mezzo a tutti i suoi cambiamenti e confusioni, i suoi errori e i suoi peccati, le parole di Cristo non sono scomparse ma mantengono la loro preminenza come ultima e piena rivelazione del Padre.
I cieli e la terra erano considerate come le cose più stabili e costanti, ma Cristo aveva predetto che anche questi due elementi avrebbero avuto fine, infatti Pietro nella sua epistola ci dice che:
“10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.11 Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, 12 mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! 13 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.” 2 Pietro 3:10-13

I cieli e la terra si dissolveranno… MA secondo la sua promessa, (passano i cieli e la terra, ma c’è una promessa) noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia
Un giorno tutto finirà e sarà fatto nuovo e in questo si vedrà in modo pieno come le parole di Cristo si sono tutte adempiute, non una parola andrà a vuoto!

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com

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