Vecchio o Antico?

Qual è la differenza tra vecchio e antico?
Provando a fare una differenziazione potremmo dire che, per esempio:

parlando di mobili, un mobile si definisce vecchio quando ha meno di 100 anni, un mobile che supera i 100 anni si dice che è antico.
Il termine vecchio si usa spesso per cose obsolete, antico per cose molto datate ma anche rare.
Il vecchio non ha nessun valore, l’antico non passa mai di moda ma si usa sempre, è un qualcosa che si perpetua nel tempo.

Sicuramente tra le cose importanti da ricordare, dobbiamo sempre tener presente chi è Dio e la Sua natura, ricordare le meraviglie compiute dal nostro Dio anche in nostro favore e avere la consapevolezza che Egli non cambia mai:
“Ricordate il passato, le cose antiche; perché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro; sono Dio, e nessuno è simile a me.” Isaia 46:9

Riguardo alla storia dell’umanità, al percorso del popolo di Dio, a quello che i nostri antenati e i nostri padri ci hanno lasciato, quello che è considerato non vecchio ma antico, è necessariamente tutto buono?

ANTICO non vuol dire necessariamente BUONO.
Ci sono delle cose vecchie che sono buone, altre che non lo sono.
Così come ci sono delle cose antiche che sono buone e altre che non lo sono.

Nella Parola di Dio troviamo un riferimento che dice così:
“Non spostare il confine antico, che fu messo dai tuoi padri.” Proverbi 22:28
In questa citazione, Salomone, non dice ma dice una cosa molto importante:
Non dice che non dobbiamo spostare le cose antiche, ma dice di non spostare “il” confine antico

Dicevo pocanzi che non tutte le cose antiche sono buone, c’è ne sono alcune che vanno avanti da sempre e che continuano a creare difficoltà e problemi.

Vediamo la Scrittura:
“Ma quelli non ubbidirono, e continuarono invece a seguire le loro antiche abitudini. Così quelle genti temevano il SIGNORE, e allo stesso tempo servivano i loro idoli; e i loro figli e i figli dei loro figli hanno continuato fino a questo giorno a fare quello che avevano fatto i loro padri.” 2 Re 17:40-41

Nel tempo in cui furono pronunciate queste parole regnava l’ultimo re d’Israele, il re Osea, durante il suo regno arriverà il popolo assiro che deporterà Israele, allontanerà Israele da tutto ciò che aveva ricevuto da Dio.

Nel capitolo di 2 Re 17 vengono descritte le motivazioni del perché Dio permise che il suo popolo venisse deportato, e in particolare ho colto questa frase: al v.9 “I figli d’Israele avevano fatto, in segreto, contro il SIGNORE, loro Dio, delle cose non giuste”.

Il popolo nel segreto aveva fatto cose non giuste, cose non gradite a Dio. Spero che non ci sia nessuno che nel “segreto” del proprio cuore sta facendo cose che Dio non gradisce.

Queste parole che abbiamo lette erano rivolte ad una generazione che non aveva smesso di comportarsi come i suoi padri. Esattamente come i loro padri “temevano il SIGNORE, e allo stesso tempo servivano i loro idoli” v.40

Il loro cuore non apparteneva interamente a Dio!
Come diremmo oggi noi: “volevano avere un piede in due scarpe”.
Di fatto questo è possibile? No!

Gesù nei vangeli dirà:
“Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona.” Matteo 6:24
L’apostolo Giovanni dirà:
“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo.” 1Giovanni 2:15-16

La concupiscenza è il desiderio, il bramare qualcosa o qualcuno,
Concupiscenza della carne
Concupiscenza degli occhi
La superbia della vita
Come si sviluppa la concupiscenza nella nostra mente? È qualcosa di incontrollabile o possiamo evitarla?

Il credente nato di nuovo ha la possibilità di non concupire e quindi di non peccare.

In Galati 5:24: “Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze”.

La concupiscenza quindi può essere dominata, governata, controllata, ed allontanata dalla nostra mente.

Dio dirà a Caino, “il peccato sta spiandoti alla porta, ma tu lo devi dominare” Genesi 4:7

Caino stava elaborando pensieri e azioni malvagi nel suo cuore, iniziò a desiderare la morte di suo fratello; Dio ricorda l’autorità che Caino aveva sulle sue concupiscenze e gli dice: “…ma tu lo devi dominare”.

Caino doveva signoreggiare sulla propria concupiscenza, scacciare il pensiero malvagio, invece fece accomodare questi pensieri nella propria mente, a conseguenza di ciò divenne un omicida.

“Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze che danno l’assalto contro l’anima” 1 Pietro 2:11

Astenersi, cioè: Evitare, Frenarsi, Trattenersi, Contenersi, ecc…

La concupiscenza arriva al pensiero, se invece di allontanare tale pensiero gli si fa posto nella mente, ecco che la concupiscenza dà ASSALTO ALL’ANIMA, cioè ATTACCA L’ANIMA, che è la sede delle emozioni, di conseguenza si agisce non in base a ciò che è giusto, volontà di Dio, sano, costruttivo, ma si agisce in base alle proprie emozioni che appartenendo ad una natura corrotta, in questo caso portano distruzione e rovina.

“Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi” Giacomo 4:7

Tornando al nostro testo:
“Non spostare il confine antico, che fu messo dai tuoi padri.” Proverbi 22:28
Di cosa sta parlando? Cos’è il confine antico?
Il confine era ciò che delimitava i terreni, le proprietà, l’eredità data dai padri, e nello specifico eredità data da Dio stesso:

IL CONFINE CI PARLA DI SEPARAZIONE E QUINDI DI SANTITÀ
IL CONFINE CI PARLA DI PROPRIETÀ, DI APPARTENENZA
IL CONFINE CI PARLA DI SEPARAZIONE INTESO COME VIGILANZA E CUSTODIMENTO DI CIO’ CHE E’ PROPRIO, nel caso del popolo di Dio, di tutto ciò che Dio ha donato
IL CONFINE CI PARLA DI SEPARAZIONE INTESO COME IL RISPETTO PER LE COSE ALTRUI

Non sposterai le pietre di confine del tuo prossimo, poste dai tuoi antenati, nell’eredità che avrai nel paese di cui il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà il possesso. Deuteronomio 19:14
“Maledetto chi sposta le pietre di confine del suo prossimo!” – E tutto il popolo dirà: “Amen”. Deuteronomio 27:17
Per parlare così è evidente che c’era nel popolo la tentazione di spostare il proprio confine, il proprio limite per impadronirsi di ciò che non era proprio ma apparteneva ad altri, apparteneva al prossimo.

Si corre il rischio di sentirsi “stretti” in quello che Dio ha donato. Si corre il rischio di ritenere obsoleti, e quindi vecchi, quei principi biblici, etici e morali che i nostri padri ci hanno tramandato.
Potrebbe nascere nella mente la cupidigia e quindi il desiderio, la tentazione di avere ciò che non è di proprietà.

Oggi Dio sta cercando persone che sono capaci di andare contro la mentalità di questa società. Persone che non si conformano con la mentalità che va in voga, ma che siano capaci di portare i principi del regno dei cieli.

Ci ritroviamo in una società che in linea generale INSEGNA ad andare oltre i propri confini, oltre la morale, oltre l’etica, oltre il Vangelo, oltre quelle cose che fino all’altro ieri erano ritenute come: “sana morale”.

Una società che inevitabilmente ti SPINGE ad andare sempre “oltre”, ad andare nel confine altrui.

Basta guardare un po’ la tv per comprendere cosa la società ci vuole far passare per “normalità” …

OGGI DIO CERCA RIPARATORI DI BRECCE:
“I tuoi ricostruiranno sulle antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età
e sarai chiamato il riparatore delle brecce, il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese.” Isaia 58:12

Per rendere ABITABILE il paese, e quindi VIVIBILE, c’è bisogno di riparatori. Persone che mediante i principi del Regno di Dio vanno a chiudere quelle brecce che si sono create.
Chiudere e riparare quelle brecce da dove il nemico vuole entrare, ammazzare, saccheggiare e distruggere (Giovanni 10:10)

Io e te siamo chiamati a:
– Ricostruire sulle antiche rovine
– Rialzare le fondamenta gettate da molte età
– Riparare le brecce
– Restaurare sentieri

Solo così il paese potrà essere ABITABILE, VIVIBILE, AGIBILE.

Abbiamo un potenziale immenso, abbiamo nella Parola di Dio tutti gli strumenti necessari per poter portare un cambiamento intorno a noi.

Abbiamo la possibilità di vivere secondo i principi del Regno di Dio e influenzare chi ci circonda.

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com

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