Duemila anni fa si fece violenza alla Parola fatta carne , si cercarono pure falsi testimoni avvinazzati contro di Gesù per portarlo alla croce al supplizio . La storia si ripete , si fa tanta violenza alla Parola quando la si vuole piegare alle proprie logiche immaginarie , alle proprie ideologie ecclesiastiche , rubando un verso ora di qua poi di là fuori dal suo contesto per fare dire alla Parola ciò che non ha mai detto. Il proprio immaginario diventa il volano di studi biblici e predicazioni , emerge però una logica solo umana , sillogismi estranei alle Scritture, e con molta spregiudicatezza le si diffondono come rivelazione spirituale. Molti predicatori sembrano diventati “scienziati” delle Scritture , ma ne stravolgono l’antico senso spirituale , introducendo ora concetti che finiranno ad essere dottrine nuove senza fondamento. Ma dov’è finito quel riverente timore che ci spingeva alla prudenza nel cercare di tagliare correttamente le Scritture ? L’IRRESISTIBILE VOGLIA di sorprendere di esibirsi di auto gloriarsi con la fiammante “RIVELAZIONE”, degna del titolo di ora profeta poi apostolo , è più forte di ogni senso di pudore e prudenza.
Dimentichiamo spesso che Dio è dall’alto e noi miseramente dal basso, nondimeno però abbiamo un ponte di collegamento , la Parola di Dio, che ci proietta verso la dimensione divina , pertanto ritornano sempre attuali le parole del profeta Isaia :
«Alla legge! Alla testimonianza!» Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!»
Isaia 8:20
Proviamo a fare un passo indietro , vediamo se abbiamo e dove abbiamo smarrito la dramma (sapienza divina)e andiamola a riprendere . Dio rivela la sua parola o consiglio agli umili a coloro che lo servono con timore e tremore . Molti oggi si atteggiano a semi-dei , si prendono delle libertà mia ricevute , Dio appare in secondo piano sempre più spesso , dietro all’UNTO del momento che “brilla” con le sue neo-rivelazioni , ma ahimè brilla sempre più di luce propria .
A firma di Vincenzo Candurra
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