Xenofobia:avversione per gli stranieri, politici inclusi…

DOLORES-VALANDRO-CONDANNATA-KYENGE-LEGA-NORD-2-420x270«Mollate la Valandro con venti negri». Scatta la “guerra” xenofoba al contrario, nel veneziano, dove il consigliere comunale di Sel, Angelo Romano Garbin (nella foto), se la prende, su facebook, con la ex leghista Dolores Valandro, condannata dal Tribunale di Padova, per un suo post dove istigava alla violenza sessuale contro la ministro per l’integrazione Kyenge. In questi ultimi giorni la parola Xenofobia è ritornata tristemente alla ribalta della cronaca, la parola viene abbondantemente evidenziata dai mass-media per descrivere lo stato d’animo di molti cittadini a causa dei recenti fatti di cronaca che vedono coinvolte molte persone straniere, ma, soprattutto i nostri parlamentari italiani..

C’è l’imbarazzo della scelta: ubriachi al volante travolgono pedoni, rapine in ville con pestaggio dei propietari e poi stupri aggressioni, fino agli ultimi  episodi contro il ministro per l’integrazione e di controrisposta  verso Dolores Valandro una deputata leghista. Insomma, c’è di tutto in questo pentolone chiamato Italia!

Siamo bombardati continuamente da simili notizie le quali hanno come protagonisti cittadini stranieri e come vittime cittadini italiani e viceversa.
E’ facile in questi frangenti soffiare sul fuoco ed alimentare nelle coscienze di ognuno il tarlo della xenofobia. Sfido chiunque a dire che non abbia mai pensato in questo senso o che almeno una volta non si sia turbato di fronte a questi episodi che vedevano coinvolti degli stranieri come delinquenti.

E’ triste vedere i nostri politici contrapporsi ideologicamente, tralasciando il nocciolo del problema che, bisogna dirlo chiaramente, è molto complesso e di non facile soluzione allo stato attuale. Vari sono i soggetti chiamati in causa: c’è la Comunità Europea con le sue leggi che prevedono la libera circolazione dei cittadini ad essa appartenenti(tra cui varie etnie rom); c’è una legislazione italiana carente in materia ed a volte preda delle decisioni politiche che, badate bene, devono essere in sintonia con le direttive Europee; c’è la chiesa cattolica che a parole incentiva l’accoglienza, poi c’è un fiume di denaro pubblico, sia europeo che italiano investito nei centri di prima accoglienza gestiti prevalentemente da protezione civile e Caritas; c’è infine lo scellerato mercato delle braccia, gestito da clan mafiosi italiani e stranieri che lucrano sulle tragedie dalle quali fuggono a volte cittadini comunitari e non, oppure sul miraggio dello eldorado di cui questi cittadini si nutrono nei loro paesi d’origine, verso l’Italia o l’Europa e l’Occidente in genere.

Si potrebbe benissimo tracciare una mappa delle attività lecite ed illecite svolte sul territorio italiano dalle varie etnie presenti nel nostro paese. Scopriremmo allora che la stragrande maggioranza degli stranieri lavora ed è abbastanza integrata nel tessuto sociale. C’è comunque uno zoccolo duro che vive e prospera ai margini della legalità vuoi per scelta o vuoi perché priva di lavoro, che conta su di una sorta di impunità dovuta come dicevamo prima ad una legislazione carente e farraginosa che non dà a chi delinque ”certezza della pena” che poi è quello che la gente comune chiede insieme ad una più sostanziale sicurezza.

Purtroppo tutto ciò dà adito a quella parte di cittadinanza più retriva e xenofoba, che invoca giustizia fai da te, ronde notturne, che assalta i campi rom con lancio di bottiglie incendiarie e che aggredisce cittadini stranieri onesti lavoratori al grido di “morte agli stranieri”.

Come possiamo porci noi credenti “italiani” di fronte a questo problema? Come rispondere a questa domanda di giustizia senza scadere anche noi in un sentimento xenofobo? Partiamo da ciò che dice la Parola di Dio in Romani 10:12 Non c’è distinzione tra giudeo e greco…
In Colossesi 3:11 Qui non c’è più giudeo e greco, circonciso e non circonciso, barbaro o sciita, servo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.
Ed in Galati 3:28 Non c’è né gideo né greco, non c’è nè schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù.

E’ confortante sapere che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone e che tutti potenzialmente senza distinzione di razza hanno la possibilità di far parte della famiglia di Dio!

Qualche tempo fa sono entrato in chiesa di venerdi a Palermo in Cortile Lampedusa , si teneva una conferenza con i fratelli extracomunitari di colore. La chiesa era stracolma, di uomini e donne ascoltavano in silenzio i vari passaggi dell’oratore sottolineandoli con molti  Amen! Non capivo nulla di ciò che dicevano, ma comprendevo che c’era la presenza di Dio in quell’uditorio, proprio come durante una riunione di credenti cinesi o come durante una conferenza  della CCEIP tenuta a Palermo dal profeta Frisby.

Sotto questa luce dunque, come cittadini “credenti”, dovremmo indignarci nel pensare che può esserci una giustizia diversa per gli uni o per gli altri, e dovremmo anelare ad una giustizia equanime che sia certa e che dia certezza a tutti gli italiani e stranieri.

Inoltre dovremmo adoperarci nella tolleranza e nella solidarietà verso lo straniero come faremmo verso i nostri connazionali. Facendo una breve ricerca biblica ho scoperto che anche il popolo d’Israele aveva il problema degli stranieri in casa, e sentite cosa dice Dio a proposito:
Esodo 22:21 Non maltratterai lo straniero, non l’opprimerai…
Deuteronomio 10:17-19 …Il nostro Dio grande… che non usa parzialità… che ama lo straniero dandogli pane e vestito. Amate dunque lo straniero…
Ed in Levitico 19:33-34 leggiamo: lo straniero che risiede fra voi non lo maltratterete… lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. Io sono l’Eterno il vostro Dio!

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