1.500 lettere per ridare un sorriso…

Hernan_ColombiaVERONA – «Vedo l’amore del Signore in tutte queste lettere e cartoline di persone che non ho mai conosciuto», ha confessato Hernán Ramos, mentre gli incaricati di Porte Aperte (l’organizzazione internazionale evangelica a sostegno della Chiesa perseguitata) gli consegnavano oltre 1.500 messaggi specificatamente indirizzati a lui.Suo padre, l’evangelizzatore Nelson Ramos, nel 2011 fu ucciso da un gruppo paramilitare in Arauca (Colombia). Due anni dopo, il 7 gennaio 2013, anche Alicia, moglie di Nelson e mamma di Hernan, fu assassinato.

Le lettere giunte da ogni parte del mondo hanno portato gioia e speranza nella vita sua e delle sorelline Rosmy e Jackeline, rispettivamente di nove e sei anni. «Ho apprezzato ciascuna di esse. Leggerle è stato di aiuto nei momenti più difficili», ha detto Hernan a Porte Aperte poco tempo fa.

Hernán, che oggi ha vent’anni, ha recentemente partecipato a “Chiamati alla vita”, il secondo incontro di Porte Aperte dedicato alle famiglie che, come lui, hanno sofferto per l’assassinio di un loro caro. Così ha avuto l’opportunità di condividere la sua tragica esperienza con ragazzi e uomini che hanno vissuto qualcosa di simile. «È stata una vera liberazione perché nella mia famiglia non mi sento libero di esprimere i miei sentimenti», ha confessato pensando in particolare alle sorelline. Porte Aperte riferisce che «quando gli viene chiesto in particolare di ricordare il giorno in cui fu uccisa la madre, Hernán tutt’oggi nasconde il volto e inizia a piangere». Ecco quanto accadde, riassunto da Porte Aperte «Stavano festeggiando il compleanno suo e di Jackeline quando gli assassini fecero irruzione puntandogli contro le armi: davanti a loro spararono a bruciapelo alla madre. «Non voglio piangere di fronte alle mie sorelline. Qualche volta vorrei che il killer avesse sparato a me e non a lei».

Dagli anni ’90 gruppi paramilitari hanno valicato il confine inoltrandosi in Arauca, per poi perseguitare i cristiani spingendoli a lasciare le loro proprietà e a chiudere le chiese. Tutto ciò ha portato dolore e morte in molte famiglie cristiane.

Dopo la morte della mamma, Hernan e le sorelline si sono trasferiti in casa degli zii, ma le condizioni economiche della famiglia sono pessime. Così Hernan ha trovato un lavoro presso un’impresa di trasporti; purtroppo un’autista lo voleva obbligare a rubare parte degli introiti. Opponendosi perché cristiano, le pressioni sono aumentate: «Mia madre mi ha insegnato a non mentire e a non rubare, perciò ho lasciato quel lavoro». Per questo Hernan, vista la situazione economica difficile, ha subito critiche e rimproveri dalla famiglia, ma ha preferito rimanere fedele agli insegnamenti biblici della madre. «Preferisco rimanere senza lavoro e in condizioni difficili piuttosto che violare la Parola di Dio». Tra le sue preghiere c’è la richiesta a Dio di vedere tutta la sua famiglia convertita a Cristo. Porte Aperte lo sta soccorendo perché possa far fronte alle sue difficoltà economiche e scrive ai suoi sostenitori «grazie per il vostro aiuto, un aiuto che si aggiunge alle molte lettere che avete scritto e che lo hanno profondamente incoraggiato: 1.500 lettere per gli orfani di un evangelizzatore».

Da Evangelici.net


Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui