QUANTO COMPRENDIAMO L’AMORE DIVINO?

Già, com’è difficile discerne l’Amore divino?

Spesso ne parliamo come fosse una cosa scontata, semplice. Come dire:” basta essere buoni! volere bene agli altri, non fare del male, amare il nostro prossimo, essere umili, porgere l’altra guancia, sopportare…sopportare e sopportare e altre cose del genere”…

Quante volte citiamo versi della Bibbia; parole che raccontano dell’amore e della bontà divina.

Parliamo di quanto Dio si strugge per la sua creatura, fino a dare quanto ha di più prezioso. Quante volte nell’atteggiamento ci atteniamo al racconto, alla parabola e quante volte non afferriamo che tutto ciò è stato scritto in forma umana affinché tutti comprendessimo e tutti mettessimo in pratica un modello che non deve mai fermarsi ai modi, ma nascere dell’intimo e poi riflettersi nel mondo.

L’amore divino non è attuabile dall’uomo con azioni ponderate o forzate, poiché ciascuno di noi ha un punto nell’anima dove una piccola pressione contraria alla nostra volontà scatena forze carnali sconvenienti, solo un elevato sostegno spirituale può contenerle.

Diverse sono le azioni comportamentali umane per la correttezza, la buona etica e il quieto vivere, dall’amore di Dio.

Spesso, molto spesso, esigiamo questo dal nostro prossimo senza renderci conto di cosa traspare da noi, ma l’amore divino è uno specchio e non si attiene ai modi ma riflette la verità.

Non esiste misura in esso, un metro che possa quantificarlo per sapere quanto siamo stati buoni, umili o cristiani, non c’è  una lancetta e neanche un Led luminoso.

Il piccolo gesto ha un valore inestimabile e l’azione eclatante a volte viene considerata nulla. Oppure viceversa, hai dato poco trattenendo o il superfluo, o ancora …hai messo a disposizione la tua vita. Come detto non esiste misura, tutto dipende da dove ciò proviene.

Se è dal cuore o se è dalla ragione questo certamente si vedrà nel tuo specchio.

No, non c’è una stima, un peso che possa colmare il recipiente dell’amore divino. Esso è una superficie che riflette il cuore e non è possibile ingannarlo.

Lascia apparire esattamente ciò che l’interiore contiene e ogni misura appare uguale agli occhi del Signore, giacché nulla ci tornerà per merito.

Il trenta, il sessanta o il cento sono davanti al Signore misure compiute. Il trenta di trenta, il sessanta di sessanta, il cento di cento, ecco, esse sono un intero. È come dire: svolgi il tuo servizio nel Signore per ciò che ti è dato, quello il Padre si aspetta da te.

Se dovesse apparirti il servizio altrui più onorevole o gratificante del tuo e ciò suscita in te il desiderio di salire quella scala, aimè non ti rendi conto che quella è una scala che scende. Quello è ciò che si vedrà nitidamente nel tuo specchio!

In questo sta l’infinita bontà del Signore: in tutto il tempo della nostra vita Egli spera e aspetta  un cambiamento.

In tutti i modi desidera convertirci alla verità, si! Anche correggendoci duramente, poiché proprio come un padre preferisce soffrire punendoci, piuttosto che accontentarci perdendoci.

Perché un giorno la giustizia per Sua stessa volontà verrà esercitata.

No, non sto parlando di un amore formale, di quell’amore che spesso si manifesta reprimendo un interiore non ancora nella pace del Signore. Poiché è da lì che nasce il vero amore, quello “non sconveniente, cita l’Apostolo Paolo”, quello che proviene da una conoscenza intima e da un cuore dedicato.

Non è facile per l’uomo comprendere questa differenza, Amore universale e amore naturale. Amore come sostanza e amore come sentimento.

Va da se che per gli uomini è più comprensibile affezionarsi o amare cose tangibili, percettibili, visibili, palpabili, temporali. In ciò rientrano anche le persone fisiche, questa “pare” essere la nostra natura…

… Una volta venuti al mondo perdiamo progressivamente la memoria di ciò che è trascendentale.

La nostra memoria dell’infinito, del cosmo, è un retaggio che ormai raramente affiora, questo forse per lasciare posto ad un sentimento gradito al Signore, la fede.

Più cresciamo, più diventiamo adulti, più la realtà si solidifica. Ci diviene difficile credere a ciò che non è tangibile, ed forse per questo che ci viene insegnato a credere come i fanciulli.

Per i bambini le cose dell’immaginario sono decisamente possibili.

L’amore così come a volte lo conosciamo appartiene alla chiacchiera filosofica, sociologica, letterale, insomma un pensiero dell’uomo e  in quanto tale frutto della mente e del ragionamento e quindi non assoluto.

Sembra che per l’uomo nessun amore possa essere maggiore di quello per il coniuge, per i genitori, per gli amici, per la professione, per i figli poi, neanche a discuterne!

Alcuni invece confondono le passioni con l’Amore, più  sono struggenti…niente di più sbagliato.

Gesù disse: “Chi ama padre o madre più di me non è degno di me “ ma non era il suo ego a fargli dire questa cosa. Egli “forse” intendeva dire che l’amore umano ha dei limiti è destinato a finire con il tempo….muore l’amato e muore chi l’ama. Forse intendeva dire che al di sopra di ciò esiste un AMORE che contiene anche l’amore coniugale, fileo, parentale e che esso può essere solo sublimato dall’amore per colui che è amore e l’amore ha creato.

L’amore non è trasporto come la passione, ma uno stato dell’essere.

Non è nuotare felici ma essere immersi completamente.

copyright © francescoblaganò 10/2020


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