La sofferenza un percorso che ci protegge

Nella Bibbia è scritto che “per breve tempo, è necessario che siamo afflitti da svariate prove, affinché la nostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo” (1 Pietro 1:6-7).

Spesso ci chiediamo e chiediamo a Dio il perché viviamo delle sofferenze, delle prove così grandi nella nostra vita.

Riconosco che è molto importante guardare oltre il breve termine e considerare la fine, la destinazione finale della sofferenza, della prova che viviamo. Sapete, i conti si fanno alla fine, e non possiamo fare supposizioni disponendo soltanto di informazioni parziali, a volte incomplete; per una comprensione della realtà, dobbiamo tener conto di tutte le variabili. E una di queste è che molte volte noi non possiamo giudicare Dio sul breve termine, in base a quello che viviamo, che stiamo attraversando e che subiamo.

Solo un giorno, il puzzle sarà completo, e solo allora comprenderemo che anche gli aspetti incomprensibili, inaccettabili, traumatici, dolorosi che abbiamo vissuto, presi in se stessi in quel momento erano distruttivi, ma incastonati nel puzzle, nel piano, nel progetto, nel percorso generale della nostra vita, vengono mediati, diluiti, trovano la loro giusta collocazione e spiegazione, e alla fine, quando tutto sarà chiaro, tutto sarà rivelato, saremo pronti per dire: “grazie Dio, perché quella lezione mi ha insegnato molto!”.

Certo, è vero, a breve termine, a volte sembra che nell’afflizione Dio ci abbia abbandonato, che Dio non prenda coscienza di quello che stiamo attraversando; ci sentiamo da Lui trascurati, oppressi oltremisura. Dobbiamo però essere anche realistici e riconoscere che qui non siamo già in paradiso, viviamo in un mondo decaduto; siamo esposti al dolore, alla sofferenza, al peccato, alla tentazione, al divenire doloroso di tutte le cose, siamo esposti a infermità, a malattie. E giustamente, leggendo la Parola, noi siamo legittimati a pregare, nel credere, nel chiedere a Dio la sua protezione, perché Lui è il guardiano dei suoi figli.

Ma siamo anche consapevoli e abbastanza maturi – almeno quelli che conoscono le Scritture – che a volte Dio ci libera dalle avversità, e quanti di noi oggi potremmo raccontare le meraviglie, le liberazioni del Signore, e numerare, volta dopo volta, tutte le volte che il Signore ci ha salvato da pericoli, da incidenti, alcuni dei quali neppure ne siamo consapevoli, (lo capiremo un giorno); ma altre volte Dio non ci libera dall’avversità, ma attraverso l’avversità. Anche attraverso la sofferenza che viviamo, Dio adempie sempre il suo piano e solo il suo piano opererà per il nostro bene e per il bene degli altri. Dio ha un piano anche per noi! Di solito vogliamo che Dio sorvoli le lezioni più dure, ma Egli farà ciò che, nella sua amorevole sapienza, sa essere meglio per ognuno di noi. Dio non è principalmente interessato a darci una vita senza problemi e senza sofferenze. Ma attraverso la nostra sofferenza – che dovrebbe essere uno stimolo per noi – desidera fortificarci, affinché, al momento giusto, possa usarsi di noi per aiutare la vita di altri.

Anche se dovremo attraversare l’avversità, la sofferenza, il dolore, Dio ci darà una grazia speciale, per attraversare, per resistere, per sopportare e per essere, soprattutto, una testimonianza davanti agli uomini.

Alessio Sibilla


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