Sinti & Rom: Una minoranza dimenticata

Il vocabolo “porrajmos” che ha il significato di sterminio annientamento riporta alla memoria il genocidio di più di mezzo milione di sinti e rom in Europa; solo ad Auschwitz Birkenau le vittime sono state ventitremila, di cui uomini e donne, oltre ai bambini e anziani. I Sinti e i Rom furono una delle etnie che il regime nazista e gli alleati dell’Asse presero di mira e poi perseguitarono a causa di presunte differenze razziali.

Facendo leva sull’approvazione di molti Tedeschi, che pur non essendo nazisti avevano però pregiudizi sociali contro i Rom, il Regime dichiarò quest’ultimi “una razza inferiore”. Il destino dei Rom fu molto simile, in alcuni aspetti, a quello degli Ebrei. Durante il Regime Nazista, le autorità tedesche sottoposero i Rom all’internamento, al lavoro forzato, e, infine, allo sterminio. Le autorità tedesche, inoltre, assassinarono decine di migliaia di Rom nei territori che l’esercito aveva occupato in Unione Sovietica e in Serbia,insieme ad altre migliaia nei centri di sterminio di Auschwitz-Birkenau, Chelmo, Belzec, Sobibor, eTreblinka. Le SS e le forze di polizia deportarono i Rom nei campi di concentramento di Bergen-Belsen, Sachsenhausen, Buchenwald, Dachau, Mauthausen, e Ravensbruck. Sia nella cosiddetta Grande Germania che nel Governatorato Generale, cioè quella parte di Polonia occupata dai Tedeschi ma non ufficialmente annessa alla Germania, le autorità civili tedesche rinchiusero molti Zingari nei campi che erano stati creati per il lavoro forzato e poi immaginate come è andata a finire.

A distanza di anni posso affermare che dopo aver visto il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, in seguito a una visita guidata, ho potuto costatare alla luce dei fatti che il nostro popolo a subito questo atroce sterminio; ed ancora oggi in Italia non è riconosciuta questa drammatica storia, oltre alla memoria di un popolo perseguitato ed escluso dalla società.

Oggi come ieri per i Sinti e Rom persiste più in generale in Italia un problema sulla politica dell’accoglienza, anzi sarebbe meglio definirle politiche di esclusione e in realtà non è possibile diventare strumento proattivo di politiche  dell’integrazione anche se è importante ricordare la parola porrajmos, come una ferita ancora aperta, ed è anche giusto riconoscere questo momento storico veramente importante per non dimenticare i sinti d’Italia.

Di non permettere né a Ebrei sinti e rom evangeliche. Importante ricordare che la libertà, la vita e la dignità sono un dono di Dio. E non va dimenticato oggi che i sinti rappresentano la maggior comunità Pentecostali Evangelica Zigana in Italia nel mondo. Sinti e Rom sono ancora discriminati, esclusi tra gli esclusi. Ma Dio, non fa ragionamenti umani, infatti, nel vangelo di Giovanni 3:16 sta scritto: Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Lo studente, Giosuè Fulli, ha documentato questa terribile vicenda storica, fa’ parte della comunità sinti insieme a suo padre e sua madre, figlio di Cristiani evangelici Pentecostali vivono ancora oggi in un campo nomadi di Bologna.

Dopo questa esperienza sente molto dolore nel cuore, perché ha visto con i suoi occhi ciò che aveva solamente sentito raccontare. Pensiamo ai 23mila sinti e rom sterminati nei campi di Auschwitz Birkenau.

Ho immaginato cosa avesse potuto provare la comunità dei sinti perché erano “esclusi tra gli esclusi”. I sinti erano imprigionati nello Zigeunerlager, il lager degli zingari, un “campo nel campo” non avevano contatti con gli altri prigionieri del campo ma a differenza degli altri, i nuclei familiari non venivano separati ma erano comunque abbandonati a se stessi in condizioni indescrivibili.
E’ stato straziante vedere e immaginare tutto questo.

Per questo dobbiamo tenere vivo il ricordo e visitare, almeno una volta nella nostra vita, questi posti perché è molto importante per noi giovani perché siamo noi che dobbiamo evitare che questa violenza, affinchè non si ripeta mai più!

Giosuè Fulli e Davide Casadio pastore evangelico Pentecostale (Adi-Mez).

www.porrajmos.it  (museo virtuale dei Sinti e rom d’Italia).

Redazione | Notiziecristiane.com

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