Ti stai guardando allo “specchio”?

Smettiamo di avere una buona e bella immagine nel momento in cui non ci guardiamo più allo specchio.

Provate a non guardarvi per un po’ allo specchio… primo giorno… secondo giorno… avrete già un altro aspetto… fate passare qualche settimana… mese… senza guardarvi mai allo specchio… la vostra immagine, il vostro aspetto cambierà in modo evidente.
La gente intorno dopo un po’ faticherà a riconoscervi ed in alcuni casi anche a starvi vicino.

La stessa cosa avviene nel regno spirituale, nel regno di Dio.
Ci sono credenti che non crescono più, o non crescono mai, questo avviene perché hanno smesso di guardarsi allo “specchio”.

Ci sono persone che pur essendo state salvate da Dio, si fatica a riconoscerli come figli di Dio.

Ci sono persone che pur essendo nate di nuovo, si fa fatica a stargli vicino a motivo del loro carattere, della loro attitudine e del loro modo di pensare e parlare.
I credenti smettono di crescere perché invece di guardare nello “specchio” si guardano dall’alto.
La vista dall’alto è una visuale che non ci compete.
E’ Dio il solo che vive in una dimensione superiore ed è in una dimensione superiore. Egli ci guarda dall’alto.
Provate a vedere la gente mentre siete su di un aereo…cosa vedete? Solo tanti pallini…che sono le teste delle persone. Non riuscite a scorgere i loro visi, i particolari, non riuscite a riconoscere nessuno.

Si arriva al punto che non ci si guarda più allo “specchio” à visione terrena
ci si guarda invece “dall’alto” à visione dal cielo

Noi non possiamo guardare dal cielo àin verticale, dall’alto in basso, non ci compete, questa visuale riguarda Dio.

Noi possiamo solo guardare nello specchio à visione orizzontale, frontale

Il credente per crescere, per assomigliare a Cristo ha necessità di guardare nello “specchio”.

Gli scrittori sacri ci esortano a guardarci allo specchio:
“23 Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; 24 e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com’era.” Giacomo 1:23-24

Nel momento in cui leggiamo e meditiamo la Parola di Dio, e la meditiamo per noi, per la nostra vita, essa Parola diventa uno “specchio” nella quale vediamo quello che diventeremo e di contro abbiamo un idea di quello che siamo.
Quello che diventeremo sarà raggiungibile in base a quanto mettiamo in pratica la Parola.
Il non mettere in pratica la Parola, equivale a dimenticare quello che si è visto nello “specchio”, a non dare peso, importanza all’immagine vista.

Raggiungere l’immagine che vediamo nello “specchio” non è una nostra abilità, non è frutto di sacrificio, di limitazioni, di opere, d’impegno.

E’ possibile raggiungere tale immagine grazie all’azione dello Spirito di Dio in noi.

L’apostolo Paolo dirà:
“18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito.” 2 Corinzi 3:18

Mentre si contempla la “gloria del Signore” cioè la Sua natura, la Sua immagine, quello che Egli è, noi veniamo trasformati grazie all’azione del Signore, che è lo Spirito.

CONTEMPLARE ha diversi sinonimi tra i quali: FISSARE, MEDITARE, AMMIRARE.
Fissare lo sguardo e soprattutto il pensiero su qualcosa che suscita ammirazione.
Le cose che vengono AMMIRATE sono le cose che spesso vengono venerate, adorate.

Se ammiriamo un determinato giocatore saremo spinti in modo consapevole e non, ad imitarlo, a seguire i suoi comportamenti, ci alleneremo, passeremo del tempo sul campo da calcio…
Se ammiriamo un politico e il suo modo di parlare, saremo portati ad imitare alcuni aspetti che contraddistinguono quell’uomo, come gesticola, come parla, le espressioni facciali…
Se ammiriamo una modella, un attrice, saremo portati in maniera consapevole o meno ad assumere degli atteggiamenti di quella persona, la forma fisica, le tendenze, il vestire, ecc…

Bene, la stessa cosa avviene in noi mentre guardiamo attentamente il nostro Signore Gesù.
Se è Lui il centro della nostra ammirazione, della nostra contemplazione, se noi guardiamo attentamente a come Gesù si muove nei Vangeli, se ascoltiamo con incanto il suo parlare…se stiamo attenti a cogliere ogni particolare della sua persona…
in maniera del tutto naturale ma allo stesso tempo spirituale, veniamo trasformati secondo la Sua immagine.

In genere noi riproponiamo debolmente quello che adoriamo.
Sappiamo bene che l’ambiente nel quale un bambino cresce lo condiziona, che gli piaccia o meno, il bambino, in esso, involontariamente assumerà atteggiamenti e comportamenti.

Il bambino volontariamente ed involontariamente imiterà il suo papà, la sua figura di riferimento, assumerà pressappoco gli stessi atteggiamenti, gli stessi modi di pensare, gli stessi modi di parlare, le stesse espressioni….

Una delle cose che fa la differenza tra il bambino e il credente è che: il bambino non ha scelto dove nascere e con chi stare, mentre il credente sceglie di stare con Gesù e con coloro che professano di credere nel suo nome.

L’uomo spirituale assomiglierà sempre più al proprio Padre in MISURA … del tempo che sceglierà di passare e vivere con Lui. In misura del tempo che spenderà alla Sua presenza, nella lettura della Sua Parola, nella meditazione e nell’osservanza di essa.
L’attenzione con la quale fisserà le caratteristiche della natura di Dio lo porterà ad assomigliare sempre più al Padre.

Un credente che non cresce, è un credente che non passa del tempo con il Suo Padre Celeste. Un credente che non assomiglia al Padre Celeste, è un credente che non guarda più nello specchio.

Il segreto per crescere, per assomigliare sempre più a Gesù, per possedere sempre più in modo evidente le caratteristiche divine è quello di guardare nello “Specchio della Parola”, e in essa contemplare con ammirazione la gloria di Cristo.

Caldaralo Francesco | Notiziecristiane.com


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