Ogni prova è una benedizione!

Si parla spesso di dolori, di sofferenze. Sofferenze fisiche e sofferenze interiori. Nessuno è stato risparmiato, ognuno sa bene cosa significa provare il dolore.

In questi ultimi tempi.. Ho potuto vedere e confermare che attraverso il dolore la fede si perfeziona, si edifica, si fortifica.

Quindi Dio ci perfeziona attraverso il dolore e la sofferenza. È proprio nei momenti di debolezza che il Signore dimostra a noi la sua potenza, giusto?

Parlando di ciò che ho vissuto io, ne ho fatta di strada.

Sono riuscita a maturare la mia fede e anche adesso sta ancora crescendo. Il Signore stesso ha voluto che io soffrissi fin da giovane età, perché mai lo ha fatto?

Perché mi ama. Mi ama talmente tanto che vuole che io mi affidi completamente a Lui, ha voluto che io imparassi a conoscerlo intimamente. Ha voluto che il nostro rapporto diventasse sempre più stretto, sempre più speciale. Lui mi ha scelta e mi ha messo da parte fin da quando mi trovavo nel grembo di mia madre. E come segno di questa scelta sua… Sono nata con una malformazione all’utero, ovvero avevo non un utero ma ben due. È un caso molto raro il mio e gli eventi che si sono susseguiti ad esso… Lo rendono unico.
Ho scoperto recentemente questa mia malformazione, quasi due anni fa ormai. Prima di allora ho sofferto per molti anni e in tutti i mesi. Mi domandavo spesso “Perché Dio ha dato alla donna delle pene così gravi? Così pesanti?” E quando ero in quel periodo del mese.. Mi chiedevo anche “Come farò a lavorare in futuro con questi dolori? Come farò se sto sempre a letto in preda alle coliche?”.

Per me era diventato normale avere quei dolori, pensavo che tutte soffrissero come me. Ma mi sbagliavo, ero un caso a parte, avevo un problema serio di cui io ne ero completamente ignara.

Ma il Signore non ha tardato a venirmi in soccorso, diciamo che dopo questa scoperta il mio percorso ha iniziato a prendere una piega diversa.

Prima che io venissi operata all’utero per rimuovere quella parte in più, avevo ricevuto una telefonata da una mia zia. Anche lei credente come noi e mi diede un messaggio da parte del Signore.

Il Signore mi aveva incoraggiata e mi aveva garantito che avrebbe fatto sì che l’intervento andasse a buon fine.

Sarebbe stato lui a guidarlo in altre parole.

Ma… Eh, c’è un bel ma. Ma non ha permesso che io guarisca immediatamente. A causa di questo primo intervento se ne sono susseguiti altri 3, il motivo? Per via di un errore banale che avevano commesso i chirurghi quando mi operarono. È curioso vedere come dopo questi interventi chirurgici, anziché abbattermi diventavo sempre più forte, sempre più speranzosa.

Una mia amica mi disse un giorno, dopo l’ennesima operazione: “Dov’è il tuo Dio? Perché soffri delle pene così grandi?”.

Ferita da quelle parole cercai di passarci sopra, perché io sapevo nel profondo del mio cuore che in verità il Signore stava compiendo un’opera in me.

Mi stava plasmando con le sue dita abili per poter creare un vaso da essere rimpianto con il suo Santo Spirito.

Sapevo che Lui avrebbe gestito non una, ma tutte le mie operazioni. Poteva guarirmi subito, ma non l’ha fatto per il mio bene.

Se non fossero state per queste sofferenze io non sarei riuscita a crescere, non avrei potuto vedere la verità, ma sarei rimasta nelle tenebre e completamente sola.

Ho avuto la forza di trasformare ogni mia prova in benedizione, ogni mio dolore in gioia. Come dice la Bibbia anche: “affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesú Cristo.”

Prima lettera di Pietro 1:7.

Credete che ci sarei riuscita da sola?

L’uomo è completamente perso e debole senza Dio, se cammino ancora a testa alta è perché Lui mi sostiene.

Non importa quante pene dovrò subire, mi consolo con il fatto che nessuna sofferenza potrà essere paragonata con la gioia e la gloria che Dio donerà ai figli suoi un giorno. Io nelle disavventure mi sono fortificata per poter combattere il nemico insieme al Signore, che ormai ha già vinto ogni cosa.

Quando soffriamo, non dobbiamo incolparlo per nessuna ragione al mondo perché ogni cosa che fa Dio è buona. «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il Signore.

Liberiamoci dai nostri pensieri perché sono limitati e non pensiamo al nostro bene, ma menomale che Lui sa ogni cosa. «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, cosí sono le mie vie piú alte delle vostre vie, e i miei pensieri piú alti dei vostri pensieri. Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare , cosí è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l’ho mandata».Isaia 55:9‭-‬1.

Non abbattetevi, ma rimanete saldi e in piedi. Non siete soli, perché c’è un Dio potente pronto a rialzarvi.

Siate sereni e gioiosi quando vivete provate svariate perché significa che il Signore, come un amorevole padre, ci insegna e ci istruisce con l’esperienza della nostra vita. Ricordatevi che la cosa più preziosa che avete è la vostra fede perché non ha prezzo, non ha valore e vale più dell’oro e dell’argento. Tenete stretto questo tesoro che Dio vi ha donato, non perdete la vostra fede nel momento di afflizione, anche se piccola o grande, perché è una delle tre cose che dura in eterno: fede, amore e speranza.

Grazie per aver letto la mia testimonianza, che il Signore vi benedica immensamente.

Elisa Munteanu


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