
Spetta a noi, la costruzione dei pilastri più energici di questo ponte, spetta a noi la continuità verso l’autostrada preferenziale verso il cammino dell’anima nella sorgente di vita.
Sono qui a tuffarmi nel mio piccolo immenso e non so esattamente cosa emergerà di me in questo nuovo incontro con voi, mi lascerò guidare dal mio incontrollabile impeto maestoso di vivificare il divino che alberga in me come in un ognuno di voi.
Sollevo gli occhi verso la mia finestra, apertura verso questo sole instancabile nell’illuminarci nonostante l’uomo non riesca a proteggere il più fragile dei fiori, perfino calpestandolo senza aver avuto il tempo di guardarne i colori, quei colori della vita che aspettano gli sguardi profondi dell’anima per farne i pastelli variegati della propria tela.
Sono qui, e grazie a voi sto apportando nuovi significati nel mio dipinto, sto allargando ancor più i miei orizzonti e non riesco a perdermi nulla, né la nuvola passeggera che traccia cuori e infiniti significati, né le perle preziose dei spontanei fiori che non smettono mai di sbocciare nonostante le più o meno lunghe aridità e siccità dei nostri cuori.
Ma come i fiori alla continua ricerca del sole come fonte per il loro vigore, anche il nostro animo cerca in quelle siccità, ogni fonte che sia gioia, che sia vita, che sia vento e acqua a vivificare ogni più piccola particella del nostro essere.
A volte siamo così avvolti dalle contrarietà, da equilibri precari che non diamo giusto peso a cammini difficoltosi cosi’ come al valore prezioso di tutto ciò che ci circonda, non riuscendo a vedere chi aspetta un accenno di considerazione dai nostri occhi, una pacca sulla spalla, una parola.
Si è vero i colori per la tela del nostro cammino terreno in parte li procuriamo nei deserti attraversati, che riescono alla fine ad illuminare anche le foglie dimenticate del nostro albero di vita, ma non dimentichiamo che le nostre realtà sono strettamente collegate le une alle altre nel tessuto esistenziale che ci vede tutti li a tessere nei cammini contemporanei.
Ed ognuno di noi come rammento spesso, è messaggero per gli altri della Parola, del divino in noi, testimonianza del progetto universale.
Nessuno ne è escluso, ognuno testimonia con i propri mezzi e le personali capacità l’amore che scorre in ogni pulsare del cuore, un cuore instancabile che fa scorrere vita da condividere per alleggerire e fornire colori in più nel cammino di chi incontra.
Rivolgo queste parole ad una persona speciale ma anche a tutti voi per ricordarvi che donarsi non equivale a spendere la maggior parte del nostro tempo o aspettare tempo migliore per dare il meglio di se.
Amore chiede continuità, coscienza e consapevolezza,
chiede costanza nei nostri, a volte poveri cuori schiacciati spesso da dolori, incomprensioni, perdite.
Spesso in queste riflessioni ho citato il nome della mia adorata mamma Livia, recentemente ed improvvisamente volata in cielo, tra “i vivi più vivi che mai”; questo dolore a volte inaccettabile se in un primo tempo ha calato il sipario di luce nel mio percorso oggi è la spinta per donarmi in nuovo modo incondizionato, dove il boomerang di quanto elargito inonda di gioia incontenibile il mio animo per sentirmi parte del progetto di vita.
Ho oggi nuove lenti per non perdermi nessuna delle sfumature del mio tempo, ho un nuovo sentire che bussa al mio cuore e mi chiede di guadare al passato perdonando tutto ciò che avrei potuto fare e per quelle lacrime che non intenzionalmente ho provocato.
Non barrichiamoci dietro scuse per non iniziare un cammino rinnovato a favore degli altri; gli altri siamo noi, noi frammenti infiniti del buon Dio che nonostante tanta cattiveria intorno non si dimentica di dare vita a nuova vita, in attesa del nostro cambiamento.
E per terminare, vi racconto un gesto di questi giorni; andando a casa di mia madre per rinnovarle il mio amore ho preso una piccola scatola che conteneva qualcuno dei suoi preziosi; l’ho portata vuota ed ho conservato una piccola foglia a forma di cuore trovata vicino ad una delle sue piante.
Ho portato con me l’immenso del mio-nostro amore.
Il contenitore è la nostra vita: riempiamola con tutti i gesti e buone azioni che saranno bagaglio della nostra anima, che saranno i colori più belli della nostra tela esistenziale da offrire e riportare a Dio!
E come al solito vi lascio una delle mie poesie. Grazie di esserci, perché nessuno senza gli altri avrebbe senso, né troverebbe negli agi terreni, quella gioia che solo il donarsi sa conferire!
Amore
Concetto insito nella nostra sostanza: amare per librare e gioire senza confini… Per far ciò occorre elargire ed interagire con ogni forma di vita.
L’amore ristretto e costretto nel proprio io a ben poco serve e ben poco risuona.
Abbiamo bisogno degli altri per far eco del nostro amore… insito nell’anima e che ha bisogno di irrompere gli argini terreni dove trova temporanea dimora… serve soffiare la propria essenza e di conseguenza il proprio amore per aleggiare negli spazi immensi del creato.
È nella legge dell’amore… donarsi senza attese ne pretese… per sperimentare la leggerezza dell’essere ed espandersi.
Debora Castrogiovanni | Notiziecristiane.com
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