Aereo Tedesco: follia suicida

ipadabitacoloaereoSuicidio e follia legate ad uno stato di depressione acuta ed incontrollabile…

Come tutti ormai sanno, visto che questa notizia ha fatto il giro del mondo, recentemente una tragedia ha visto morire impietosamente 149 persone.

Esse stavano viaggiando in un ereo di una compagnia low-cost riconducibile alla prestigiosa Lufthansa, di matrice tedesca.
La notizia che ha dell’inverosimile, lascia tutti basiti in quanto non è davvero cosa comune che un aereo precipiti in volo visti i ripetuti ed assidui controlli cui sono sottoposti questi veivoli.
L’incidente, che non ha visto superstiti, ha immediatamente scatenato una serie di indagini volte a comprendere la dinamica dei fatti e, soprattutto, a concentrarsi sullo studio delle due scatole nere che registrano i movimenti sopra il veivolo.
L’idea che tutti malcelavano o, meglio, la preoccupazione, era volta a collegare questo tragico incidente con i gruppi terroristici che stanno spargendo caos e paura nel mondo occidentale.
Lo studio di una delle due scatole nere, visto che la seconda non è stata ancora ritrovata, rivela invece un particolare che ha davvero dell’incredibile. Andrea Lubitz, il co-pilota del veivolo, ha approfittato di una emergenza psicofisiologica del pilota principale, ha aspettatto che lui uscisse e si è dunque chiuso alle spalle la porta blindata che è d’obbligo negli aereomobili dopo i recenti attentati che hanno dirottato molti voli. Proprio l’uso della blindatura permette ai piloti di restare indenni e di non dovere dirottare l’aereo in caso di sequestro da parte di qualche facinoroso.
Proprio però l’accortezza delle compagnie di rivela in questa tragedia che non poteva essere annunciata in nessun modo. Il ventisettenne co-pilota, con un respiro che alle registrazioni è risultato assolutamente “normale” senza essere in preda a nessun narcotico o stupefacente, ha con molta disinvoltura decretato la fine del volo facendolo precipitare nei monti ormai tristemente famosi.

In questo momento possiamo anche pensare e continuare a credere che in qualche modo il co-pilota abbia dei legami con qualche gruppo terroristico, ma ahime, man mano passano le ore e non si ha nessuna rivendicazione, sembra sempre più accreditarsi l’idea che un “folle” in preda alla depressione abbia davvero compiuto questo incredibile gesto producendo la morte di persone anche piccole e innocenti. Una vera barbarie.

Questo deve farci comprendere sempre più come ogni cristiano debba essere sempre pronto, in qualsiasi istante della vita, ad incontrarsi con il proprio Maestro.

Gabriele Paolini – notiziecristiane.com / Accademia Jeshua Capaci

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