Ancora eruzioni vulcaniche: tutto casuale?

vulcano-Shindake449-680x365_cBenché i fenomeni correlati ai “segni dei tempi” continuano a manifestarsi, la scarsa sensibilità della cristianità professante verso questi eventi conferma lo stato di cecità “spirituale” della Chiesa degli ultimi giorni.
Chiesa concentrata più a guardare sé stessa piuttosto che attenta ai fatti che avvengono nel mondo: infatti, dopo la terribile alluvione in Georgia ed i nubifragi al nord Italia di una settimana fa, con un sud segnato da caldo torrido, adesso è il turno dei vulcani! Nell’arco di due giorni, il vulcano Shindake (isola di Kuchinoerabu, Giappone) è ritornato a una nuova fase eruttiva, mentre il Sinabung – in Indonesia – ha ripreso all’improvviso ad eruttare: quest’ultimo ha espulso una nube di cenere alta sette chilometri, provocando l’evacuazione della zona. Era dal 1912 che il Sinabung si trovava in fase dormiente, e questo stato di apparente calma è durato fino al 29 Agosto del 2010, anno in cui il vulcano è entrato in attività attraverso emissioni di fumo e deboli colate laviche; poi, nel 2013, il Sinabung ha ripreso l’attività con ben 8 esplosioni che hanno causato imponenti colonne di cenere e lancio di pietre e lapilli. Tuttavia, è a febbraio di un anno fa che si è verificata una delle eruzioni più forti mai registrate nell’isola, perché a causa di un intenso sciame sismico è crollato un intero versante della montagna che, in maniera inattesa, ha causato una terribile colata piroclastica incandescente che ha ucciso più di venti abitanti e cambiato per sempre la vita della popolazione.

Pertanto, se il mondo fa affidamento sulle teorie e spiegazioni degli esperti vulcanologi, come del resto fanno anche i sismologhi, come credenti non possiamo dare a questi eventi una spiegazione semplicemente naturale e casuale, poiché tutti questi fenomeni sono la garanzia più certa che gli avvenimenti di cui parla il Signore sono sotto i nostri occhi, a titolo di “avvertimento”: difatti, “Egli guarda la terra ed essa trema; egli tocca i monti ed essi fumano” (Salmo 104:32). Tradotto per chi non volesse capire, la scrittura sta parlando di terremoti e risvegli vulcanici. Chi ha orecchi, intenda.

Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com

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