Taiwan barcolla come un ubriaco

A distanza di nemmeno 24 ore dalle due violente scosse di 7.4 e 6.4 a Taiwan del 3 scorso che hanno causato 9 morti e gravissimi danni, un forte sisma di magnitudo 6 colpisce il Giappone nella prefettura di Fukushima, teatro del terribile terremoto del marzo 2011 che fece circa 23mila vittime.

I video amatoriali e le webcam poste in strada mostrano davvero la terra che “barcolla come un ubriaco” (Isaia 24:20), con auto che oscillano vorticosamente sulle autostrade e pali della luce che ondeggiano come se fossero bastoncini di gomma: il filmato più terrificante è il palazzo rossastro che crolla solo da un lato, come se si inginocchiasse!

Tuttavia, nell’ultima settimana di marzo il suolo ha sussultato in Indonesia (5.6), in Papua Nuova Guinea (6.8), in Cile (5.5) e in Grecia (5.8), terremoto quest’ultimo avvertito anche nel sud dell’Italia, a conferma che siamo in pieno adempimento delle parole profetiche del Messia ai suoi discepoli (Matteo 24:7 – Marco 13:8 – Luca 21:25).

Senza dimenticare il forte sisma di 7.6 in Giappone del 2 gennaio scorso, a poche ore dai grandiosi festeggiamenti per l’anno nuovo in tutto il mondo, è chiaro che ci avviciniamo velocemente verso i tempi descritti nella bibbia, sicchè ci si aspetterebbe una seria riflessione da parte di tutti, atei e credenti: ma chi si pone domande?

Sarà come ai tempi di Noè…., avvertiva il Signore Gesù, e non v’è dubbio che è proprio così, tant’è che neppure i foschi progetti dell’I.A. (Intelligenza Artificiale) mettono in allerta la nostra società, società ormai stordita dalla curiosità e frenesia di progredire (.). E la Chiesa?

Beh, come il popolo d’Israele venne meno al mandato divino di “testimoniare” l’unico Dio vivente della storia, rigettando il Messia come Re d’Israele, così accadrà con la Chiesa degli ultimi tempi, anche perché Apocalisse 3 ci avverte in anticipo di un’apostasìa generale che renderà “tiepido” il corpo di Cristo.

Orbene, come esiste la chiesa locale e visibile, esiste anche una chiesa “universale” e invisibile che solo Dio conosce, perciò senza timore di smentite sono convinto che in una comunità – o parrocchia, o gruppo, o movimento religioso – non tutti i membri sono autentici cristiani, dato che solo un “residuo” fedele serve e onora Dio con purezza di cuore.

Pertanto, sebbene anche fra i credenti ci sono molti che si vanno abituando alla cronaca quotidiana che parla di guerre, rumori di guerre, fragore di mare e di flutti, eclissi (vedi quella solare dell’otto prossimo!) e terremoti, vogliamo anche noi assuefarci a questo clima oppure vogliamo sforzarci, sino alla fine, di brillare come luci in mezzo alle tenebre?

Salvatore Di Fede

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