Autodeterminazione del popolo ebraico


Di Natalie Menaged

La democrazia in Israele è vigorosa, vibrante, imperfetta, sorprendente, rumorosa e soprattutto miracolosa, se si considerano i precedenti duemila anni di storia ebraica. I diritti democratici che esercitiamo oggi in Israele determineranno il nostro futuro come nazione ebraica.
Molti che sostengono Israele all’estero riconoscono questo fatto, ma alcuni di loro sono angosciati che il futuro di Israele non sia quello che loro vorrebbero: a spese del nostro diritto come israeliani di determinare il nostro futuro. Probabilmente coloro che ritengono di biasimare Israele, nei loro rispettivi paesi, proprio quando Israele va al voto, sono convinti di avere molto a cuore i vitali interessi della nostra nazione. In realtà, il modo più sostanziale per garantire che Israele rimanga uno stato ebraico, democratico e sicuro è difendere il diritto del popolo ebraico all’autodeterminazione nella sua antica terra patria. I sostenitori di Israele veramente incisivi rispettano la democrazia israeliana, e non cercano di sostituire il loro giudizio, o il loro pio desiderio, alla libera volontà degli elettori israeliani.
La stagione elettorale in Israele è il momento migliore per informare su uno dei punti più importanti e forti, che a noi qui sembra ovvio ma che è ben poco conosciuto da tanti altri. Israele è una nazione democratica composta da ebrei, musulmani, cristiani e da altre minoranze. Tutti i cittadini israeliani, senza distinzione di sesso, etnia, religione, godono di eguali diritti e della tutela dalla legge. Questi diritti comprendono la libertà di parola, di riunione, di espressione e di stampa; la libertà di religione; l’assistenza sanitaria universale e, naturalmente, il diritto di eleggere ed essere eletti in elezioni eque e libere. Le tutele includono le assunzioni di lavoro non-discriminatorie e con misure di affirmative action (promozione delle minoranza svantaggiate), leggi contro la discriminazione di genere e un sistema giudiziario equo e trasparente.
La democrazia israeliana è perfetta? Naturalmente no. Come non lo è quella americana, quella canadese e quella di qualunque altro paese democratico. Ma i successi di Israele in questo campo, specialmente alla luce degli enormi ostacoli con cui Israele ha dovuto fare i conti, sono notevolissimi.
La maggior parte della gente all’estero sa poco del governo e della società israeliana. D’altra parte, a giudicare da come è messo il “quartiere” in cui ci troviamo, si può anche capirli se presumono che Israele non possa essere una fiorente democrazia. È spiegando che gli israeliani condividono con le nazioni occidentali i valori di libertà e pluralismo che si può illustrare la posizione di Israele come faro di democrazia in una regione, per il resto, straziata da repressione, violenza, fanatismo, intolleranza. E il sostegno occidentale alla democrazia israeliana, a sua volta, contribuisce a mettere noi israeliani in condizione di prendere con maggiore fiducia le decisioni, anche difficili e rischiose, che riteniamo migliori per il nostro futuro.
Gli israeliani sono estremamente grati per il sostegno dell’America e di altri alleati. Ma intendiamoci: il nostro legame con questa terra risale a migliaia di anni e il nostro moderno stato si è realizzato con il sudore, il sangue, le lacrime e le preghiere del nostro popolo. La volontà del popolo ebraico di determinare il proprio corso ci ha sostenuti quando tutte le probabilità ci erano contrarie: è un diritto che ci siamo guadagnati e che va protetto sopra ogni altra cosa.

(Da: YnetNews, 21.1.13)


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