BADARE A CIÒ CHE PROFERISCE LA NOSTRA BOCCA

La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? (Giac..3:11)

In questo capitolo, l’autore, guidato dallo Spirito Santo, tratta uno degli argomenti più spinosi della vita cristiana: “BADARE A CIÒ CHE PROFERISCE LA NOSTRA BOCCA”.

Avere un autocontrollo totale su ciò che diciamo non è facile, ma nel processo di santificazione ,che ogni nuova creatura in Cristo Gesù , è un obiettivo da raggiungere.
Le delusioni, la frustrazione, gli equivoci, le invidie, le gelosie sono delle agevoli leve che l’astuto architetto, il seduttore per eccellenza, usa a proprio comodo per produrre acqua amara.
Spesso ci domandiamo “com’è possibile avere così tanto odio nel cuore? perché si lascia covare così tanta cattiveria?
La Parola di Dio ci invita ad essere ripieni di Spirito Santo affinché si possa avere frutti dolci” Galati 5:22
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo”.
Che la Grazia di Dio ci possa donare il desiderio di emettere dalla nostra sorgente solo acqua dolce, acqua che possa irrigare cuori afflitti, cuori impauriti, cuori delusi e soprattutto i cuori senza la pace con Dio in Cristo Gesù.
La misericordia di Dio possa mettere nel cuore della Sua Chiesa, dei suoi figli e delle Sue figlie il desiderio di fare proprie le seguenti parole: Chi fra voi è saggio e intelligente? Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e saggezza. Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità. Questa non è la saggezza che scende dall’alto; ma è terrena, animale e diabolica. Infatti, dove c’è invidia e contesa, c’è disordine e ogni cattiva azione. La saggezza che viene dall’alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia. Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace. (Giac. 3:13-18)
Dio benedica grandemente la Sua Chiesa.

Gabriele D’Ambrosio

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