Barilla: «Mai coppie gay nei nostri spot. La nostra è una famiglia tradizionale»

barilla-logo«Non faremo mai uno spot con una famiglia gay, la nostra è una famiglia tradizionale». Parola di Guido Barilla, leader dell’omonima azienda pastificia, che ieri è intervenuto durante il programma radiofonico La Zanzara. I presentatori Parenzo e Cruciani hanno intervistato il manager in seguito alle dichiarazioni del presidente della Camera Laura Boldrini sul ruolo della donna negli spot tv, ma presto la discussione si è allargata, finendo col trattare il valore della famiglia. «Se ai gay piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangino pure, se non gli piace quello che diciamo ne mangeranno un’altra. La mia non è mancanza di rispetto per gli omosessuali, che hanno il diritto di fare quello che vogliono nel rispetto degli altri. Ma non la penso come loro. La famiglia cui ci rivolgiamo noi è quella tradizionale, dove la donna ha un ruolo fondamentale: è il centro strutturale di una vita di questo organismo».

LA DONNA IN TV. I ragguagli della Boldrini erano arrivati lunedì nel corso durante il convegno “Donne e media”, tenutosi in Senato: il presidente della Camera aveva contestato l’immagine della donna in televisione, troppo spesso protagonista di spot “stereotipati” dove viene rappresentata mentre serve a tavola padri e figli. «Dalle cose che dice – ha spiegato Barilla -, la Boldrini sembra non capire a cosa serva la pubblicità e quale ruolo la donna vi svolge. Questi spot nobilitano la donna sotto certi aspetti: è madre, nonna, amante, cura la casa, le persone care, fa altri gesti e attività che ne nobilitano il ruolo. È una persona fondamentale per la pubblicità in generale, non solo in Italia. Mia moglie tutte le mattine serve la colazione a tutta la famiglia poi va a fare il suo lavoro: che male c’è?».

IL BOICOTTAGGIO. Le associazioni omosessuali hanno subito lanciato una campagna per boicottare il marchio. «Lanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti», ha detto il presidente dell’associazione omosessuale Equality Italia, Aurelio Mancuso. «Ecco un altro esempio di omofobia all’italiana», ha commentato il deputato di Sel Alessandro Zan. «Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe – ha calcato la mano l’associazione Gay Center – il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo».

Guido Barilla è un uomo coraggioso, perché ormai ci vuole coraggio a difendere la famiglia formata da un uomo e una donna e magari persino “fondata sul matrimonio”, come dice la nostra Costituzione.
Gli attacchi forsennati delle associazioni gay e l’invito al boicottaggio dimostrano quanto siano fondati i timori per la libertà di espressione espressi durante il dibattito parlamentare sull’omofobia.

Se avere un’idea del matrimonio diversa da quella dei militanti gay (che non coincidono con il mondo omosessuale) scatena tutto questo, cosa accadrebbe con una legge come quella appena votata dalla Camera?
Se poi la presidente Boldrini non apprezza il lavoro di cura e non si è mai alzata da tavola, come gesto d’amore nei confronti dei familiari, è una sua scelta, che non può pretendere di imporre a tutte le italiane.

Le pari opportunità non significano rinunciare alla cura materna e al piacere di non calcolare i gesti di affetto.

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