Bimba di 9 anni presa a pugni da un uomo «Aggredita senza motivo mentre era in bici»

Istat: in Italia 723 mila bambini in povertà assoluta, la metà al SudL’uomo, un 33enne romeno con problemi psicologici, è stato arrestato. La bambina guarirà in trenta giorni. 

Una bimba di nove anni è stata aggredita sabato mattina da un uomo mentre si trovava in sella alla propria bicicletta lungo una pista ciclabile nel centro di Maniago. Intorno alle 9:30 la piccola, assieme alla sorellina e al padre stava facendo una passeggiata quando ha incrociato in direzione opposta un pedone. L’uomo, sembra in preda a un raptus, senza proferire parola si è scagliato sulla bambina colpendola con due pugni al volto e procurandole profonde ferite lacero-contuse. Ne è nata una colluttazione con il padre della piccola, che nel tentativo di difenderla ha lanciato sull’uomo la propria bicicletta. Sono intervenuti anche alcuni passanti che hanno cercato di bloccare l’aggressore. In pochi minuti sono giunti anche i carabinieri della locale stazione, che dopo una seconda colluttazione sono riusciti a bloccarlo gettandolo a terra, e ad arrestarlo.

AGGRESSIONE SENZA MOTIVO – L’aggressore non aveva documenti e ha detto soltanto qualche incomprensibile parola. È stato identificato solo dopo, quando la madre, badante in città, si è recata al pronto soccorso non vedendolo rientrare a casa, per chiedere notizie ai sanitari. Si chiama Marian Stefan Buican, è un cittadino romeno e ha 33 anni. Da quanto si è appreso, Buican sarebbe in Italia da pochi giorni e soffrirebbe di una patologia per la quale ha bisogno di una terapia farmacologica, che secondo la madre non avrebbe assunto. Buican è accusato di lesioni personali gravi – la piccola guarirà in trenta giorni – violenza e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, capo d’imputazione che nasce dall’aver rotto nella foga il primo paio di manette che gli era stato stretto ai polsi. Nel trasporto a Pordenone ha dato nuovamente in escandescenze, costringendo l’autorità a disporre un trattamento sanitario obbligatorio. Ora è piantonato all’ospedale di Pordenone: sarà trasferito in carcere quando le condizioni di salute lo consentiranno.

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