…Che cercate?

Cercare-lavoro“Il giorno seguente, Giovanni era nuovamente là con due dei suoi discepoli. E, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” E i due discepoli, avendolo sentito parlare, seguirono Gesù. Ma Gesù, voltatosi e vedendo che lo seguivano, disse loro: “Che cercate?”. Essi gli dissero: “Rabbi (che, tradotto, vuol dire maestro), dove abiti?”. E disse loro: “venite e vedete”. Essi dunque andarono e videro dove egli abitava, e stettero con lui quel giorno. Era circa l’ora decima”. (Giovanni 1:35-39).

Giovanni, precursore di Gesù Cristo, battezzava tutti coloro che andavano a lui per ravvedersi dalla via malvagia e piena di peccato. Egli è “la voce di uno che grida nel deserto” (Isaia 40:3; Marco 1:3; Luca 3:4; Giovanni 1:43), il ravvedimento ad una vita di sobrietà ed onestà; è colui che annuncia che chi verrà dopo di lui (cioè Gesù), battezzerà con un battesimo che è superiore a quello dell’acqua e cioè il “battesimo dello Spirito Santo” (Matteo 3:11; Marco 1:8; Luca 3:16; Giovanni 1:26,33; Cfr. Atti 1:5 e Atti 11:16); è colui che nel deserto mangiava locuste e miele selvatico; è colui che fissando gli occhi su Gesù, disse: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Giovanni 1:36).
L’espressione sembrerebbe dire: finalmente eccolo qui colui che perdonerà il peccatore; colui che si sostituirà all’agnello di un sacrificio che solo ora potrà essere perfezionato; colui per il quale si fermeranno tutti i sacrifici di animali e per il quale si accederà al tempo della grazia.
nel passo in questione, due discepoli di Giovanni seguono Gesù, il quale voltatosi fa loro una domanda con solo due parole: “Che cercate?”. Quegli uomini non cercavano nulla di particolare; volevano soltanto vedere dove dimorava Gesù per rimanere intimamente alla Sua presenza, dialogare con Lui e stargli vicino in quel giorno. In poche parole volevano conoscerlo meglio, forse per constatare personalmente quali erano i Suoli discorsi, le Sue parole, i Suoi principi, i Suoi ragionamenti e quindi, trarne benefici ineffabili per anime loro. Bisogna apprezzare l’interesse di questi uomini per Gesù, il quale non era ben accetto da tutti coloro che vivevano in quel tempo; erano infatti molto poche le persone che lo amavano e quelle stesse ad un certo punto, lo abbandonarono lasciandolo solo nella Sua sofferenza.
Che cercate?”, chiese Gesù per sapere qual’era il loro primario interesse; per capire, cioè, se avessero qualche secondo fine. Molti, infatti cercavano Gesù e di certo non per un interesse spirituale; altri lo cercavano perché sapeva bene moltiplicare il pane ed i pesci (Matteo 14:17-19; Matteo 15:36-39; Marco 6:28-44; Marco 8:5-9; Luca 9:13-16; Giovanni 6:9-11); altri ancora, lo cercavano perché i miracoli di guarigione Gli riuscivano in maniera eccellente (Matteo 8:1-4; Luca 7:1-10; Matteo 9:18; ecc. ecc.); i farisei e gli scribi, invece  lo cercavano per coglierlo in fallo, per vedere se dicesse qualcosa che offendesse la loro “religione” fatta di tradizioni e rispetto rigido di regole in cui non vi era spazio per la carità (Matteo 22:15-22). Quindi era certamente opportuna la domanda di Gesù, così come fu anche interessante la loro risposta.
Che cercate?”, dice ancora Gesù ad ognuno di noi; a chi frequenta regolarmente le riunioni di culto, a chi legge metodicamente la Bibbia, a chi puntualmente va ai piedi del trono della grazia di Dio. Facciamo nostro lo scopo di questi uomini che cercavano Gesù, ma non soltanto, come essi per un solo giorno, oppure per un mese o per un anno intero, ma cerchiamolo affinché a cominciare da ora, possiamo dimorare con Lui per l’eternità.
“Il mio cuore mi dice da parte tua: cercate la mia faccia! Io cerco la tua faccia o Eterno” (Salmo 27:8).  Il re Davide si studiava di stare dinanzi all’Eterno per contemplare la Sua Maestà, e godere della Sua presenza. Cercare la faccia del Signore, significa avere con Lui una piena comunione; un incontro particolare; significa riconoscere il bisogno di essere da Lui perdonati, amati e sollevati in alto, dalla polvere alla dignità, dal peccato alla gloria, dalla meschinità umana agli onori divini.
Che cercate?”, dice Gesù a tutti coloro che nella radunanza fanno delle lunghe orazioni con mille e mille richieste per sé, per la propria famiglia lasciando altri con il desiderio “vero” di lodare il Signore dei Signori, il Re dei Re;
Che cercate?”, dice Gesù a tutti coloro che prendono il tempo della testimonianza per dedicarlo ad una improvvisata predicazione poco edificante attinente ad una lunga lettura;
Che cercate?”, dice ancora Gesù a tutte quelle anime che partecipano al culto Santo del Signore con tanti “Amen”, battendo le mani dietro la musica e stando in silenzio o quasi nel momento della preghiera.
Cosa stiamo cercando, caro fratello e cara sorella se il nostro cuore non si è del tutto piegato davanti al Signore Gesù; se non lasciamo del tutto il superfluo, l’inutile, il dannoso che non ci permettono di avere una visione chiara della chiamata del Signore a noi rivolta? In Matteo 6:33, è scritto: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose vi saranno sopraggiunte”; in Colossesi 3:1 è invece scritto: “Cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio”.  Sforziamoci dunque, prima di tutto di essere onesti con noi stessi, per capire cosa realmente desideriamo! Fatta questa profonda introspezione, se il nostro desiderio è quello di voler realmente servire il Signore, costi quel che costi, stabiliamo quali sono le cose che non devono esistere in noi; quali quelle che potrebbero o dovrebbero essere moltiplicate dalla mano munifica del Signore e quali quelle che in realtà ci mancano. Alla fine di tutto ciò, quando avremo la piena consapevolezza che è necessario ricercare prima il regno di Dio e la Sua giustizia, sia per la nostra vita e sia per la vita di coloro che rischiano di morire nello Spirito se non vengono alimentati dall’acqua della vita, la Parola di Dio, affidiamoci completamente nelle mani del Signore Gesù, affinché sia Lui ad operare nella nostra vita una pulizia radicale e profonda e ad ingentilire la nostra esistenza facendoci strumenti di lavoro nelle Sue mani, pronti per essere usati quando Lui vuole, dove Lui vuole e come Lui vuole.
Così andando avanti nelle vie del Signore, di valore in valore, di esperienza in esperienza e di grazia in grazia, cerchiamo il più possibile il Signore quale fonte di benedizione, di vera pace, di sublime amore, tralasciando nei momenti opportuni ogni altra attività, per essere grandemente benedetti per l’edificazione del Corpo di Cristo. Così, poiché anche voi siete bramosi dei doni dello Spirito, cercate di abbondarne per l’edificazione della Chiesa” (1° Corinzi 14:12).

Fr. PALAZZOLO Aurelio – notiziecristiane.com

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