Che faccio?

L’Eterno gli apparve e gli disse: “Non scendere in Egitto; abita nel paese che io ti dirò.
…perché Abraamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi”.  Gen. 26:2-5

Sentiamo spesso parlare e dire: bisogna ascoltare la voce di Dio. Dio ci parla. In tanti modi. Direttamente e indirettamente. Ma la sua voce tuona nel nostro cuore in modo inequivocabile!

Leggendo i versi di oggi, abbiamo a che fare con un figlio di un Credente: Isacco.
Diamo sempre per scontato che la conversione sia scontata, come se ci fossero credenti con uno status di nascita altissimo, hanno già la loro relazione con Dio garantita dal grembo nel quale si trovano.

Partiamo dal concetto che la salvezza è personale e che certamente non ci sono favoritismi ma tutto è indipendente e conquistato.  Si, ogni giorno al termine di ognuno potrai dire di continuare la continua lotta nel rimanere saldo e temprare la tua fede.
Il comando è netto: non scendere in Egitto.
L’Egitto mi offre il meglio, mi da tutto, mi offre sicurezza e stabilità, allora perché devo rinunciare? Perché non devo scendere! Uffa!

Chi mi dice che devo abitare un altro paese che non conosco, perché dovrei fidarmi.. Dio ha parlato al fratello vicino alla mia sedia perché io non posso praticare il fai da me. Non frequento alcuna chiesa e sono già in Egitto e posso dire che si sta bene: non faccio nulla di male e vivo la mia vita in pace con tutti. Quanti pareri, quante voci, quanti uomini dal collo duro!

Dio sa cosa è meglio per me e per te e se ci distacchiamo dal continuare a pensare che chi ci sta vicino e più benedetto e io no, nel mondo ho tutto non ho la necessità di Dio. Cominciamo a riflettere nella giusta direzione. La risposta è nel verso successivo. Abramo ubbidì. Nemmeno Abramo vedeva la realizzazione, ma il figlio Isacco era lui stesso parte della promessa. Allora piuttosto che pensare a chi più e a chi meno, fidati di Dio, ubbidisce anche tu. Anche se non vedi nulla. Anche se credi di non meritare.

Fai come Abramo ubbidisce, d’altronde ciò che Isacco vedrà e toccherà con mano e solo l’obbedienza di Suo Padre. Non valutare gli interrogativi e il percorso di un altro ma pensa solo ad ubbidire perché anche tu fai parte di quella promessa che a Suo tempo vedrai realizzarsi. Oggi con me prendi questa consapevolezza, ascolta bene: non scendere in Egitto!

Non preoccuparti di cosa ti offre, Dio ti ha detto la strada da seguire, più che pensare a ciò che secondo te ti ha tolto, pensa e concentrati su cosa ti sta dando; cosa mi serve, cosa voglio non sono concetti di ubbidienza, non mi fanno guardare a mio fratello Abramo, ma se pratico e attuo la parola Ubbidienza allora Sì, ho scelto un bel esempio!

Sono indipendente, la mia salvezza è personale, il mio rapporto è univoco senza la garanzia di qualcun’altro, non serve. Cristo Gesù ha garantito per me riscattandomi e adesso tu ed io vogliamo solo ubbidire a ciò che lui ci dice, non guardando ne a destra ne a sinistra, ma ascoltando la Sua voce ogni giorno fino al suo ritorno. Dio ci benedica insieme

Carmelo Di Marco

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