Chi è senza peccato?

chi-c3a8-senza-peccato-scagli-la-prima-pietraGesù difese la donna adultera, certo, non la difese per il suo conclamato peccato ma perché ebbe pena di lei di fronte a quella folla che voleva lapidarla.

Questo fatto biblico è per il credente un grande insegnamento, è un invito ad amare il prossimo anche sapendo che questo è nel peccato (poichè noi ripudiamo il peccato, ma dobbiamo amare l’uomo) o comunque nell’errore perché spesso il nostro errore nel condannare il prossimo diviene un peccato ben peggiore di quello che stiamo condannando.

Questo non vuol dire, come tanti ipocritamente sostengono, che non dobbiamo giudicare, il cristiano è chiamato a giudicare sì ma con giusto giudizio.

Noi evangelici abbiamo spesso il brutto vizio di puntare il dito con arroganza contro i cattolici per stigmatizzarne i comportamenti farisaici eppure non ci rendiamo conto che nel far questo diventiamo come se non anche peggio di loro.
Già, quando il giudizio diviene una accusa senza appello questo si muta in un atto vile e violento proprio come la lapidazione.

Tutti conosciamo l’energia con cui Gesù si lanciava in accuse verso i farisei ma ciò che Gesù attaccava non era la loro religione ma la loro religiosità, la loro falsità e doppiezza d’animo con la quale ingannavano le persone e si prendevano gioco di Dio.

Nel mondo evangelico vi sono molte correnti di pensiero, a volte anche molto distanti l’una dall’altra e ciascuna di queste è convinta della propria superiorità teologica e dottrinale rispetto alle altre, in questo modo spesso ci si dimentica che prima di essere di questa o di quella denominazione siamo dei cristiani mentre  di sovente tra membri di varie denominazioni, più che amore fraterno, vi è sopportazione.

Che tristezza fratelli il non renderci conto di quanto di faresaico ci sia in ciascuno di noi. Non scandalizzatevi di questa affermazione, piuttosto riconosciamo la nostra debolezza !

Come sappiamo è una realtà che fin dalle prime chiese vi erano fratelli che pretendevano di voler affermare la loro superiorità dottrinale e le loro qualità di buoni cristiani e per attestare questo andavano dicendo con vanto di appartenere a questo o quell’altro Apostolo senza capire che noi non dobbiamo confrontarci con le cose terrene ma con quelle Celesti. Senza capire che la salvezza non viene da una chiesa o da una dottrina o da una persona ma da una adesione personale, da un patto personale tra Dio ed il credente per mezzo di Gesù.

Invece l’uomo che è nel credente ha la pretesa di conoscere, di sapere, di poter correggere, di poter convincere di peccato, eli riprende con durezza il proprio fratello, anzi, spesso non lo riconosce neanche come tale.

Sapete, anche la chiesa cattolica ha le stesse pretese e convinzioni di noi evangelici, la chiesa cattolica pensava di poter correggere e di convincere di peccato e così nacque l’inquisizione. Pensava e pensa di essere l’unica detentrice della verità e noi tutti invece ne conosciamo le mancanze.

Eppure, anche nella chiesa cattolica,  vi sono dei salvati ma molti di noi non ne tengono conto.

E cosa dire poi delle dispute tra noi, tra i pentecostali e non, degli avventisti, dei denominazionalisti e non, dei liberali e dei conservatori.
Quando provi a parlare con un fratello di questioni dottrinali o teologiche, se non la pensi come lui, immediatamente cala un muro, fanno come il bambino che si tappa le orecchie per non ascoltare.

La chiesa cattolica ha edificato magnifici edifici di culto, ha speso fortune per ostentare la sua potenza in nome di Dio e l’uomo materico ne è tutt’oggi sedotto mentre l’evangelismo comprese che l’unico edificio gradito a Dio è quello di lode e di adorazione, sempre che sia accompagnato dall’obbedienza della fede.

Eppure la nostra natura adamitica o faresaica a volte si manifesta anche nel credente poichè, non facciamoci illusioni, il cammino in santità è lungo e pieno di cadute.
Proprio come i cattolici, a volte, anche noi cadiamo in tentazione e ci lanciamo, ad esempio, in spese superflue. Vuoi per il locale di culto, vuoi per l’arredamento “sacro” o per gli strumenti o altro ancora e facciamo questo non per onorare Dio ma per gratificare il nostro ego.

Quanti non sono affascinati da locali di culto grandi e pieni di gente ?!

E’ vero, spesso il cattolico non è un salvato, ma forse questo ci giustifica dall’emarginarlo ?
Noi accogliamo colui che era nel mondo per indottrinarlo ma quello già indottrinato non lo vogliamo perchè prima deve essere mondato.
Ma se non attraiamo a noi la gente con l’amore pensiamo forse di poterlo fare con l’odio o con la condanna o con il giudizio?

Forse qualcuno se ne è dimenticato ma nella storia ci sono state tante persecuzioni di cristiani verso altri cristiani. Grazie a Dio oggi tali oscenità sono solo dei ricordi ma questo non basta, in ogni chiesa cristiana deve prevalere l’amore ! Sia questo l’impegno prioritario di quelli che si fanno chiamare pastori, di quelli che hanno maggiori responsabilità nelle chiese.

Ricorda fratello, qualsiasi cosa tu sia, prima di tutto sei un cristiano.

Fabrizio Colapiertro


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