Cina invasione delle alghe.

Algae bloom covers beach in Qingdao.
Il mare cinese è stato colpito in queste ore dalla più grande fioritura di alghe mai registrata. Le alghe verdi hanno praticamente trasformato in un prato la costa e le acque più vicine alla spiaggia del Mar Giallo, anche se i bagnanti non sembrano per questo rinunciare alle loro nuotate.
Lo spesso strato di alghe verdi non è tossico né danneggia la qualità dell’acqua. A quanto si legge sul sito web della State Oceanic Administration, si tratterebbe della specie enteromorpha prolifera, che ha cominciato a comparire circa una settimana fa e che ora ricopre un’area complessiva di circa 30 mila chilometri quadrati.
– La fioritura più estesa registrata in precedenza si verificò nel 2008, quando le alghe ricoprirono circa 13 mila chilometri quadrati. Finora, le autorità di Qingdao hanno rimosso circa 7335 tonnellate di alghe. Il fenomeno è di solito causato dall’abbondanza di nutrienti nelle acque, soprattutto fosforo, anche se le ragioni di questa fioritura eccezionale, che si sospetta essere cominciata nel Mar Giallo nel 2007, non sono ancora state chiarite. Sulla costa cinese scatta l’allarme per una fioritura di alghe da record: circa 28.900 chilometri quadrati di costa del Mar Giallo sono stati ricoperti dalla comparsa degli organismi che è stata classificata dai ricercatori la “più grande invasione” mai vista finora. Lo State Oceanic Administration cinese ha riportato sul sito che le alghe verdi, Enteromorpha prolifera, hanno cominciato ad apparire una settimana fa e si sono diffuse rapidamente.
Altre ipotesi del prolificarsi delle suddette alghe sono le temperature più calde del mare e l’inquinamento , tuttavia secondo i ricercatori la causa scatenante per le enormi fioriture rimane ancora incerta. “Deve avere qualcosa a che fare con il cambiamento dell’ambiente, ma non siamo sicuri scientificamente delle ragioni per cui accade”, ha commentato al China Daily, Bao Xianwen, della Ocean University cinese.
Nonostante le alghe non siano tossiche e dannose per la qualità dell’acqua, i ricercatori comunque temono che, a causa delle grandi quantità di ossigeno consumato, ci saranno “squilibri estremi” negli ecosistemi marini.

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