COLAPIETRO: IL FRUTTO DELL’IMPERIZIA

Siamo profondamente dispiaciuti per le vittime della strage di Altavilla, un orrore senza fine che vede sullo sfondo il delirio religioso. Rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze ai famigliari delle vittime.

Non ci sono parole per esprimere il dolore e lo sgomento di questo efferato crimine le cui trame ancora non è stata gettata piena luce.

Si parla di religione, di setta e di ambito evangelico e come spesso accade per ignoranza si finisce per fare di tutto un minestrone nel quale giusto e sbagliato si confondono.

Certamente nell’immaginario collettivo di molte persone tutto ciò che non è Cattolico non è ortodosso e questa diviene anche l’occasione per sparare a zero sulla fede ed in particolare sul mondo evangelico. Del resto basta andarsi a leggere i commenti sul profilo Facebook del Barreca per farsene un idea.

Certo, anche il mondo evangelico ha le sue mele marce e non pochi peccati ma questo è altrettanto vero in ogni ambito e confessione. Ricordiamoci ad esempio della pedofilia nella chiesa Cattolica ma anche nel mondo degli atei o dei laici non va meglio; vediamo i fatti della Uno Bianca, una banda composta che era composta per lo più da poliziotti, oppure dei tanti giudici e politici corrotti. Insomma, come disse Gesù, “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

C’è da dire però che occorre vigilare! Sia in ambito evangelico, che cattolico etc. vi sono molti “cani sciolti”, persone che esulano dalla fede e che si improvvisano ora profeti, imbonitori, esorcisti e chi più ne ha ne metta. Queste schegge impazzite causano molti mali, sia alla chiesa sia a quei malcapitati che finiscono nelle loro reti.

Non a caso da anni sosteniamo l’ecumenismo! L’evangelismo italiano (quello di molti altri paesi lo ha già fatto) purtroppo solo in piccola parte vi ha aderito mentre è necessario un riavvicinamento di massa con il mondo Cattolico e questo sia per porre fine alla pessima testimonianza che offre un cristianesimo spaccato in tantissimi frammenti, sia per non dare l’impressione di una chiesa settaria ed isolata dal mondo. I benpensanti diranno che in questo modo si vuole proporre un miscuglione teologicamente e dottrinalmente indigesto e che per piacere al mondo si finisce per diventare come il mondo ma questa presunzione di purezza e santità, questa pretesa di non contaminazione cade davanti all’evidenza che nessuno di noi è perfetto mentre un bagno di umiltà non può che farci del bene.

Attenzione poi, ecumenismo non vuol dire fare di tutto uno ma più semplicemente di aprirsi al dialogo e nell’avere reciproco rispetto delle e nelle divergenze.

Ma a voi pare normale che sui giornali e sulla tv ogni volta che si parla del mondo evangelico è per un fatto negativo e che lo si faccia senza interrogare i suoi rappresentanti?
In Italia i protestanti non sono per nulla amati e questo non solo per i vecchi rancori con i cattolici ma anche perché non hanno saputo relazionarsi con la società. Evidentemente si è fatto poco e male. Certamente contribuisce anche il fatto che l’evangelismo italiano è frammentato e ben diviso.

E’ pur vero che molte chiese evangeliche operano nel sociale ma se poi rimangono chiuse in se stesse a poco vale questo impegno in termini di coesione e riconoscimento con la società.

In questo senso trovo apprezzabile l’iniziativa del fratello Crepaldi di costituire L’Azione Cristiana Evangelica, un movimento politico di ispirazione cristiana che certamente ha i suoi limiti e difetti ma che punta alla partecipazione attiva del pensiero cristiano all’interno della società.

La nostra è una chiesa di prassi battista eppure siamo entrati a far parte dell’Istituto Buon Samaritano, un ente ecclesiastico che seppure non avrà il lignaggio della perfetta ed esclusiva confessione di fede (l’istituto non impone una confessione di fede) possiede altresì numerosi riconoscimenti in vari ambiti ed oggi possiamo dire che mai avremmo potuto operare una scelta migliore.

Invitiamo tutti i fratelli a fare una profonda riflessione che vada oltre il proprio orto teologico per abbracciare un cammino di riabilitazione dell’immagine che so importare ben poco agli evangelici ma che si riflette negativamente anche in termini di testimonianza cristiana.

Fabrizio Colapietro


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