COMUNIONE CON DIO

di George Muller  –  Il Signore mi ha insegnato la verità, che per parecchi anni mi è stata utilissima per la mia vita cristiana. Ad un certo momento della mia vita m’accorsi che era di capitale importanza che io mi mantenessi in continua comunione col Signore, per nutrire il mio spirito. Infatti — pensai — io potrei proporre la verità ai non cristiani, potrei aiutare spiritualmente i credenti, potrei essere di conforto agli afflitti, potrei cercare di comportarmi come si conviene ad un figlio di Dio… eppure se il mio spirito non viene nutrito ed irrobustito giorno per giorno, potrei agire per motivi non completamente spirituali.

Prima d’allora, per un dieci anni era stata mia abitudine spendere ogni mattina qualche tempo in preghiera prima di colazione. Però ora vidi che quello che dovevo fare era di darmi regolarmente alla lettura e meditazione della Parola di Dio, in modo che io potessi trovare conforto, potessi essere incoraggiato, istruito. Meditando sulla Parola del Signore, io sarei potuto entrare in una più intima comunione con Lui.

Cominciai così la mattina a meditare sul Nuovo Testamento. Dopo aver chiesto brevemente a Dio di assistermi, cominciavo la mia lettura e meditazione, cercando di comprendere la Parola e di applicarla concretamente alle circostanze della mia vita. Non facevo questo per prepararmi qualche sermone o per istruire gli altri, ma soprattutto per la mia vita cristiana.

Fu così che proprio attraverso la meditazione della Parola, la preghiera mi riusciva sempre più facile, la meditazione stessa mi portava a confessare i miei peccati, a supplicare, ad intercedere per altri.

La differenza tra il metodo che ho adottato e quello precedente, sta nel fatto che prima cercavo direttamente di pregare. Spesso però il concentrarmi subito mi era molto difficile. La mia mente vagava almeno per i primi dieci minuti e più, prima di seriamente mettersi a contatto con il Signore.

È necessario quindi una preparazione, ci vogliono dei passi preliminari, almeno come regola generale, per giungere a poco a poco dolcemente ad un vero e proprio colloquio con il Signore.

Questa è la chiave d’oro per entrare nel tempio ed avvicinarsi al trono di grazia.

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