Considerazioni Covid19. Ce la possiamo fare!

Dal 21 febbraio l’attenzione del popolo italiano ed estero viene catturata dalla catastrofe del Covid19. Giorno dopo giorno i numeri dei contagi e dei decessi in crescita risultano un bollettino di Guerra. La punta di un iceberg che nasconde sotto il livello e il risultato del nostro modo di vivere senza regole, senza rispetto per il pianeta che ci ospita e per gli abitanti. La tecnologia, la medicina hanno compiuto passi da gigante negli ultimi cinquant’anni per un progresso economico che inesorabilmente ci scaraventa in un tracollo inevitabile.

Un baratro secondo le previsioni degli esperti e degli studiosi che conduce alla distruzione. Non sappiamo cosa si nasconda dietro una pestilenza o una guerra ma comprendiamo quanto sia smodata la sete di potere politico e potere economico. Manovrati e ottenebrati dai poteri forti, uomini privi di scrupoli muovono e sottraggono le pedine sulla scacchiera mondiale come se dopo lo scacco, il loro guadagno sia l’immortalità. Il genere umano per soddisfare e tacitare i propri piaceri diviene burattino nelle mani del mangiafuoco malvagio.

La malvagità non si cura del benessere altrui ma sottomette cerca di convincere che non esistono vie d’uscita per scampare a questa sciagura ma, soprattutto, nessuna speranza perché così va il mondo. Ed è chiaro come tali menzogne preoccupino la maggior parte degli abitanti di questo pianeta che inconsapevoli vadano ovunque alla ricerca di risposte esaurienti. Ciò ha spinto a decuplicare l’uso dei cellulari, a unirsi in manifestazioni canore e dimostrative perché uniti si crede che la paura diventi un fardello più sopportabile. Da molte parti ci sono proclami del tipo: “Appena finisce questo flagello, faremo una grande festa tutti insieme”, tralasciando Colui che ci tiene in vita.

Ma cosa c’è sotto l’iceberg?

Avventurandoci nella scoperta troveremo un blocco di ghiaccio che si è staccato da un enorme ghiacciaio o da una landa ghiacciata. L’iceberg spinto dalle correnti o da venti, raggiunge zone più calde e il processo naturale è lo scioglimento. In egual modo è la conseguente sorte riservata a un’umanità senza Dio.

Da secoli l’uomo si è sostituito a Dio senza preoccuparsi delle conseguenze, anzi, ha cercato di appropriarsi di un titolo regale usurpando e invadendo i territori e violentando i propri simili.

Non vi è niente di nuovo in tutto ciò, è scritto sulle Sacre Scritture con una precisione e accuratezza prodotta solo dal Supremo. Infatti, è la Sua meravigliosa benevolenza a renderci responsabili e avveduti nell’analisi dei sconvolgimenti terreni. Per i figlioli di Dio l’Apocalisse è l’annuncio definitivo del termine della malvagità, allo stesso modo della sofferenza umana e dei disastri naturali e dell’inizio della vita eterna.

La salvezza ricevuta per Grazia dal Sacrificio di Gesù è inequivocabile; la nostra speranza in Cristo è la promessa della vita eterna. In Atti 4:12 troviamo scritto: «In nessun altro c’è salvezza; non vi è, infatti, altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati».

Non siamo preda del panico ma non possiamo ignorare il bollettino di guerra diramato quotidianamente. Ogni volta un pensiero ci assale e sembra che il cuore si spacchi in due, quando succede a persone da noi conosciute…. Ma raramente ci rifuggiamo nella preghiera e nel digiuno e non facciamo tesoro di ciò che i profeti di Dio ci hanno rivelato nella Bibbia.

Una domanda emerge: “Gli ho parlato di Cristo?”. I giovani del mondo domandano quale futuro si prospetterà per loro? Quale terra erediteranno? E dopo la fine di questo periodo storico quanti saranno i sopravvissuti. I Giovani guardano con occhio indagatore e spesso accusatore; non domandiamo mai cosa vedano i giovani negli adulti e nemmeno domandiamo chi sono e di cosa hanno bisogno. Noi sappiamo che hanno bisogno di Gesù, solo Gesù può preservarli. Solo parlando di Gesù possiamo trasmettere loro fiducia. Sostenerli con la Parola di Dio.

C’è del buono nelle generazioni future vediamolo nella registrazione di un video, dove urlano “Noi ce la faremo” o quando dopo ore di lavoro massacranti con l’anima distrutta danno vita a parole che colpiscono il cuore. Combattono contro un nemico che è invisibile a loro sconosciuto. Siamo tutti responsabili!

Abbiamo sbattuto la porta in faccia a Gesù. Abbiamo infangato il nome di Dio, lo abbiamo bestemmiato e abbiamo rinnegato la Sua presenza.

Cos’altro possiamo fare se non cadere in ginocchio e chiedere perdono e iniziare a invocare il Suo Nome e cercare la Sua Benedizione, affinché, Lui dall’immenso sarà benevolo attraverso il suo amore ci rialzerà e ci accoglierà.

ADESSO PENSO…

Adesso penso che forse qualcuno

Voglia insegnarci una lezione

Adesso penso che forse c’era qualcosa che non andava in quel mondo.

Adesso che sono chiusa in casa senza poterlo guardare riesco a osservarlo.

Adesso mi manca l’aria che mi dava tanto fastidio, mi manca il freddo, mi manca sentire la pioggia sulla pelle e l’odore d’asfalto.

Mi manca vedere la primavera che sboccia e i ciliegi in fiore.

Adesso penso che sarebbe bellissimo fare una serata con gli amici anche con il più logorroico.

Adesso penso che forse la vita vera è quella che vediamo come superflua.

Adesso spero, spero tanto, in quel mondo migliore che ci avevano sempre promesso.

Parole di Odette (Marika) ritratta con i colleghi dell’Ospedale Humanitas

Lella Francese


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