Coronavirus, verso una via d’uscita…

Sebbene la notizia del Coronavirus abbia registrato un clima estremamente preoccupante, pur avendo colpito solo una parte del territorio, il popolo con coraggio ha reagito ubbidendo alle disposizioni profuse. Come sempre il popolo italiano gode del primato della fratellanza. Il principio espresso da molti cittadini ha dato stimolo ad una reazione di unione fuori dal comune. La solidarietà, questo nobile sentimento, trova fondamento nell’articolo 2 della Costituzione Italiana.

Si può fare confronto all’antitesi che frequentemente si presenta tra diritto di cronaca e diritto alla riservatezza, che ha reso fondamentale precisare come il diritto di cronaca debba presentare i requisiti di verità, morigeratezza e attinenza.

Sfidando ogni legge naturale e umana, incurante delle proprie convinzioni ha dato il via ad uno scambio progressivo tramite rete Telematica.

Telefonate, messaggi, post ,programmi televisivi hanno raggiunto senza ordine di tempo e di confini, il world wide web, letteralmente ragnatela globale.

Non possiamo negare che il concetto di solidarietà fraterna abbia origine nelle leggi divine. L’essenza teologale dell’amore, della pace, della verità, dell’agape intesi come beneficio per altri, spinge alla responsabilità di curarci e di amare il nostro prossimo.

Pur considerando che non tutti gli uomini siano disponibili a sotterrare il proprio ego per il sostegno morale, i continui aggiornamenti dei contagi procurano, dolore, preoccupazione e paura ma è altrettanto vero che molti vengono influenzati dai comportamenti positivi dei propri simili e contrariamente a quanto dovrebbe essere logico, queste persone si sospingono e si adoperano verso i propri simili. Leggere o ascoltare buone notizie restituisce speranza, fiducia e ci fortifica.

Dio è per noi un rifugio e una forza,un aiuto sempre pronto nelle difficoltà. Perciò non temiamo se la terra è sconvolta,se i monti si smuovono in mezzo al mare,se le sue acque rumoreggiano, schiumano e si gonfiano, facendo tremare i monti.

C’è un fiume, i cui ruscelli rallegrano la città di Dio,il luogo santo della dimora dell’Altissimo.
Dio si trova in essa: non potrà vacillare. Dio la soccorrerà al primo chiarore del mattino.
Le nazioni rumoreggiano, i regni vacillano;egli fa udire la sua voce, la terra si scioglie.

Il SIGNORE degli eserciti è con noi, il Dio di Giacobbe è il nostro rifugio. Salmo 46

Non sappiamo quando lo stato di emergenza terminerà ma cerchiamo l’aspetto di positività, nel mondo si dice di guardare il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto. Abbiamo tempo per conoscere gli aspetti positivi in questo stato di allerta e abbiamo l’opportunità di rivalutare di alcuni settori della nostra vita, come ci trasmette in questo messaggio il pastore che firma solo con le iniziali.

I SETTE BENEFICI DEL CORONAVIRUS SULLA MIA VITA.

Finora, me ne dovete dare atto, non ho detto nulla nello specifico del coronavirus. Sarà che per via dell’ultimo trasloco non riesco più a trovare la mia laurea in medicina con la relativa specializzazione in “epidemiologia”, sarà che ho rimpianto di non essermi specializzato in “teologia catastrofistica dei momenti opportuni”, o forse sarà perché nelle cose ci arrivo sempre in ritardo rispetto a tutti gli altri. Boh! Non lo so!

Come accade a tutti nei momenti particolari, sto facendo anch’io delle considerazioni particolari.

Ho notato che quasi nessuno ancora ha colto alcuni aspetti positivi di tutto quello che sta accadendo in questi giorni, e siccome per indole (non si direbbe, ma tendo ad essere un ottimista-realista), cerco sempre di vederne in tutto (o quasi), e voglio condividere quelli che sto realizzando nella mia vita:

STO IMPARANDO CHE NULLA E’ SCONTATO

Alzarmi vivo la mattina, respirare, camminare, uscire, salutare, mangiare, bere ecc. sono automatismi a cui non ci facevo più caso. Grazie al coronavirus, mi sono ricordato quello che dice la Parola di Dio a proposito: “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio (1Corinzi 10:31).

STO RIMETTENDO TUTTI I MIEI PROGRAMMI NELLA VOLONTÀ’ DEL SIGNORE.

Quanti appuntamenti abbiamo dovuto sospendere a causa dell’ordinanza che ha coinvolto alcune regioni del nord Italia. Nelle chiese che il Signore mi da grazia di curare, avevamo stilato un calendario con impegni a fino a giugno 2020. Ebbene fino ad ora quattro/cinque di questi, sono saltati. Grazie al coronavirus, mi sono ricordato quello che dice la Parola di Dio a proposito: “E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo»; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos’è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest’altro» Giacomo 4:13-15.

STO APPREZZANDO L’IMPORTANZA DELLA COMUNIONE FRATERNA

Mi è capitato di dovermi assentare, per malattia o impegni inderogabili, dalle riunioni in chiesa. Tuttavia sapere che comunque anche senza di me, i miei fratelli erano riuniti per offrire il culto al Signore, inconsciamente è stato motivo di conforto. Adesso invece, nell’ora dei nostri consueti incontri, mi assale un particolare senso di vuoto. Grazie al coronavirus, mi sono ricordato quello che dice la Parola di Dio a proposito: “Ecco quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme!” (Salmo 133:1).

STO EMPATIZZANDO CON TUTTI COLORO CHE IN ALTRE PARTI DEL MONDO, STANNO MORENDO IN SITUAZIONI PIÙ’ GRAVI

Non è mia intenzione sminuire il valore delle vittime finora causate da questo virus. Un morto è un morto e non un numero, a prescindere dall’età, dalla sua pregressa condizione di salute, ma anche dalla sua razza e condizione sociale. Tuttavia, non vanno dimenticate tutte le altre tragedie che si stanno consumando in questi giorni in altri posti della terra, lontano (sic!) da noi. Grazie al coronavirus, mi sono ricordato quello che dice la Parola di Dio a proposito: “Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono” Romani 12:15

STO NOTANDO LA DIFFERENZA TRA COLORO CHE TEMONO DIO E COLORO CHE NON LO TEMONO

Ho sentito al telefono credenti dal centro di uno dei focolai. Ho notato la pace, la serenità, la speranza. Ho visto persone, lontane 1400 km dai luoghi contagiati, implorare disperatamente e immediatamente la chiusura dell’Isola in cui vivono per paura che arrivino dei contagiati. Grazie al coronavirus, mi sono ricordato quello che dice la Parola di Dio a proposito: “Voi vedrete di nuovo la differenza che c’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve Malachia 3:18

STO RINGRAZIANDO DIO PER LA PACE CHE METTE NEL MIO CUORE

Non mi sto rammaricando di essermi ritrovato da poco nella regione d’Italia con il maggior numero di contagiati e non ho rimpianto la scelta che ho fatto. Non perché io sia bravo o coraggioso, ma semplicemente perché ho messo la mia vita nelle mani del Signore. Grazie al coronavirus, mi sono ricordato quello che dice la Parola di Dio a proposito: “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” Giovanni 14:27

STO DESIDERANDO DI PIÙ’ IL RITORNO DI CRISTO

No, non fraintendetemi. Non è il disprezzo o il timore di tutto quello che sta accadendo in questi giorni, ma la brama di vedere faccia a faccia Colui che sulla croce è morto innanzitutto per i mie peccati, ma anche per le mie malattie. Grazie al coronavirus, mi sono ricordato quello che dice la Parola di Dio a proposito: “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti” 1 Pietro 2:24.

Chi mi conosce avrà colto la mia semi-ironia. A chi non mi conosce dico di prendere ciò che potrebbe essere di beneficio anche per la sua vita, e di tralasciare tutto il resto.

Le difficoltà maggiori insorgono nella nostra mente, Nel nostro abitudinario sistema e spesso noi che dovremmo essere esempio di luce e di fede ci scoraggiamo, non arrendiamoci e fortifichiamoci nel Signore, intercedendo per questo dilemma, pregando gli uni per gli altri, facendo la differenza perché il mondo ci osserva.

“Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti. Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà” Giacomo 4:7-10.

«Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore?

A null’altro serve che ad essere gettato via e ad essere calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può essere nascosta” Matteo 5:13-14.

Lella Francese

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