Credi al silenzio di Dio?

imagesMa che cos’è davvero il silenzio? E’ davvero assenza di suoni e di rumori? Oppure anche il silenzio è un suono?In musica il silenzio, ovvero le pause, viene valutato e ha la stessa importanza di una qualsiasi nota musicale. Il silenzio ha il suo tempo e parlando di tempi non si può non citare i tempi fondamentali nel teatro. Ma anche senza suonare, cantare o recitare, il silenzio è a portata di mano e di orecchio sicuramente. Siamo convinti che nel silenzio accadano le cose più straordinarie e le più atroci nel mondo. Senza il silenzio, la voce, e così il canto, non avrebbero senso. A volte si parla della ‘voce del silenziò… A volte si dice che il silenzio parli molto più delle semplici parole… Io sento che nel silenzio riesco a sentire molte più cose e che a volte, davvero, le parole, per quanto elaborate o anche semplici esse siano, non riescono ad afferrare il senso delle mie sensazioni e emozioni. Attraverso il silenzio, ogni cosa sembra che acquisti senso e credo sia giusto ogni tanto concederci del silenzio. A volte mi succede di voler stare in silenzio, ne ho bisogno per far “respirare” le mie orecchie e la mia mente.

Senza il silenzio, ogni cosa non avrebbe senso;
Esaminando con attenzione la rivelazione di Dio all’uomo scopriamo che non sempre le Sue comunicazioni passano attraverso la Parola; spesso infatti passano anche attraverso i Suoi silenzi. Scoprire i motivi e gli obiettivi di Dio nelle occasioni in cui Egli è rimasto silenzioso ci aiuterà, imitando il Suo esempio, ad utilizzare meglio le nostre parole e ad imparare a tacere quando la scelta migliore è proprio il silenzio.- Quel che amore tracciò in silenzio, accoglilo, che udir con gli occhi è finezza d’amore.- C’è un silenzio nel cielo prima del temporale, delle foreste prima che si levi il vento, del mare calmo della sera, di quelli che si amano, della nostra anima, poi c’è un silenzio che chiede soltanto di essere ascoltato (Un cuore pulito.- La parola è una chiave, ma il silenzio è un grimaldello – Più che per la repressione, soffro per il silenzio del mondo – Fai in modo che il tuo discorso sia migliore del tuo silenzio o taci – Oh, silenzio! Tu sei il mio midollo, la mia melodia dolce e profonda – L’unico tiranno che accetto di questo mondo è la voce silenziosa dentro di me – Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole – Non cantare più!/ Voglio il silenzio/ per dormire/ qualsiasi ricordo/ della voce udita/ incompresa/ che fu perduta/ perché l’ho udita – Le grandi anime soffrono in silenzio – Un silenzio improvviso nel mezzo della conversazione ci riporta ad un tratto all’essenziale: ci rivela a quale prezzo dobbiamo pagare l’invenzione della parola – La vera musica è il silenzio. Tutte le note non fanno che incorniciare il silenzio – Ho sempre pensato che la musica dovrebbe essere soltanto silenzio, il mistero del silenzio che cerca di esprimersi – Non per altro: ma è sempre un qualche meraviglioso silenzio che porge alla vita il minuscolo o enorme boato di ciò che poi diventerà inamovibile ricordo – Il silenzio non è uno stato di quiete, ma una tensione: quella di un gorgo in cui i suoni si avvitano attratti verso il fondo.

Il silenzio di Dio

“Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da Lui amati”.

Così si esprime l’apostolo Paolo in Efesini 5:1, con un’esortazione posta all’imperativo come vero e proprio comandamento. Tale esortazione potrebbe forse sembrare irreale o almeno irriverente per chi non è un “figlio di Dio, da Lui amato” e pertanto non conosce YHWH, Colui che è il Vivente e ha creato l’uomo a Sua immagine e somiglianza (Genesi 1:26).Se questa è stata la creazione originaria di Dio, la Sua immagine e soprattutto la Sua somiglianza nell’uomo sono state offuscate e spesso stravolte con l’entrata nel mondo del peccato. Ancora oggi è possibile scorgere, in ciascun uomo ma in diversa forma e misura, qualcosa del carattere di YHWH anche se questo “qualcosa” è troppo spesso un labile bagliore soffuso, esso sta a dimostrare che gli uomini portano ancora impresso un po’ della creazione originaria, nonostante la forza corruttrice del peccato. Solo per il sangue di Gesù è possibile diventare una nuova creatura (2 Corinzi 5:17) e ricevere per grazia la natura di YHWH (2 Pietro 1:4). Ogni persona viene concepita nel peccato di Adamo (Salmo 51:5) e di conseguenza qualsiasi tentativo umano di riformare o migliorare una natura irrimediabilmente corrotta e perduta, è destinato a fallire miseramente (Geremia 13:23). Nessun uomo potrà mai pagare il prezzo del riscatto per i propri peccati o per quelli di un suo consimile (Salmo 49:7-8); coloro, però, che si saranno umiliati ed avranno chiesto perdono delle loro iniquità al Dio di ogni grazia che ha sacrificato Suo Figlio sulla croce, nasceranno dall’Alto e diverranno figli di Dio. In questo processo miracoloso, essi acquisiranno un vero e proprio diritto di essere chiamati ”figli di Dio” (Giovanni 1:12), diritto che nessuno potrà ma i loro togliere perché avranno ricevuto da Dio stesso in dono la vita eterna, nientemeno che la vita di Gesù. E ai discepoli di Cristo, nati di nuovo e seguaci del loro Signore, che l’apostolo Paolo si rivolge nel brano di Efesini 5:1 che abbiamo citato poc’anzi. Lo Spirito Santo dimora per grazia in tali discepoli, ed essi sono chiamati a non contristare ed a non spegnere la terza Persona della Trinità (Efesini 4:30; 1 Tessalonicesi 5:19). In tale contesto, la Bibbia comanda loro di vivere nell’ubbidienza alla Parola di Cristo e nell’amore verso Dio e verso il prossimo. Giovanni il battista aveva sintetizzato il processo di santificazione cristiana in una sola frase: “Bisogna che Egli cresca e che io diminuisca” (Giovanni 3:33). In questa dialettica quotidiana trova il suo posto il principio paolino di imitazione del Dio vivente. Per il cristiano non è irriverente imitare Dio, per la semplice ragione che egli ha già ricevuto, in dono e per grazia, la natura di YHWH. Anzi, invece di essere irriverente, tale imitazione risulta in fin dei conti necessaria per il credente che vuole davvero crescere nella conoscenza del Signore Gesù e nell’ubbidienza ai Suoi comandamenti. Solo per la potenza dello Spirito Santo quest’imitazione di Dio potrà aver luogo, perché è “maledetto l’uomo che confida nell’uomo e che fa della carne il suo braccio” (Geremia 17:5). Un figlio di Dio che davvero desidera somigliare a Colui che l’ha salvato, Lo imiterà in tutti gli aspetti del Suo carattere, specialmente in quelli che risultano più lontani dalle proprie inclinazioni naturali e peccaminose. Fra tali aspetti del carattere di Dio, uno che prima o poi attirerà l’attenzione del credente è quello del silenzio, che YHWH spesso serba nella Sua Parola, anche quando noi uomini saremmo portati a proferire parola, anche quando sembrerebbe più saggio intervenire verbalmente.

Tante volte nel corso della nostra vita, specialmente quando ancora non conoscevamo il Signore ci siamo chiesti: ” perché’ Dio tace?” , tante volte ci siamo anche arrabbiati:” perché’ invoco Dio e Lui non risponde?” ma dopo abbiamo scoperto che dietro a quello che a noi appariva un silenzio assordante da parte dell’Onnipotente, in realtà nascondeva tante di quelle Parole da riempire ogni nostro istante, ogni nostro respiro, ogni nostro pensiero, poiché’ il nostro Dio Padre vivente ci ha sempre instancabilmente parlato attraverso La Bibbia, attraverso le sue opere, attraverso la creazione… allora voglio concludere con un versetto che insegna ad ascoltare in silenzio il Parlare di Dio…
“I Cieli narrano la Gloria di Dio”

Francesco Comito – notiziecristiane.com

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