ERITREA: CRISTIANI EVANGELICI IMPRIGIONATI NEI CONTAINER

Il principale motore della persecuzione in Eritrea si chiama paranoia dittatoriale (sebbene il governo abbia una matrice marxista, questo termine è più appropriato di oppressione comunista). La popolazione cristiana dell’Eritrea è approssimativamente stimata intorno al 50%, così come il rimanente 50% è attribuito alla presenza musulmana.

L’Eritrea ha tre forme di cristianesimo: 1) chiese storiche registrate, 2) credenti delle denominazioni storiche cristiane che hanno abbracciato un altro tipo di fede cristiana, 3) cristiani indipendenti. In questo documento i ‘cristiani indipendenti’ sono protestanti non tradizionali. Non sono stati evidenziati casi relativi a cristiani ex musulmani in Eritrea nel periodo in questione. Le comunità di cristiani appartenenti alle ultime due categorie spesso funzionano come chiese clandestine. L’Eritrea condivide un lungo confine con l’Etiopia, suo nemico storico col quale ha spesso avuto confronti violenti. Questa è una delle ragioni per le quali il governo considera i gruppi non sottoposto a stretto controllo come potenzialmente pericolosi per il regime. I cristiani delle chiese registrate possono essere controllati fino a un certo punto, i cristiani delle comunità clandestine, invece, non lo sono. Un ufficiale del governo una volta ha dichiarato pubblicamente che l’Eritrea ha tre nemici da combattere: (1) HIV/ Aids, (2) il regime in Etiopia e (3) i cristiani indipendenti. Questa è la ragione della pesante ostilità che affrontano i convertiti dalla chiesa cristiana storica e i cristiani indipendenti.
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