Faccia o facciata, Ipocrisia o Infedeltà!

farisei-ipocriti-2“Non attestare il falso contro il tuo prossimo” (Esodo 20:16). Sempre più spesso ci soffermiamo a riflettere su un aspetto della nostra vita sociale che, in fondo, a tutti è ben noto, ma cui spesso non pensiamo perché ci piacerebbe non fosse così: “L’ipocrisia”. Ogni essere umano ha una “faccia” che è familiare solo a se stesso e alle persone che lo conoscono più da vicino. Allo stesso tempo, ognuno mostra una “facciata”, che usa in situazioni sociali, in un contesto lavorativo per apparire o alla presenza di conoscenti o per distinguersi con persone che non lo conoscono molto bene. Sono sicuro che nella vita quotidiana alcuni di noi hanno fatto almeno una volta l’amara esperienza di scoprire che persone che apparentemente sembravano amiche, persone cordiali e sorridenti, in realtà, alle spalle, in vostra assenza, parlavano male o ci criticavano aspramente, cercando di diffamarvi e danneggiarvi, magari pieni d’invidia e di risentimento, o semplicemente ci stavano vicino per secondi fini. Pensavamo che questa gente fosse sincera, avevamo l’impressione che fossero esattamente come apparivano. In realtà le cose erano ben diverse da quello che apparivano.
Questa persone non avevano fatto altro che presentare una facciata, che noi pensavamo, essere la loro vera faccia, ma non avevamo alcuna idea di ciò che essi erano veramente. Credo che purtroppo avremmo delle sorprese se potessimo udire ciò che dicono di noi in segreto coloro che si dimostrano nostri amici. Scopriremmo di vivere spesso in un mondo dominato dalla falsità delle facciate. Di frequente, purtroppo, scopriamo in noi stessi che questo, in molte circostanze, è vero: chi noi siamo veramente, infatti, non è sempre quello che presentiamo agli altri. Spesso diamo di noi un’immagine falsa, facciamo credere di essere quello che non siamo. Per convenienza sociale o per nostro comodo, il nostro “io” più autentico, sia in bene sia in male, rimane celato. Tanto ci abituiamo a questa maschera che arriviamo a ingannare anche noi stessi e forse pensiamo di ingannare persino Dio!

Senza dubbio, tutto questo è impensabile per gente che afferma di appartenere a Cristo; è inconcepibile per un autentico discepolo di Gesù avere una doppia faccia, soprattutto perché il nostro carattere dovrebbe riflettere quello schietto, limpido e onesto di Dio, alla cui immagine siamo stati creati. Dio sancisce nel nono comandamento il principio universale della veridicità: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo”.

Il comandamento vieta di avere desideri smodati (concupiscenza) nei confronti delle persone, e non solo nei riguardi delle donne, in modo tale da non allontanarsi dal progetto di Dio sulla sessualità,poiché  la fedeltà  è  vista come autentico patto d’amore.

L’uomo, nel matrimonio, deve fedeltà al coniuge. Ed è questo il messaggio della Bibbia.

Il matrimonio, prima che un contratto, è un’alleanza (come quella di Dio con Israele) fra i coniugi di fronte a Dio. Con esso i coniugi donano se stessi e si impegnano reciprocamente per tutta la vita.

Quello che Dio ha congiunto l’uomo non lo separi  (Mt 19,6). La fedeltà coniugale non è solo un fatto privato ma un fatto sociale che coinvolge i figli, i famigliari, gli amici e la società intera.

Il nono comandamento non è dunque la negazione del desiderio, bensì  l’affermazione dell’autenticità del desiderio che, secondo una logica di comunione e donazione deve essere coerente alla dignitàdei coniugi.

notiziecristiane.com

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