Gay Pride 2013 a Palermo…Istruzioni per l’uso

downloadLa Sicilia esiste ancora? Forse non più…Io lo so perché ci sono nato e se questo è il risveglio che aspetta la Sicilia, allora vuol dire che siamo alla frutta. Da mesi ormai il mondo LGBT, delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei transgender stà preparando una piccola guerra lampo per radere al suolo,con il prossimo gay pride del 22 giugno che si terrà a Palermo, quei pochi valori buoni che ancora resistono nella nostra amata Sicilia. Sul fronte opposto ci siamo noi evangelici, che ci prepariamo a respingere l’ondata di provocazione e trasgressione con l’unica arma a nostra disposizione, ovvero la Preghiera. Quel giorno ci copriremo sotto il sangue di Gesù e pregheremo e innalzeremo canti e lodi di ringraziamento a Cristo Gesù, affinchè porti al ravvedimento tutte quelle anime che devono essere ancora salvate da un posto che si chiama inferno!

La notizia, che ci fa cadere le braccia e ci lascia impietriti era stata  data già qualche tempo fa’, da un gruppo di tifosi palermitani omosessuali durante la trasmissione d’intrattenimento sportiva “Quelli che il calcio…” trasmessa da Rai2. Il gruppo di tifosi aveva pubblicizzato l’evento che li  vedrà protagonisti a Palermo tra qualche mese  sfilando per le strade di Palermo nella giornata “dell’orgoglio Gay”.

A questo punto c’è qualcosa che non ci sconfinfera, infatti, non comprendiamo perchè molto spesso assistiamo a scene di intolleranza religiosa quando si decide di fare una serata evangelistica in una qualsiasi piazza del nostro territori; viene bloccata da mille leggi e leggine, dalla solerzia dei burocrati che ci amministrano, dai commercianti e da uomini religiosi che a vario titolo cercano di ostacolare l’evento evangelistico e che ci ricordano che la costituzione vieta di bloccare strade e piazze, però, per questi eventi, sicuramente discutibili, gli si spalancano le porte di un’intera città.

Siamo oggi sottoposti, in ogni ambiente, ad un intenso battage teso a far sì che anche nella chiesa cristiana si accetti ed si approvi l’omosessualità come uno stile di vita e una preferenza sessuale al pari di ogni altra. Coloro che, su base morale o religiosa, vi si oppongono, vengono di solito dipinti come ignoranti bigotti e razzisti, degli “omofobi”, portatori di pregiudizi superati.

Sebbene sia vero che nel mondo sono esistite ed esistono persone che odiano gli omosessuali, ogni cristiano che sia veramente tale non odia gli omosessuali così come non odia nessun’altra persona. Secondo gli insegnamenti di Cristo non è mai ammissibile la calunnia, la derisione, la violenza e l’odio né verso l’omosessuale, né verso chiunque altro.

Sebbene un cristiano abbia il dovere di trattare l’omosessuale come ogni altra persona, egli deve comunque essere biblicamente onesto con lui.

Ai primordi dell’umanità, Dio crea un uomo ed una donna. Non crea due uomini, o due donne. La creazione di un uomo e di una donna per essere marito e moglie è il modello o paradigma di base di ogni rapporto approvato da Dio e secondo natura.

Gesù stesso cita questo modello (Genesi 2:24) quando spiega che poligamia e divorzio sono condannati da Dio. Allo stesso modo, Dio disapprova ogni attività sessuale al di fuori del matrimonio monogamo ed eterosessuale: i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, i rapporti omosessuali, l’adulterio, e così via.

“Non avrai relazioni carnali con un uomo, come si hanno con una donna” (Lev:18:22 – Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole.).

“Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura.uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento. E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti, essendo ripieni d’ogni ingiustizia fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, omicidio, contesa frode, malignità”

Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti (ROMANI 1: 26-27-28)

“Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio.” (1 CORINZI 6: 9-10)

“Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno la usa legittimamente; sapendo questo, che la legge non è stata istituita per il giusto, ma per gli empi e i ribelli, per i malvagi e i peccatori, per gli scellerati e i profani, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per gli omosessuali per i rapitori, per i falsi, per gli spergiuri, e per qualsiasi altra cosa contraria alla sana dottrina.(1 TIMOTEO 1: 8-10)

Molti omosessuali dicono: “Io sono nato omosessuale – Dio mi ha fatto così. Quindi, i miei pensieri, desideri, e stile di vita, devono essere riconosciuti”. Se vi sono delle persone che nascono con una predisposizione verso il comportamento omosessuale, questo davanti a Dio non ne giustifica la pratica.

Tutti gli esseri umani nascono con una disposizione al peccato. Il primo uomo, Adamo, fu il capostipite della razza umana. Da quando egli preferì il peccato a Dio, ogni persona nasce con quella stessa natura. È sbagliato dire: “Dio mi ha creato così”, perché il peccato non ha preso origine da Dio, ma dall’uomo.

Il fatto che ogni essere umano nasca con un orientamento o propensione verso il peccato, non giustifica quei desideri o comportamenti. La Bibbia dice che tutti nascono bugiardi (cfr. Salmo 58:3), eppure essa dice che la menzogna è un peccato (cfr. Esodo 20:16; Deuteronomio 5:20), e che i bugiardi non entreranno nel regno di Dio (cfr. Apocalisse 21:27).

L’argomentazione che la tendenza all’omosessualità la renda in qualche modo accettabile a Dio, potrebbe essere usata per giustificare qualsiasi altro comportamento. Questo ragionamento distrugge la responsabilità personale e priva di significato ogni comandamento di Dio. Tutti dovranno rendere conto di sé stessi a Dio per ogni loro pensiero, parola ed azione, indipendentemente dal loro “orientamento” di fondo. Accusare Dio di avere impresso in noi una certa tendenza e che per questo sia inevitabile, potrà forse far sentire meglio qualcuno, ma non reggerà di fronte al giudizio di Dio (cfr. 1 Corinzi 6:9-10; Apocalisse 21:27).

La Bibbia, inoltre, dice chiaramente che Dio non tenta l’uomo. È dalle proprie passioni che uomini e donne vengono sospinti: “Nessuno, quando è tentato dica: «Io sono tentato da Dio», perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. Ciascuno invece è tentato quando è trascinato e adescato dalla propria concupiscenza. Poi quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte” (Giacomo 1:13-15).

Quando si parla di omosessualità, la domanda  ricorrente è omosessuali si nasce o si ci diventa?  La risposta sorge spontanea, infatti, ciascuna delle 300 milioni di cellule che compongono il nostro corpo contiene dei cromosomi nei quali c’è scritto, o “maschio” (XY) oppure “femmina” (XX). A eccezione di rarissime anomalie cromosomiche, questo dato è fisso e inalterabile. Non c’è nulla di più tragico del cosiddetto “transessuale” – peggio ancora, chi si è fatto fare un intervento chirurgico irreversibile per apparire femmina, quando per la natura e per Dio rimane irrevocabilmente maschio, o viceversa.

Alcuni hanno ipotizzato che certi fattori biologici come la concentrazione di ormoni possano determinare gli orientamenti sessuali, ma queste idee non hanno trovato conferma.

La teoria che “si nasce omosessuali”, se da una parte serve ad anestetizzare la coscienza di chi vuole restare così, dall’altra distrugge la speranza di chi vuole uscirne. Esistono moltissime testimonianze di persone che, a un certo punto della loro vita, hanno cercato e trovato liberazione da quella che consideravano, per sentito dire, una condizione irreversibile, e che oggi vivono con gioia la loro vita.

Lo psicoterapeuta Joseph Nicolosi scrive: “Nasciamo tutti eterosessuali, però sappiamo quanto l’immagine che abbiamo di noi stessi influenzi il nostro comportamento e, naturalmente, ciò vale in particolare per i giovani. Ora qualcuno obietterà: «Già nell’antica Grecia c’erano omosessuali…» Sbagliato. C’erano persone con un comportamento omosessuale, ma non erano «nati omosessuali». L’idea dell’identità omosessuale risale solo a circa cento anni fa. Si tratta di un concetto politico, che si sottrae ad ogni fondamento psicologico. Colin Cook, un ex-omosessuale, descrisse così questo fatto: «La nostra eterosessualità giace sepolta sotto mille paure»”.

Ritornando a quanto accadra tra un mese a Palermo, non capisco perchè molto spesso assistiamo a scene di intolleranza religiosa quando si decide di fare una serata evangelistica in una qualsiasi piazza del nostro territori; viene bloccata da mille leggi e leggine, dalla solerzia dei burocrati che ci amministrano, dai commercianti e da uomini religiosi che a vario titolo cercano di ostacolare l’evento evangelistico e che ci ricordano che la costituzione vieta di bloccare strade e piazze, però, per l’evento del gay pride a Palemro gli si spalancano le porte di una città.

Noi non vogliamo farci trovare impreparati a questo orribile show che si terrà tra un mese a Palermo, quindi, oltre a esprimere la nostra disapprovazione, come  ricordato all’inizio, ci prepariamo con l’unica risposta che possiamo dare a colui che ha preso la coscienza e rubato l’anima  di queste persone, ossia, il diavolo.  E’ lo facciamo con l’unica arma  a nostra disposizione che  può sconfiggerlo, cioè, con la preghiera a Cristo Gesù.

Quando verrà quel giorno, facciamoci trovare pronti, per il buon combattimento, rifuggiamoci sotto il sangue di Gesù e innalziamo con preghiere e lodi il nome di Gesù Cristo, il nostro Salvatore che libera dai legami del diavolo, è da la vita eterna.

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