I cacciatori di elefanti

elefante_pigmeoI cacciatori di elefanti si muovono in un modo particolare… e molto spesso noi non ci rendiamo conto di come il nemico si muove contro la nostra vita.

Un bambino si rivolge al proprio genitore mentre non riesce a capire perché l’uccellino che ha in gabbia non vola anche se la gabbia è aperta… il padre, ex cacciatore di elefanti, si mette a piangere e, sedendo il figliolo sulle gambe gli racconta cosa faceva mentre era un cacciatore.

“Figlio mio, vedi, l’uomo è cattivo. Molto spesso, guarda soltanto i propri desideri tralasciando le necessità degli altri esseri viventi. Quando eravamo a caccia di elefanti, non potevamo avvicinarci a quelli di stazza superiore, perchè inevitabilmente ci avrebbero sopraffatti. Ma, se dovevamo catturare qualche elefante vivo, non potevamo che prenderne uno piccolino, che non fa tanta resistenza… Poi, un elefante piccolino ha un grave punto debole. Appena lo prendevamo, lo legavamo per i piedi a una grossa catena non facendolo allontanare più di un metro dal chiodo. Dopo due giorni tenuto legato, e privo di mangiare, il piccolo di elefante si indeboliva e cominciava a rallentare i movimenti. A quel punto il gioco era fatto: anche se lo slegavamo, non si allontanava più da quel chiodo e ci girava intorno. Soltanto quando veniva la mamma e gli barriva con forza vicino le orecchie, quel piccolo si scuoteva dal suo stato di torpore”.

Allo stesso modo, quando ancora non abbiamo una statura spirituale notevole, il demonio tende ad imprigionarci facendoci astenere dal nostro necessario cibo spirituale, la Parola di Dio. Dopo un po di tempo che ci tiene a digiuno e legato da uno o più peccati, sa che non siamo più in grado di scappare. A quel punto la nostra salvezza è soltanto il nome del Signore Gesù che intervenga nella nostra vita

Gabriele Paolini – notiziecristiane.com / Accademia Jeshua Europa

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