I nessi fra Politica, Scienza, Religione

Calcolate-le-dimensioni-della-nostra-galassiaQuali sono i nessi fra Religione, Scienza e Religione? Proponiamo questo breve ma intenso articolo.

Si è sempre pensato che la Scienza fosse posta agli antipodi della Religione. La radice di questa discrasia è rintracciabile nel presupposto che la Scienza, (sapere), non pone fiducia nella Religione, (credere), essendo per definizione costretta ad aderire ad un risultato solo dopo prove oggettive. In tutto questo si pone anche il potere, (politica) che usa, o cerca di usare, qualsiasi mezzo per ottenere il proprio fine, cioè il potere stesso, o, peggio, il controllo. Dal canto suo, la Religione si pone come detentrice di verità che, esulando dalla semplice necessità dimostrativa, riescono a spiegare i fenomeni, anche naturali, attraverso l’esistenza di un essere superiore che ha manifestata la Sua volontà tramite la Parola di Dio. Che poi la Scienza dimostri con prove di fatto che una data cosa sia in un modo o in un altro, dovrebbe piuttosto essere acclamata come una conferma o un diniego della veridicità di una religione particolare. Quindi, a parte la politica, Religione e Scienza, se la Religione fosse vera, dovrebbero andare d’accordo. In ogni caso, e, al di là di ogni congettura, fra credere, sapere e potere esistono degli intricati intrecci che non sono semplici da comprendere e però sono semplicemente molto forti. Questo significa che in nessun modo si è mai assistito ad una rivoluzione di uno dei tre campi senza che gli altri due ne venissero in qualche modo inficiati.

La domanda che vorremmo porci fin dall’inizio è: ma se la Religione è vera, perchè si modifica nel momento in cui la Scienza, ad esempio, approda ad una scoperta rivoluzionaria come quella copernicana? Arguire sull’argomento non è certo semplice, ma vorremmo fare una considerazione che non credo possa essere smentita. La Religione cambia pure semplicemente perchè la religione in se stessa non è vera nella misura in cui si gonfia dei credi umani, che, dipendendo proprio dal loro bagaglio conoscitivo pregresso, in realtà introducono i limiti stessi della Scienza nella Religione e, ove ci fosse qualche resistenza, aprira una breccia il terzo fattore, il potere che costringerà la Religione a “gonfiarsi” rispetto a ciò che gli uomini stessi desiderano. Adesso possiamo meglio capirci. La Scienza non è esatta, e lo dimostra il fatto stesso che i primi gli scienziati ammettono i loro limiti e naturalmente si affaccendano affinché questi limiti stessi siano sempre più flebili. E, nel momento in cui ottengono qualche risultato sconvolgono una Religione che, essendo pregna della Scienza pregressa, mostra drammaticamente il fiato corto e non resiste. La Politica è sempre pronta a sfruttare ogni debolezza di entrambi i lati per esercitare la sua essenza, cioè il potere. Oggi, più che mai, risentiamo di questo problema. La nostra società è basata sulla scienza e sulle tecnologia, e dunque entra in grande conflitto con la Religione, che per sua stessa imposizione fa fatica a rinnovarsi: il rinnovamento è segno di debolezza, di intrinseca incoerenza, di manifestazione dell’impossibilità stessa di essere portavoce di un Dio infallibile.

Come può la religione essere portavoce di un Dio infallibile quando è costretta a cambiare non potendo continuare a giustificare comportamenti che vengono travolti dalle nuove scoperte scientifiche? La politica molto spesso da una mano: chi ha fatto della religione una ragion di vita, pur di non vedersi soppiantato e restare basito, ricorre alla politica proprio per imporre, camuffare, o nascondere i problemi. Questo non fa altro che far crescere l’importanza della politica che riesce a tenere a bada la Scienza e che nello stesso tempo hanno sempre più presa sulle coscienze dei più evidenziando i limiti della Religione. Io non ho mai creduto nella Religione ne nei suoi credi. Non ho mai voluto dare ascolto a chi mi propone un suo schema editandolo dalla Parola di Dio. Proprio perchè la religione parte da una base vera, indiscutibile ma reale,ma la inquina subito dopo iniettandole del veleno umano che viene proprio dalla scienza e dai suoi limiti e dalla politica, da questa sua voglia di potere. Non mi sconvolgo allora quando la scienza demolisce credi che non sono divini, ma umani. Non mi impressiono quando la politica si impone sulla Religione umana, perchè la Religione stessa le ha chiesto di controllarla pur di resistere nelle sue convinzioni umane. Passo il tempo piuttosto a far crescere la mia fede. La fede è credere in qualcosa che non si vede. Ma che tu reputi reale e infallibile. E mi attengo ai dettami del vademecum lasciato agli uomini per la propria fede: la Parola di Dio. E sai cosa mi succede? che mi rendo conto che TUTTO quello che la SCienza scopre, in realtà, la PArola di Dio lo aveva già dichiarato prima. E, quando mi rendo conto che la Scienza conferma la Parola di Dio, allora. molto… politicamente, la politica non fa presa su di me, ne i poteri umani che mi vorrebbero costringere a far violenza a me stesso: no la politica e il potere non mi fanno paura e soltanto perchè capisco che la mia FEDE conferma l’esistenza di un essere che ha sempre ragione e che detiene la verità di ogni cosa. Ed è dunque naturale allora che sia Lui, Dio, colui che detiene TUTTO il potere. Quello politico, allora, scompre come una goccia di miele in un mare.

Pastore Gabriele – notiziecristiane.com/Chiesa Capaci

Sulla bioetica tutti vogliono ascoltare e dire, perché capiscono che prima o poi questi temi riguarderanno praticamente anche loro e i loro cari, ma pochi sembrano intendere l’importanza di imparare a trattare di bioetica sulla base di una corretta comprensione di cosa sia effettivamente la scienza, di quali siano i suoi limiti e le sue potenzialità, di come si inscriva nel quadro generale del sapere contemporaneo e lo caratterizzi, di quale sia il suoruolo politico e di come concorra a definire i temi della cittadinanza, esattamente come nel caso delle fedi religiose. L’interazione scienza/fede o scienza/politica sono quindi terreni di contesa pratico/politica, e proprio per questoproblemi filosofici.
L’educazione alla complessità, al sapere cogliere i nessi di questioni apparentemente scollegate, è un preciso dovere dei gruppi consapevoli che devono impegnarsi nelle scuole, nelle università, nei partiti politici, nelle organizzazioni religiose, nelle reti sociali, nei mass-media, in modo da sensibilizzare e formare la pubblica opinione di oggi e di domani.

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