Il lavoro del setaccio

setaccio-corpoGesù era morto in croce.

La morte di Gesù gettò scompiglio tra i discepoli.

Nonostante Gesù avesse annunciato la sua morte diverse volte, i discepoli non furono pronti a tale evento.

Fu un evento sconvolgente, un evento che non pensavano mai che potesse accadere.
Vi è mai successo qualcosa di inaspettato che vi ha fatto tremare?

Essi avevano sperato così tanto in Gesù… la loro fiducia era poggiata sul fatto che il loro Maestro era vivo ed era lì con loro.
Il liberatore tanto atteso era ora morto, su di una croce. La loro fede fu scossa!
1 Dopo queste cose, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il mare di Tiberiade; e si manifestò in questa maniera. 2 Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli erano insieme. 3 Simon Pietro disse loro: «Vado a pescare». Essi gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero nulla. 4 Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che era Gesù. 5 Allora Gesù disse loro: «Figlioli, avete del pesce?» Gli risposero: «No». 6 Ed egli disse loro: «Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete». Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci. 7 Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!» Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare. 8 Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), trascinando la rete con i pesci. 9 Appena scesero a terra, videro là della brace e del pesce messovi su, e del pane. 10 Gesù disse loro: «Portate qua dei pesci che avete preso ora». 11 Simon Pietro allora salì sulla barca e tirò a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò. 12 Gesù disse loro: «Venite a fare colazione». E nessuno dei discepoli osava chiedergli: «Chi sei?» Sapendo che era il Signore. (Giovanni 21)

Ci potrebbero essere circostanze nella vita che scuotono la nostra fede. La vita a volte scuoterà il nostro essere, e alla fine resteranno le cose che hanno un certo spessore.
Ci sono circostanze che sono come un setaccio… ci avvolgono, sotto di noi c’è il vuoto…e qualcuno comincia a setacciare, ad agitare il setaccio. Nel setaccio di solito resta sola la roba che ha una certa consistenza, un certo spessore.
Anche l’avversario delle nostre anime, desidera setacciare la nostra vita, desidera vagliarci.
Il vaglio, il setaccio, in questo caso, mira a vedere se nella nostra vita c’è fede o no, il suo scopo è far perdere la fede. Il diavolo non ci può rapire dalle mani di Dio ma può attaccare la nostra fede.
Ricordate l’espressione di Gesù rivolta a Pietro?
«Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli» Luca 22.31-32

Non è Dio che vaglia, ma è satana.
Tra le cose positive troviamo il fatto che:
Satana non può vagliarci quando vuole, deve chiedere il permesso… “ha chiesto”
Gesù prega per noi, egli intercede affinché: “la nostra fede non venga meno”

Gesù sottolinea in questo passo che l’opera del vaglio mira ad evidenziare se la fede è abbastanza grande, o se riesce a passare dai fori.
Ora la fede non dev’essere enorme per restare sul vaglio… dev’essere grande almeno quanto un “granello di senape” (Matteo 17.20).

Pietro era sicuro di sé, lui si sentiva “PRONTO”, infatti a tali parole risponderà:
v.33 “Pietro gli disse: «Signore, sono pronto ad andare con te in prigione e alla morte”.
v.34 “E Gesù: «Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi”

Pietro arrivò a negare di conoscere Gesù per ben tre volte, e ciò fu causa di grandissima sofferenza…ma la preghiera di Gesù custodì il suo cuore.

Il setaccio arriva un po’ per tutti, ricordate la storia di Giobbe…:
Giobbe 1:8-11
“8 Il SIGNORE disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male». 9 Satana rispose al SIGNORE: «È forse per nulla che Giobbe teme Dio? 10 Non l’hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l’opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese. 11 Ma stendi un po’ la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti RINNEGA in faccia”.

E’ COME SE DICESSE: “VEDRAI SE NON RINUNCERA’ A TE APERTAMENTE, PUBBLICAMENTE” L’AVVERSARIO VOLEVA DIMOSTRARE CHE GIOBBE ONORAVA DIO SOLO CON LE LABBRA MA IL SUO CUORE ERA LONTANO. VOLEVA DIMOSTRARE CHE IL CUORE DI GIOBBE ERA CON DIO NELLA PROSPERITA’, MA NELL’AVVERSITA’ L’AVREBBE RINNEGATO.

Vedete lo scopo del nostro avversario? Desidera che noi RINNEGHIAMO il Cristo.
RINNEGARE: vuol dire disconoscere una persona (Pietro) o rifiutare la propria fedeltà ad una persona (Giobbe). Il risultato che satana voleva nella vita di Giobbe, è che questi avrebbe dovuto rifiutarsi di dare la propria fiducia a Dio.
Ma anche in questo caso c’è la protezione divina, ci sono i limiti che Dio mette all’avversario: «Ebbene, egli è in tuo potere; soltanto rispetta la sua vita» (Giobbe 2.6)

Dio protegge i suoi figli attraverso dei limiti, dei confini, che l’avversario non può minimamente oltrepassare.

Inoltre Gesù intercede per noi alla destra del Padre. (Romani 8.34)

RITORNANDO AL NOSTRO DISCORSO INIZIALE, la vita dei discepoli viene ancora scossa dal setaccio, la loro fede è provata dalla morte del Cristo.
Ad un certo punto della storia post-crocefissione, Pietro, scoraggiato desidera “tornare a pescare”.
A causa dello scoraggiamento Pietro insieme ad altri discepoli ritornarono a fare un qualcosa che anni prima avevano smesso di fare.
Tempo prima, Pietro era sulla barca insieme ad altri pescatori. Dopo una notte di grande lavoro, non avendo pescato nulla, lavarono le reti. Gesù ordinò loro di gettare di nuovo le reti in mare, Pietro obietta un istante ma poi obbedisce. Raccolsero tanti pesci, riconobbero in quel Maestro qualcosa di speciale.
“Gesù allora disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.” (Luca 5.10-11)

I discepoli lasciarono ogni cosa e seguirono Gesù!
Invece ora, dopo la morte di Gesù, ritornano a pescare.
Grazie a Dio, che Gesù, nei momenti più difficili, quando siamo sconfortati e scoraggiati, si presenta ed opera.
“Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che era Gesù. Allora Gesù disse loro: «Figlioli, avete del pesce?» Gli risposero: «No». Ed egli disse loro: «Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete». Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci.” Giovanni 21.4-6
Gesù si presenta e non lo riconoscono, Gesù parla e non lo riconoscono, … solo al miracolo Giovanni riconobbe Gesù, e disse ciò a Pietro, che essendo nudo si buttò in mare.
Gesù per farsi conoscere dovette presentarsi compiendo lo stesso miracolo che aveva fatto anni prima per gli stessi discepoli.
Questo gesto mi sembra come un azione di Gesù per riportare alla mente dei discepoli a quella che era stata la sua chiamata a seguirlo, dove videro il miracolo della pesca miracolosa e dove decisero di mollare tutto e seguirlo.
Gesù invita i discepoli a fare colazione… nessuno parla, sapevano benissimo che era Gesù.
Ristorò prima il loro spirito nel fargli vedere e vivere il miracolo, poi ristorò il loro corpo.
Dopo la colazione chiama Pietro in disparte…

E comincia un meraviglioso dialogo:
“Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami più di questi?» Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore». Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore.” Giovanni 21.15-17
Gesù con questo discorso intende riabilitare Pietro.

Ricordate le parole che Gesù disse a Pietro parlando del fatto che satana voleva vagliarlo?
«Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli» Luca 22.31-32
“…, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli” …
Gli stava dicendo: “Io pregherò per la tua fede, dopo tu dovrai fortificare i tuoi fratelli”.
“Pasci i miei agnelli, Pastura le mie pecore, Pasci le mie pecore …”

Non permettere più allo scoraggiamento in te di farti dire: “Vado a pescare” … tu non devi più pescare pesci ma uomini!
Nello scoraggiamento Pietro disse: “Vado a pescare” e gli altri discepoli lo seguirono, ma come prima non prese nulla. Pensò di concludere qualcosa tornando alla vecchia vita …ma niente!

Ora, riabilitato e confortato, esattamente come gli aveva predetto Gesù, doveva fortificare i suoi fratelli, che lo avrebbero seguito, perché Pietro era un leader!

A partire dalla tua famiglia devi sapere che la tua condotta l’influenzerà nel bene e nel male.
Il punto è: credi ancora di poter pescare pesci o desideri pescare uomini?

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com

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