In Francia nuova campagna omosessista con soldi pubblici

Educazione-francese

Educazione-franceseIl settimanale Le Point non utilizza mezzi termini e parla espressamente di un «evento bidone per convincere chi è già convinto»: si riferisce alla nuova campagna denominata «Mai più star zitti di fronte all’omofobia ordinaria», promosso dall’allora ministro per i Diritti delle Donne, la Gioventù, la Città e gli Sport, Najat Vallaud-Bekacem, oggi a capo delle Scuole francesi.

Per lanciare quest’iniziativa in grande stile sono stati concessi ben 40 mila euro all’associazione “Sos omofobia”, già beneficiaria di sovvenzioni pubbliche, nonostante nel dicembre 2012 per ordine del tribunale avesse perso i fondi erogati nel 2009 dal ministero della Pubblica Istruzione.

Tutto questo denaro è stato utilizzato per predisporre un “kit” di quattro video in formato web e Hd, inserzioni sulla stampa, banner, spot per radio e tv, illustrazioni per siti ed articoli, mettendo in scena pseudo-aggressioni e pestaggi contro persone omosessuali. Per esser certi di far centro, i promotori hanno anche ingaggiato un’apposita agenzia di comunicazioni denominata Il lato B, che ha rappresentato pertanto un’ulteriore voce di spesa: «Parassiti parlano a parassiti», è stato il commento caustico, ma concreto di Le Point, che immagina quanto meglio fosse usare quel denaro per rafforzare le dotazioni delle forze dell’ordine, ad esempio, o per promuovere la didattica nelle scuole e per combattere l’analfabetismo tuttora presente. Insomma, in tempi in cui il governo blocca qualsiasi progetto, parlando di «budget vincolato», riesce difficile capire come viceversa i soldi per l’ideologia omosessista si trovino, ed abbondanti.

Il lancio della campagna è previsto in dieci città: Parigi, Montpellier, Avignone, Rennes, Lille, Strasburgo, Nizza, Angoulême e Lione. In quattro è già avvenuto. Col sostegno morale ed economico del ministro Najat Vallaud-Bekacem, che una volta di più si rivela così assolutamente coerente e fedele alla propria ideologia “genderista”.

Tratto da: http://www.nocristianofobia.org/

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