La donna è stata imprigionata anche perché aveva dato alla luce una figlia femmina che non ha mai potuto vedere. Salvata dalla polizia dopo la denuncia del padre.
Redazione – Una donna di 25 anni è stata imprigionata dal marito, per tre anni, nel bagno di casa, perché la sua famiglia non era stata in grado di pagare la dote stabilita per il suo matrimonio. È successo in Bihar, nel nord dell’India, a riferirlo l’agenzia di stampa Pti.
La giovane è stata tratta in salvo domenica scorsa dalla polizia che l’ha trovata in una piccola stanza da bagno in un villaggio a circa 140 chilometri dal capoluogo di Patna.
“Poteva a malapena tenere gli occhi aperti – ha detto un agente – in quanto per tutto questo tempo è stata al buio”.
La donna era in condizioni pessime, con i vestiti stracciati e i capelli incolti. Era fortemente dimagrita in quanto le venivano dati soltanto degli avanzi di cibo. La donna ha raccontato che la famiglia del marito, Prabhat Kumar Singh, l’aveva chiusa a chiave nel bagno per non aver pagato la dote e anche perché aveva dato alla luce una figlia femmina. Da allora non le è stato concesso neppure di vedere la piccola.
Le richieste di denaro e regali da parte dei suoceri erano iniziate subito dopo le sue nozze nel 2010. Si tratta di una consuetudine abbastanza frequente in India e che spesso porta a episodi di brutale violenza contro le donne.
A denunciare il fatto alla polizia è stato il padre, Shyam Sundar Singh, insospettito perché non aveva più potuto vedere la figlia. La famiglia del marito, infatti, impediva qualsiasi contatto con estranei.
Gli agenti hanno denunciato il marito ed i suoi genitori, Dhirendra Singh e Indra Devi, che sono stati arrestati con l’accusa di tortura e sequestro di persona.
Fonte: http://apocalisselaica.net/
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