Io, senzatetto, emigrato a Parma per dare un futuro a mia figlia”

La notte del 25 l’ha passata in stazione, lontana dalla figlia: Angelo (nome di fantasia) è arrivato al Nord in marzo in cerca di un lavoro come muratore: “I pochi soldi che guadagno li mando a mia figlia, io dormo in strada”.

La notte del 25 in stazione a Parma, punto di ritrovo di tanti senzatetto, italiani e stranieri che non sanno dove dormire perchè una casa l’hanno persa o non l’hanno mai avuta, incontriamo un giovane di circa trentacinque anni. Nei giorni delle Festività natalizie il problema dell’emergenza abitativa non va in vacanza: un tetto sopra la testa è una necessità che si sente soprattutto in questi giorni invernali.

“Di solito dormo sotto il Ponte Italia ma ormai le temperature non lo permettono più. Sono stato costretto a spostarmi per cercare una zona un pò più riparata. Ho dormito alcuni giorni sotto i portici della Pilotta e poi mi sono spostato qui” ci racconta Angelo (nome di fantasia), un giovane padre di 35 anni che è emigrato al Nord in cerca di un lavoro, che gli permetta di inviare i soldi ai suoi genitori.

Angelo, mentre parla di sua figlia, ha gli occhi lucidi. “Mia figlia ha quattro anni ed io sono un ragazzo padre. Ho tirato su mia figlia da solo in questi anni. Io sono un muratore e mi sono occupato di questo per una decina d’anni, da quanto ne avevo 24. L’anno scorso ho perso il lavoro e mi sono ritrovato senza nulla anche perchè non riuscivo, mese per mese, ad accumulare soldi. Anzi, tra le spese per mia figlia e tutto il resto non arrivavo a fine mese. Quando lo sfratto è stato eseguito sono partito per venire al Nord”. La speranza di un futuro migliore, nel 2016 Angelo si trasferisce al Nord: prima Milano e poi Parma.

“Nel marzo del 2016 sono arrivato a Milano, in cerca di un impiego come muratore. Per quattro mesi l’ho cercato senza trovarlo: nel frattempo ho speso tutti i soldi per pagarmi la stanza in cui ho vissuto. A quel punto ho deciso di spostarmi a Parma, poichè alcuni amici mi avevano detto che come muratore c’erano delle possibilità di impiego, anche se saltuariamente o magari in nero. Qualcosa ogni tanto trovo, su consiglio di alcuni amici, ma quello che guadagno non mi è sufficente per le necessità di base”.

Ho deciso di inviare quei pochi soldi a mia figlia: io per ora -sorride Angelo – faccio il senzatetto a Parma in vista di un futuro migliore. I mieri genitori sono anziani e l’unica pensione che entra in famiglia non basta per loro, figuriamoci per mia figlia. Ma io continuo a sperare che qui nella vostra città ci sia una possibilità anche per me. Quando saltuariamente lavoro incontro tanti giovani, scappati come me in cerca di lavoro. I lori nomi non sono italiani ma le storie spesso coincidono: figli e famiglie nel paese d’origine e loro qui in Italia, a Parma. Dormono all’aperto e sperano in un futuro migliore. La stessa cosa che faccio io”.
Redazione | Parmatoday.it

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