Israele celebra Yom Kippur, giorno dell’espiazione

GERUSALEMME – Israele si prepara a festeggiare lo Yom Kippur, la ricorrenza ebraica che celebra il giorno dell’espiazione, in cui il Paese letteralmente si ferma. L’esercito ha chiuso i valichi di frontiera con la Cisgiordania a causa di “valutazioni di sicurezza”. Nel corso della festa, che inizia stasera, gli ebrei osservanti chiedono a Dio di perdonare loro tutte le trasgressioni, si astengono dal mangiare e dal bere e partecipano alle preghiere in sinagoghe. I negozi e gli aeroporti restano chiusi, mentre le emittenti radio e le tv interrompoono le trasmissioni. Quest’anno si ricorda inoltre il 40esimo anniversario della guerra arabo-israeliana del 1973, nota in Israele come la guerra del Kippur, perché il Paese fu attaccato dalla Siria e dall’Egitto nel giorno della festività.

La festività dello Yom Kippur termina un periodo di riflessione durato dieci giorni e iniziato con il capodanno ebraico, Rosh Hashanah. Per gli ebrei osservanti, si tratta della giornata più solenne nel calendario religioso. […].

In questa giornata è inoltre vietato lavorare, usare elettricità e tutti i tipi di macchine. Le strade del Paese sono vuote e soltanto in alcune zone si possono incontrare ciclisti o ragazzi che vanno su skateboard. Da alcuni anni Israele ha deciso di chiudere i confini della Cisgiordania durante la maggior parte delle festività ebraiche per timore che militanti palestinesi sfruttino l’occasione per condurre attacchi nel territorio dello Stato ebraico.
Ieri sera, alla vigilia dello Yom Kippur, migliaia di persone hanno partecipato alle preghiere al Muro del pianto di Gerusalemme. Dato che le persone osservanti non bevono e non mangiano durante la festa, il servizio sanitario israeliano è in stato d’allerta in vista di possibili emergenze. Secondo le previsioni meteorologiche, infatti, la giornata sarà particolarmente calda. Una notevole parte della popolazione laica osserva il digiuno o almeno evita di mangiare in luoghi pubblici.

da: LaPresse/AP

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