Kuala Lumpur: sospetto terrorismo per la scomparsa del volo Malaysian Airlines

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MALAYSIA_-_nave_ricercaNon si hanno ancora notizie del volo MH370: restano aperte tutte le ipotesi. Smentite le voci relative al ritrovamento di alcuni oggetti appartenenti al velivolo. Identificato uno dei due passeggeri salito a bordo con passaporto falso. Aumentano le pressioni sulle autorità malaysiane perché facciano luce sulla vicenda.  

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – “Una sparizione senza precedenti” nella storia dell’aviazione civile, tanto che la sorte del volo MH370 resta avvolta nel “mistero” e non vi sono elementi utili a chiarire i contorni della vicenda. È quanto ha affermato Azharrudin Abdul Rahman, capo dell’autorità dell’aviazione civile della Malaysia, in riferimento alla scomparsa del volo Malaysia Airlines da Kuala Lumpur a Pechino dell’8 marzo scorso, di cui non si ha più alcuna traccia. Intanto l’intelligence malaysiana ha identificato uno dei due uomini saliti a bordo con passaporti (uno austriaco e uno italiano) rubati; il capo della polizia Khalid Abu Bakar ha spiegato che si tratta di un cittadino straniero, riconosciuto grazie alle telecamere del circuito interno di video-sorveglianza dello scalo. Tuttavia, le autorità non forniscono ulteriori dettagli sulla nazionalità e se “sono entrati illegalmente e no in territorio malaysiano”.

In queste ore continuano le operazioni di ricerca del velivolo, cui partecipano 20 aerei e 40 navi provenienti da sette diversi Paesi fra cui Vietnam, Malaysia, Cina, Stati Uniti e Filippine; tuttavia, la vastità della zona – le operazioni si estendono per centinaia di chilometri in mare aperto – rende difficile il rinvenimento e l’identificazione di possibili tracce. Le autorità di Kuala Lumpur non hanno peraltro escluso l’ipotesi di un attentato terroristico o di un dirottamento, corroborate dalla presenza a bordo di almeno quattro sospetti. Da più parti, in particolare dal governo cinese, piovono critiche sui responsabili della sicurezza dell’aeroporto di Kuala Lumpur, per la facilità con cui hanno potuto imbarcarsi usando documenti contraffatti e segnalati nei database dell’Interpol.

Alcune chiazze di petrolio rivenute nel mar Cinese meridionale sono state inviate in laboratori specializzati, per essere esaminate e stabilire – nel caso – se provengono dall’aereo scomparso. Le autorità vietnamite hanno invece smentito la notizia filtrata nelle ultime ore, secondo cui sarebbero stati identificati alcuni oggetti provenienti dal Boeing 777.

Il capo della polizia malaysiana lascia aperta l’ipotesi del dirottamento, anche perché alcuni indicatori di volo rivelano che l’apparecchio avrebbe compiuto una inversione di rotta, prima di perdere i contatti con i radar. Nessuna conferma, né smentita sulla possibile esplosione in volo, anche se ai parenti da tre giorni in attesa di notizie allo scalo di Pechino viene detto di “prepararsi al peggio”.

Il re della Malaysia Abdul Halim Mu’adzam Shah ha offerto le condoglianze a nome proprio e del Paese alle vittime e ai loro familiari. Tuttavia dal ministero cinese degli Esteri traspare irritazione per come viene gestita la vicenda e monta la pressione sulle autorità di Kuala Lumpur perché diano risposte certe sulla sorte del volo. Il quotidiano cinese Global Times affonda il colpo e parla di “lacune evidenti nei sistemi di sicurezza”, chiedendo al contempo maggiori tutele e garanzie per i cittadini cinesi, in particolare i turisti, quando si trovano all’estero. Analoghi richiami giungo dal China Daily, secondo cui “il fatto che alcuni passeggeri a bordo viaggiavano con passaporti falsi, deve valere come promemoria al mondo intero: i sistemi di sicurezza non potranno mai essere troppo severi, in particolare negli aeroporti”.

Il Boeing 777-200 con 239 persone a bordo, di cui 12 membri dell’equipaggio, è sparito mentre sorvolava il mare a sud del Vietnam. A bordo, secondo la lista passeggeri, soprattutto cinesi (153), 38 malesi, 12 indonesiani, ma anche australiani, europei e americani. La Malaysia Airlines è considerata una compagnia di ottima qualità, che poteva vantare quasi quattro decenni senza incidenti gravi: il peggiore risale al 1977, quando morirono 100 persone. Negli ultimi anni, l’azienda ha però iniziato a inanellare perdite di bilancio a causa della competizione portata dal settore delle compagnie low-cost, tra le quali in particolare la connazionale Air Asia. Ogni giorno trasporta fino a 37mila passeggeri in 80 destinazioni di tutto il mondo; questa mattina, alla riapertura della borsa, le azioni della compagnia hanno perso fino al 18% del loro valore.

Fonte: http://www.asianews.it/

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