di Raymond Ibrahim. – Anche se non è un segreto che i cosiddetti media convenzionali sono abitualmente riluttanti a dare notizie sul fenomeno internazionale della persecuzione cristiana, pochi sanno che a volte si danno da fare attivamente per minare gli sforzi di coloro che cercano di farlo. Prendiamo per esempio un reportage della BBC dal titolo “Ci sono davvero 100.000 martiri cristiani ogni anno?” di Ruth Alexander, che si chiede: “…come si è diffusa la violenza anti-cristiana?”
“Una affidabile indagine è giunta alla scioccante conclusione che ogni anno più 100.000 cristiani vengono uccisi a causa della loro fede o per qualche relazione con essa”, ha dichiarato il portavoce vaticano Mons. Silvano Maria Tomasi in un discorso radiofonico tenuto al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite nel mese di Maggio.
Su internet, la statistica ha vita propria, dilagando in tutto i luoghi, a volte ulteriormente dettagliata sul fatto che queste 100.000 vite sono vittime dei musulmani. Il numero ha origine dal Centro per lo Studio del Cristianesimo Globale (CSGC) nel Gordon-Conwell Theological Seminary, nello stato americano del Massachusetts, che pubblica un quadro annuale anno nel suo “Status of Global Mission”. I suoi ricercatori hanno iniziato stimando che il numero dei cristiani che sono morti martiri tra il 2000 e il 2010 sono circa un milione. Dividendo questo numero per 10 si ottiene la cifra annuale di 100.000.
Ma come fanno fatto a raggiungere la cifra di un milione? Quando si scava a fondo, si scopre che la maggioranza sono morti nella guerra civile della Repubblica Democratica del Congo …. Se togliamo i 90.000 morti in Congo dal quadro del CSGC di 100.000, rimangono solo 10.000 martiri all’anno.
Sostenendo poi che “mentre la violenza in Congo continua, ma è diminuita rispetto al suo picco massimo”Alexander conclude che “solo 7.000-8.000 cristiani in tutto il mondo muoiono per la loro fede ”. (La previsione del CSGC è di 150.000 morti entro il 2025).
Riguardo l’affermazione, “come fanno [CSGC] ad arrivare ad un milione? Quando si scava a fondo, si scopre che la maggioranza sono morti nella guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo”, non è chiaro dove Alexsander abbia preso queste informazioni. Nel suo reportag fornisce un link al “Center for the Study of Global Christianity’s Status of Global Mission,” chiedendo ai suoi lettori di “leggere la riga n. 28,” che conferma infatti che il numero medio di cristiani martiri ogni anno è di 100.000. Tuttavia in nessuna parte di questa relazione del CSGC compare la parola “Congo”, il che porta a domandarsi dove Ruth Alexsander sia andata a “scavare” per le sue informazioni?!?
Se è vero che il numero di 100.000 si basa principalmente sul Congo, e che il numero reale è 7.000-8.000, il numero totale di cristiani uccisi a causa della loro fede sembrerebbe ridursi di un enorme 93 per cento.
Naturalmente, molti attivisti per i diritti umani non indicano che i cristiani sono specificamente presi di mira in Congo . Inoltre, per quanto riguarda la questione di quanti cristiani vengono uccisi, Alexander successivamente cita un’altra fonte dicendo che “non c’è un numero scientifico al momento. Non è stato studiato sufficientemente e tutti gli esperti in questo settore sono molto riluttanti a dare una cifra.”
E questo sembra essere il vero punto. Tra tutte le questioni e gli aspetti della persecuzione contro i cristiani che oggettivi ricercatori e giornalisti possono approfondire ed esporre, perché la BBC sceglie che:
1) non si può rispondere e 2) è in ultima analisi irrilevante, nel migliore dei casi ipotetica accademia, nel peggiore fredda insensibilità? (Il problema non è tanto se 100.000 cristiani di tutto il mondo vengono uccisi per la loro fede, ma piuttosto il fatto che ogni singolo cristiano, ogni singolo uomo, uno di quegli “insignificanti” 7.000 di Alexander – possa essere ucciso per la sua fede.)
La BBC ha scelto questi “numeri” naturalmente perché servano a ridurre al minimo lo spettro della persecuzione cristiana, e in particolare portare il comune lettore a concludere: “Oh, beh, le cose non vanno poi così tanto male come pensavo, per le minoranze cristiane fuori dell’Occidente “.
Più importante, e qui arriviamo alla politica della BBC, è che tutto ciò serve a scagionare il persecutore numero uno dei cristiani, il mondo islamico, e quindi, come Alexander è pronto a concludere: “Questo significa che possiamo dire senz’altro che le voci su internet, secondo cui dietro l’uccisione di 100.000 martiri cristiani ci siano i musulmani, sono sciocchezze.”
Per inciso, da quando contano i numeri per l’apparentemente “sensibile -umanitaria” BBC e altri media “liberali”? Scriverebbe mai la BBC un reportage dedicato cercando di dimostrare che il numero dei palestinesi uccisi nel conflitto con Israele è in realtà il 93 per cento inferiore a quello ampiamente creduto?
Certo che no. Quando si tratta del conflitto arabo-israeliano, lungi dal minimizzare nulla, la BBC esagera regolarmente pur di demonizzare Israele.
E questa è la questione primaria. Alla BBC non interessa segnalare fatti, ma piuttosto creare cortine fumogene, costruire diversivi, fuorviare per sostenere i suoi racconti; in questo caso, che “solo” 7.000-8.000 cristiani vengono uccisi ogni anno per la loro la fede, e che il mondo islamico è quasi sempre innocente – così cos’è tutto questo trambusto?
Fonte: The Christian Post, http://www.chiesadiroma.it/
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