LA CODA DELLA LUCERTOLA!

Luca 15: 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.

Una delle cose che fin dall’infanzia mi ha colpito, fino al punto di farne considerazioni spirituali, è ciò che avviene quando la lucertola, a scopo di difesa, perde volontariamente la coda.

Cè una agitazione più forte di prima che la fa sembrare ben viva, solo che dopo un po’ termina il suo dibattersi.

Il giovane sperimenta la stessa sindrome della coda della lucertola, staccato dal corpo sembra avere più dinamismo di prima, egli apprezza la nuova vita, la sua prima espressione rivolta ad “angelo di luce”, è stata: “finalmente libero”.

I nuovi amici sono così simpatici e moderni, innovativi e aperti, pieni di complimenti verso di lui, egli è sempre più attratto da loro, spende generosamente ciò che aveva ricevuto dal padre, si sforza a liberarsi da quella mentalità paesana e ristretta prodotta dall’antica educazione, “angelo di luce” controlla che non abbia nostalgie e che diventi sempre più impegnato.

Ormai il fare è diventato più importante dell’essere, anche l’apparire ha una nuova considerazione per cui cambia il suo guardaroba e si adegua ai nuovi amici, cerca di migliorarsi in ogni area di presentabilità esibendo qualche titolo e riconoscimento, ma ogni tanto una vena malinconica sfiora la sua mente facendo affiorare qualche lieto ricordo della casa del padre, subito “angelo di luce” gli propone una nuova idea, gli mostra la stima che sta acquistando e che non è proprio il caso di avere ripensamenti, intanto spende.

Spende ciò che ha ricevuto in eredità, quello che ha imparato dal padre, strano che proprio ciò che non apprezzava ieri gli permette di ricevere considerazione oggi, intanto spende, il suo conto corrente comincia a calare e già qualche amico non è più presente come prima.

Il direttore della banca gli telefona comunicandogli che il conto è in rosso, cerca di prendere tempo e si rivolge ad “angelo di luce”, che gli risponde di non avere soluzioni per lui, il giovane pensa che tra i tantissimi amici che ha sicuramente qualcuno lo aiuterà, ma nessuno gli dà una mano.

Caro devi capire che tutto ciò che hai ricevuto, se non lo sai custodire e trafficare, come i talenti, prima o poi finirà, tutto quello che qualcun altro ha provveduto per te si esaurirà, e sarà allora che farai i conti con te stesso, anche le più grandi ricchezze si possono perdere in breve tempo. Dove attingerai?

Il giovane cominciò a considerare che era stato apprezzato per ciò che aveva e non per ciò che era, “angelo di luce” non era altro che un opportunista seduttore che odiava lui e suo padre, che gli amici che nascono come funghi svaniscono come vapore, che quella sua opportunità era stata come la coda della lucertola, tanto dinamismo per poi finire nella miseria, dopo la scalata era giunto il suo declino.

Ingratitudine? Sei stato deluso? Giovane stai guardando a te stesso, ma non era ciò che avevi procurato? Intanto il padre, dal paese lontano, lo pensava con amore, dolore e speranza.

Risplendi!

Tino Di Domenico

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