ve/gc) A Torre Pellice (Torino) cresce l’attesa per il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella che il prossimo 31 agosto si recherà nella località piemontese. Il capo di Stato andrà in quella che è considerata la “culla” delle cosiddette Valli valdesi – dove per secoli furono ghettizzati i membri della minoranza cristiana – per inaugurare una targa dedicata ad Altiero Spinelli (1907 – 1986). Esattamente 80 anni fa, in piena Seconda Guerra mondiale, è qui che l’antifascista Spinelli dette diffusione all’idea dell’europeismo. Ospite della famiglia del valdese Mario Alberto Rollier (1909-1980), membro del Partito d’Azione, Spinelli pronunciò il suo primo discorso come leader del Movimento federalista europeo proprio a Torre Pellice.
La visita di Mattarella
La giornata del 31 agosto vedrà due momenti distinti: il primo coinvolgerà le istituzioni civili locali e il secondo sarà dedicato alla Chiesa valdese, che tra l’altro si appresta a celebrare 850 anni di storia. Nel pomeriggio si proseguirà con un convegno storico promosso congiuntamente dal Comune di Torre Pellice e dalla Fondazione Centro culturale valdese, dal titolo “L’Europa di Altiero Spinelli. L’importante eredità di un federalista”.
“Siamo onorati della visita del presidente Mattarella in un’occasione tanto significativa per una Chiesa che da sempre coniuga una fede vissuta alla luce dell’Evangelo di Gesù Cristo a un appassionato impegno civile – ha dichiarato la moderatora della Tavola Valdese Alessandra Trotta -. Un tipo di impegno che per un’intera generazione di giovani valdesi nelle nostre Valli e altrove, esattamente ottanta anni fa, diventò anche, drammaticamente, un impegno di resistenza al nazifascismo, guidato da una visione ampia di un’Italia e di un’Europa fondate su principi di libertà e democrazia, rispettose della pluralità di idee e valori, amanti della pace e tese a promuovere la solidarietà e i diritti umani”.
L’idea di un’Europa unita
La riunione di fondazione della sezione italiana del Movimento federalista europeo si svolse appena prima del discorso di Spinelli a Torre Pellice, e cioè tra il 26 e 28 agosto del 1943 nella casa milanese di Mario Alberto Rollier. Presenti, oltre all’amico Spinelli, anche Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Vittorio Foa e Ursula Hirschmann, tra gli altri. L’idea di un’Europa federalista nasce due anni prima, nel giugno del 1941 durante il soggiorno forzato di Spinelli sull’isola laziale di Ventotene. Al confino, con la collaborazione di Rossi e Colorni, Spinelli scrisse il Manifesto per un’Europa Libera e Unita, meglio conosciuto come Manifesto di Ventotene.
Il ruolo del valdese Rollier
Il 19 dicembre del 1943, Rollier – pochi mesi dopo il discorso di Spinelli a Torre Pellice – si troverà a Chivasso, dove un gruppo misto di antifascisti valdostani e di rappresentanti delle Valli valdesi si riunì per redigere la cosiddetta “Dichiarazione di Chivasso”. Vi si rivendicava un federalismo che riconoscesse le piccole autonomie culturali e linguistiche quali espressioni di libertà a fronte di una visione autoritaria e centralista dello Stato. Lo stesso gruppo valdese che ispirò questo documento ebbe un ruolo importante nella promozione delle “Giornate teologiche del Ciabàs” (1-2 settembre 1945) il cui tema era “Ecumenismo cristiano e federalismo europeo”.
Se ne parlerà prossimamente a Sondrio presso il Centro Evangelico di Cultura (via Malta 16) con un evento intitolato: “Europa, la parola italiana per dire pace”, mentre la conferenza verterà su: “Chivasso, la parola italiana per dire ‘patto’”, e tratterà appunto della Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine e del ruolo che ebbe Mario Alberto Rollier nella costruzione dell’anima federalista. L’appuntamento è per sabato 23 settembre alle 10.30.
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