La missione di noi Consapevoli ed ex testimoni di Geova

Eravamo testimoni di Geova, ora non lo siamo più. Abbiamo deciso di abbandonare una setta che di cristiano ha solo la maschera. Abbiamo assunto un nuovo termine: “Consapevoli”. Un termine che vuole richiamare la presa di coscienza di quanti, dopo essere stati indottrinati per bene dai vertici della Watch Tower, hanno cominciato ad aprire gli occhi e a vedere la vera natura di questa organizzazione.

Molti di noi, dopo aver militato tra i testimoni di Geova, hanno deciso di unirsi per sensibilizzare e informare il maggior numero di persone possibile circa la natura e i metodi di questa religione. Ciò che accade nei testimoni di Geova è un dramma umano che si sta consumando quotidianamente nel silenzio delle istituzioni, provocando situazioni sociali e psicologiche a dir poco spiacevoli.

Il caso degli abusi sessuali sui minori che hanno visto la Watch Tower finire sotto processo in diversi nazioni del mondo dimostrano come numerose vittime della pedofilia abbiano dovuto subire in silenzio i soprusi dei loro carnefici, perché incoraggiati a non denunciare il reato alla polizia per non compromettere il buon nome dell’organizzazione. Questo lo si può leggere nel rapporto della Commissione Reale Australiana, non nei giornali di provincia.

Questa religione non ha nulla a che vedere con la limitazione di quelle libertà che vengono dettate per il bene comune. Il vecchio slogan, “la tua libertà finisce dove comincia la mia”, non è lo stesso slogan usato dalla Watch Tower. Dentro quella setta i fedeli vengono “incatenati” con sistemi di manipolazione mentale, isolamenti sociali e regole coercitivi. Molti testimoni di Geova sono talmente “terrorizzati” dalle punizioni prospettate dall’organizzazione da non riuscire nemmeno a pensare a qualcosa che sia diverso dalle dottrine propinate dal Corpo Direttivo. Chi trasgredisce le regole non viene solo espulso, ma va incontro a un ostracismo che, nei casi che questo coinvolga anche parenti e amici, ha effetti devastanti dal punto di vista umano.

Non esiste libertà nella setta dei testimoni di Geova. I papi del Corpo Direttivo decidono tutto dei fedeli: esistono regole che definiscono minuziosamente cosa l’adepto deve fare, anche in materia di sessualità, educazione dei figli, lavoro. Gli adepti sono privati del potere decisionale su molti aspetti delle loro vite. Ai testimoni di Geova è vietato perfino pensare e parlare in modo critico, tutti devono conformarsi alle dottrine del Corpo Direttivo, le obiezioni sono bandite, pena l’accusa di apostasia con relativa condanna divina.

I fedeli sono scoraggiati dall’impegnarsi troppo nelle attività lavorative, così che possano avere più tempo da impiegare in opere di proselitismo. Un’opera fatta vendendo pubblicazioni a domicilio, secondo una strategia commerciale che favorisce solo l’organizzazione, che attualmente detiene un patrimonio da capogiro. Basti pensare che la sola vendita della loro sede centrale in America ha fruttato più di 1 miliardo di dollari. Per non parlare di tutti gli immobili, le strutture e le sale del regno vedute in diversi paesi.

Nessun testimone di Geova osa ribellarsi, perché è emotivamente “ricattato” dal Corpo Direttivo che inculca nei fedeli sensi di colpa e paura per le punizioni divine che possono abbattersi su quanti osano abbandonare il gruppo. Molti ex testimoni di Geova hanno però trovato lo stesso il coraggio di abbattere il muro dell’omertà e hanno deciso, mediante i mezzi di comunicazione e i social network, di informare l’opinione pubblica su ciò che avviene tra i testimoni di Geova, perché come dice il Vangelo: “Non c’è nulla di nascosto che non verrà alla luce”. Noi siamo la luce che illumina le persone.

Ecco perché abbiamo coniato il neologismo di Consapevoli. Perché ci siamo liberati da qualsiasi condizionamento mentale subito e ci sentiamo in dovere di far emergere ciò che sta accadendo in questa organizzazione. E per fare questo stiamo lavorando duro, divulgando notizie e informazioni che possano far presa sulle coscienze dell’opinione pubblica e magari anche di quei fedeli che cominciano pure loro ad avere dei dubbi e delle perplessità, lasciando che gli altri, non contenti del loro sonno, continuino a dormire sonni tranquilli.

 

Davide Ravelli

 

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