(ve/agenzie) Con una decisione inattesa, la più alta carica dell’Esercito della Salvezza, la generalessa Linda Bond, ha rassegnato le dimissioni. Bond (66 anni) avrebbe dovuto ritirarsi il prossimo anno. Il 13 giugno ha invece deciso di porre termine al proprio mandato. L’Esercito provvederà nelle prossime settimane a nominare il suo successore. Linda Bond era stata nominata a capo dell’Esercito della Salvezza nel gennaio del 2011.La generalessa dimissionaria è nata e cresciuta a Glace Bay, una piccola città di minatori della Nuova Scozia, in Canada, dove suo padre lavorava nelle miniere di carbone. Sua madre era giunta dalla Gran Bretagna all’età di 17 anni. Linda era la più giovane di 13 figli. “Non abbiamo mai avuto coscienza di essere poveri. Pensavamo che tutti vivessero così”. Dopo aver frequentato la scuola ufficiali per due anni, nel 1969 Linda Bond è diventata ufficiale dell’Esercito della Salvezza con il grado di tenente. Nell’Esercito della Salvezza gli ufficiali sono ministri di culto ordinati che, di regola, dirigono un avamposto – corrispondente a un luogo di culto – o una istituzione sociale e per questo percepiscono un modesto stipendio.
Linda Bond è una donna non sposata e senza figli, ha svolto soprattutto funzioni di insegnante e di direttrice aggiunta nelle scuole ufficiali a Toronto e Terranova e ha diretto una regione dell’Esercito della Salvezza in Canada. Ha poi salito i gradini della gerarchia per arrivare al grado di commissario, in qualità di comandante territoriale prima negli Stati Uniti, poi in Australia. Tra un incarico e l’altro, ha conseguito due diplomi universitari – un bachelor in pedagogia delle religioni e un master in teologia. “Ho sempre imparato parecchio in aereo tra una missione e l’altra”, ha ribadito in più occasioni. Infine, nel gennaio del 2011, è stata eletta alla funzione suprema di generale dell’Esercito della Salvezza, cioè la responsabile mondiale della chiesa libera cristiana. Linda Bond è stata la terza donna ad accedere a tale carica, su un totale di 19 generali nominati dal 1878, quando il movimento ha assunto il suo nome attuale di Esercito della Salvezza.
L’Esercito della Salvezza è nato dagli sforzi del metodista britannico William Booth, che nel 1865, con sua moglie Catherine, creò nell’East End di Londra un movimento cristiano che si prefiggeva di migliorare le condizioni di vita dei poveri. Fu il fondatore delle mense dei poveri e dei rifugi per i senzatetto. In seguito William Booth diede alla sua Missione cristiana il nome di Esercito della Salvezza e ne divenne il primo generale. “Ma credo che in realtà l’influenza di Catherine fosse preponderante”, aggiunge Linda Bond con un lieve sorriso.
Dall’epoca di William Booth l’Esercito della Salvezza ha conosciuto un vigoroso sviluppo: “Siamo rappresentati in 126 Paesi e contiamo 1,7 milioni di membri”. La chiesa libera gestisce nel mondo oltre 4.000 case per bambini, ostelli e residenze per anziani, così come scuole per ciechi e disabili, giardini d’infanzia, centri sociali, servizi di prima accoglienza e programmi di aiuto per tossicodipendenti. Circa 26.000 ufficiali di entrambi i sessi mettono la loro vita al servizio del movimento.
I principi di base dell’Esercito della Salvezza non sono molto cambiati da 135 anni. “Per noi”, spiega la generale dimissionaria, “la salvezza dell’anima non significa soltanto tirar fuori qualcuno dall’inferno per mandarlo in cielo. Ciò che importa è rispondere ai bisogni degli esseri umani a tutti i livelli”.
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui