La seduzione nella pubblicità

Da molti anni, la “Campari”, marchio già presente ai tempi di Carosello, usa la sensualità, la trasgressione e i doppi sensi per promuovere il famoso liquore, al pari di altri prodotti commerciali più o meno noti quali, ad esempio, i profumi per uomo e per donna che spesso associano il nudo e il piacere per promuovere il marketing.

Nell’ultimo spot televisivo della Campari, quanti si sono accorti che il breve carosello pubblicitario, frutto della fantasia del regista italiano Paolo Sorrentino (quello che ha lanciato l’attore Toni Servillo) fa la parodia dell’Eden? La rèclame inizia con un scultore che modella l’ultima sua opera, ossia una statua di donna, coprendola a fine ritocco con un lenzuolo bianco trasparente. La scultura femminile misteriosamente si anima, e la donna scivola via dallo studio evocando le movenze di uno spettro, avviandosi poi verso un’aperta campagna con la superficie interamente bianca. Mentre la musica sottofondo accompagna il filmato con delle note che ripetono la parola “creation” (creazione), di fronte a lei un novello Adamo, seminudo, l’aspetta poggiato sul fusto di un grande albero con la chioma rossa. I due si scambiano degli sguardi ammiccanti, mentre un vassoio argentato col bordo forgiato a forma di serpente sembra levitare a mezza altezza, offrendo alla donna lo spritz Campari. La scena si conclude al bancone di un bar, dove il barman offre alla coppia la famosa bibita su un vassoio come quello precedente, cioè bordato da un serpente. Messaggio subliminale? Semplice caricatura? Può darsi, ma è chiaro che il breve filmato tivù richiama in maniera marcata il passo biblico di Genesi 3:6, laddove il serpente – oggi come allora – “offre” al mondo ribelle di bere del suo frutto velenoso (.). L’albero con le fronde colorate di rosso ci riporta poi al colore della lussuria e della sensualità, il rosso appunto, tant’è che anche la bestia di Apocalisse 17:3 è rosso-scarlatto, mentre la coppia seduta a bere a fine spot conferma che il desiderio di “prendere” della stessa bibita (frutto) è reciproco, come consensuale e deliberata fu la scelta di Adamo ed Eva di peccare.

Innocente pubblicità, dirà qualcuno, ma perché questi accostamenti alla bibbia? Perché satana vuole sminuire gli effetti e le conseguenze della trasgressione, tant’è vero che il senso del peccato, nel suo significato etimologico e pratico, nel secolo presente non lo si avverte più.

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com


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