La testimonianza di Salvatore, salvato dal Salvatore!

Purtroppo ho cominciato da ragazzo a vivere di facili guadagni, col crescere sono finito in un ambiente dove, devi essere disposto a tutto, non ci possono essere scrupoli o risentimenti, la coscienza viene messa ha tacere. Perciò, ho fatto tutto quello che dispiace al Signore.

Se il peccato avesse un odore, sarebbe la puzza di una persona morta, ed era quella la puzza che io emanavo. Ma la grazie sia resa a Cristo Gesù che sempre ci fa trionfare  e che per mezzo di Lui spande dappertutto il profumo della sua conoscenza.

Noi siamo infatti, anche oggi, davanti a Dio che emana il suo profumo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione e devono essere salvati. Quelli che hanno intrapreso la via della perdizione, se non si ravvedono e si pentono dei loro peccati  sono destinati a puzzare di un odore di morte, che conduce a morte;  mentre per quelli, invece, che cambiano vita in Cristo Gesù, ad un odore di vita, che conduce a vita.

Nel 1995 ho cercato di venire fuori da questa situazione, volevo cambiare vita ma purtroppo non trovavo chi credesse in me, ormai ero un fascicolo schedato, non ero più una persona in grado di cambiare: ero ormai quello che avevo fatto, non interessava a nessuno quello che volevo fare in futuro: diventare una persona normale. Così per limitare i danni, mi sono trasferito al nord, lasciando la Sicilia, insieme ad un mio compagno che faceva quello che facevo io. Ma non cambiò niente, al nord facevo quello che facevo prima, non riuscivo a venirne fuori. Nel mondo Dio è qualcosa di astratto, irraggiungibile, a volte c’è, a volte no, ma adesso posso e possiamo affermare che Dio è reale: ci ascolta, ci parla, ma soprattutto ci ama. Allora non sapevo questo, ma Dio ormai era la mia ultima speranza; tuttavia mi chiedevo: come faccio a parlare con Dio? Dove Lo cerco? Come faccio a parlarGli? Intanto andavo avanti prigioniero di quella realtà che mi consumava. Per delle circostanze che non riesco del tutto a ricostruire, non riesco più a fare i miei affari, litigo con il mio migliore amico, succedono tante cose che mi allontanavano da quell’ambiente.

La dura realtà è che quello era la mia fonte di reddito. Ormai per me era crisi nera, stavo rimanendo sempre più solo, passavo i giorni a dormire perché le notti le passavo nei locali notturni, sono andato avanti così mesi e mesi. Ero come un pugile al tappeto, solo che sotto di me non c’era il tappeto, ma il vuoto. Incontro Daniele, una persona che avevo conosciuto tempo prima e aprendo il cruscotto della sua macchina vedo una Bibbia, meravigliato gli chiedo cosa ci facesse lì e mi dice che è nato in una famiglia Cristiana Evangelica. Lo rivedo altre volte e mi presenta un fratello di Mortara, Abramo, con cui instauro un rapporto amichevole. Mi proposero di andare in Chiesa con loro; mi sono detto: mi rimane solo da conoscere Dio in questa vita, poi ho provato tutto. Così io e Daniele cominciammo a frequentare la chiesa di Abbiategrasso; mi piaceva perché era accogliente, c’era qualcosa che mi spingeva ad andare avanti, avvertivo che dentro di me stava mutando il mio essere e il mio modo di vivere. La testimonianza dei fratelli e la loro vita erano conformi con la Bibbia. Il Signore ci mise in cuore di battezzarci, e in quel giorno Egli rinnovò la mia vita.

Nel frattempo, cominciai a lavorare onestamente, ma nello stesso tempo pensavo sempre al passato, con la paura che potesse ritornare, e così fu: la giustizia umana mi ha presentato il conto con gli interessi, tutti gli anni della mia vita non sarebbero bastati ed eniziò così la mia prova davanti a Cristo Gesù. Dopo che fui arrestato mi lasciai andare, mi adeguai subito a quei posti, in cui non puoi offrire l’altra guancia perché se ne approfittano e ti fanno nero; entrai subito in sintonia con quell’ambiente. Sembrava tutto finito, ma Dio aveva cominciato un’opera nella mia vita; i fratelli mi mandarono delle lettere che risvegliarono in me la speranza; non potevo più mettere a tacere la mia coscienza, la Parola di Dio aveva lasciato un’impronta nel mio cuore, non ero più insensibile. Ho cominciato a leggere la Bibbia, anche se credevo di non capirla bene; ho ricevuto quello che mi serviva per vivere in quel posto, senza farmi coinvolgere in cose illecite. Avvertivo la solitudine e un senso di abbandono, mi chiedevo se Dio mi avesse lasciato, ma quando meno me l’aspettavo, il Signore mi scuoteva in modo potente e questo mi dava vigore e certezza che mi avrebbe tirato fuori. Conservo ancora tutta la corrispondenza con i fratelli; gli 8 anni che ho trascorso in quei luoghi per me sono stati più leggeri perché il peso l’ho portato insieme alla chiesa. La risposta del Signore può tardare ma aspettala perché arriverà di sicuro. Il Signore sta portando avanti la Sua opera nella mia vita e a volte mi chiedo il perché di tanto amore (immeritato). Nella lettera di Giovanni è scritto: “Dio è amore”; noi per amare dobbiamo sforzarci, per il Signore invece è normale; noi possiamo ricambiare in piccola parte facendo la Sua volontà, ma anche questo ci torna a nostro benefi cio e cosi ringraziamo il nostro Signore perché ci mette in cuore di amarlo. *Spero di farvi una visita, nell’attesa vi abbraccio come fratello in Cristo. Pacea tutti, Salvatore.

Il Signore ci benedica, Salvatore M.

Credenti, volete essere dei veri testimoni di Cristo? Seguite il suo esempio! Negli Evangeli Lo vedete sempre intento a testimoniare delle cose celesti: sulle rive del lago o nel tempio, sull’orlo di un pozzo o su una collina, all’aperto o nelle case, Egli testimoniava sempre. Nè i capi religiosi, nè i capi politici, e neppure i suoi amici o la sua famiglia potevano chiuderGli la bocca. La sua testimonianza era semplice e precisa. Amici credenti, fate in modo che la vostra vita sia una testimonianza evidente. Siate come un ruscello, la cui limpidezza lascia trasparire ogni ciottolo che si trova sul fondo. Non assomigliare a uno stagno, nel quale non si può vedere nulla al di sotto della superficie. Siate trasparenti, in modo che tutti vedano l’amore di Dio che abita in voi. Non dite “Io sono sincero”: siatelo. Non parlate della vostra integrità: siate retti! Che la paura di una creatura debole com’è l’uomo non ostacoli mai la vostra testimonianza. “Fin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar posa alle tue mani” (Ecclesiaste 11:6). Non osservate le nuvole, non consultate i venti, ma testimoniate del vostro Salvatore in ogni momento. Se a causa dell’Evangelo dovrete attraversare qualche sofferenza, non indietreggiate. Sentitevi onorati quando Dio vi accorda di soffrire per il vostro Signore, e ricordatevi che avete bisogno di istruzione, di sostegno, di grazia e di umiltà affinchè la vostra testimonianza sia alla gloria del nostro Maestro.

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